Convegno su Back Pain, il mal di schiena e le sue implicazioni. Scendoni: “Non sottovalutare il sintomo” (Videointervista)

FERMO - SI è fatto il punto sulle patologie connesse al mal di schiena questa mattina all'Hotel Royal di Fermo in occasione del convegno "Back Pain - approccio semantico-clinico alla patologia con più alta prevalenza". Responsabile scientifico dell'evento il dott.. Pietro Scendoni.
L'intervista al dottor Pietro Scendoni, responsabile scientifico del seminario

Il dottor Pietro Scendoni

di Sandro Renzi

(foto e video Simone Corazza)

Il 2021 è l’anno dedicato al mal di schiena. Lo ha stabilito l’Oms che ha così attenzionato il mondo sulla diffusione di una patologia che, in realtà, è un sintomo dietro al quale si celano tante altre malattie. Questa mattina all’Hotel Royal di Fermo hanno fatto il punto medici e professionisti del settore con l’obiettivo di fornire strumenti e conoscenze a chi si approccia a questa complessa patologia. L’evento aveva come responsabile scientifico il dott. Pietro Scendoni, responsabile Unità operativa Recupero funzionale e Reumatologia Irccs Inrca a Fermo. A portare i saluti dell’Ordine dei Medici della provincia di Fermo la dott.ssa Anna Maria Calcagni prima di entrare nel vivo del seminario.

“Sotto al mal di schiena insistono tante patologie come ad esempio l’artrosi e l’osteoporosi – spiega il dott. Scendoni- molti di questi mal di schiena rientrano però nel capitolo idiopatico che rappresenta una sconfitta per noi medici perché non riusciamo ad individuarne le cause precise”.

Si tratta peraltro di una patologia altamente invalidante su cui l’Oms ha acceso i riflettori, e che purtroppo non interessa solo i soggetti esposti a lavori usuranti, ma anche semplicemente chi siede per ore di fronte ad un computer assumendo una postura sbagliata. Un dato su tutti: il mal di schiena è la prima causa di invalidità civile sotto ai 50 anni di età. Negli anni, grazie alla ricerca ed ai progressi scientifici, è mutato l’approccio medico che si fonda sempre di più sul fare squadra e sulla condivisione delle specialità e delle conoscenze.

“Il primo approccio al mal di schiena passa attraverso il medico di base che può fornire risposte efficaci. Purtroppo quando si protrae per 4-6 settimane occorre una valutazione di secondo livello per evitare che il dolore si cronicizzi”. E’ a questo punto che intervengono diverse figure, dal neurochirurgo all’osteopata, dal reumatologo al fisioterapista “tutti -prosegue il dott. Scendoni – con l’intento di fare una diagnosi, arrivare ad una prognosi e ad una terapia, ed evitare la disabilità che ad un mal di schiena può accompagnarsi”. Prevenire, anche in questo caso, è meglio che curare. Ecco allora un paio di consigli utili forniti dal dott. Scendoni. “Non sottovalutare il sintomo, in particolare quando il mal di schiena si prolunga oltre le 4 settimane e rivolgersi ad un medico e fare attività fisica”.

 

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