Si è svolto sabato scorso, nella storica sede dell’Ordine dei Medici di Fermo, il secondo incontro pediatrico-neonatologico dell’ospedale Murri “Quando l’ospedale e il territorio si incontrano”.
Il titolo deriva dalla fattiva collaborazione esistente tra la Uoc di Pediatria e Neonatologia del Murri e i colleghi della Pediatria di Famiglia.
L’incontro ha messo il punto su due temi molto a cuore alla dottoressa Luisa Pieragostini, il Late Preterm e la presa in carico del bambino di 6 anni da parte del medico di medicina generale.
Ogni anno nel mondo nasce circa un neonato pretermine su 10. Di questi il 70% è definito “pretermine tardivo” o “late preterm”, cioè di età gestazionale compresa tra le 34 e le 36 settimane e 6 giorni. La sempre più frequente indicazione ostetrica alla nascita prima delle 39 settimane, sia per motivi materni sia fetali (età materna aumentata, corioamnioite, ipertensione arteriosa, diabete, trombofilia, gestazioni multiple, alterazioni della flussimetria, difetto di crescita intrauterina) ha fatto sì che questa categoria di bambini pretermine sia in aumento negli ultimi anni.
Il Late Preterm presenta una maggiore vulnerabilità rispetto al nato a termine, data l’incompleta maturazione di organi e apparati, che lo espone a varie patologie perinatali e a un maggiore rischio di problemi neuro-evolutivi a distanza.
Queste problematiche sono state analizzate da esperti neonatologi, secondo le indicazioni della Società Italiana di Neonatologia, ossia dalla dottoressa Francesca Gallini, dalla dottoressa Giovanna di Corcia e dalla dottoressa Emanuela Lanfrachi che ha avuto anche il battesimo come presidente della Società Italiana di Neonatologia, sezione Marche, dopo la presidenza della dottoressa Perrone, e da parte di ostetrici, la con la dottoressa Pasculli, coordinati dal dottor Scartozzi e dal dottor Visioni.
Il secondo tema, invece, ha toccato un problema di cui i genitori dovrebbero essere consapevoli. Infatti è in aumento la percentuale dei piccoli di 6 anni che vengono trasferiti dal pediatra di libera scelta (Pls) al medico di medicina generale (Mmg). Le due relazioni presentate dai colleghi di medicina generale delle Marche, il dottor Franco Rossi, e dell’Umbria, il dottor Roberto Natali, hanno evidenziato come questa scelta dipenda soprattutto dalla comodità di avere un unico medico. La discussione coordinata dal dottor Di Flavio, dal dottor Braico e dalla dottoressa Raffaelli, ha evidenziato che entrambe le categorie, Pls e Mmg, sono d’accordo sulla necessità che le istituzioni dovrebbero rivedere la normativa perché il piccolo fino a 14 anni deve essere seguito da chi conosce la sua età cioè il Pls.
La terza sessione ha visto protagonisti gli infermieri, con la dottoressa Valentina Damen e il dottor Mattia Properzi che, sotto la presidenza del Rocchi e la moderazione della dottoressa Ercoli, hanno illustrato brillantemente le loro relazioni coordinati nella discussione dalla dottoressa Silvia Lanciotti e dall’ infermiera Elisa Santoni.
Graditissimi sono stati i saluti delle autorità locali, a partire dalla padrona di casa, la presidente dell’Ordine dei Medici, la dottoressa Calcagni, e il direttore di Area Vasta 4, il dottor Grinta. A portare il saluto della Società Italiana di Neonatologia è stato il suo presidente, il dottor Orfeo mentre il dottor Ruffini ed il dottor Mencacci hanno portato i saluti della Società Italiana di Pediatria rispettivamente Marche ed Umbria.
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