Paolo Piangiarelli al premio Massimo Urbani
di Alessandra Pierini
Ha portato il jazz nelle Marche e a Macerata organizzò il primo festival internazionale del jazz allo Sferisterio. il mondo della musica piange la morte di Paolo Piangiarelli, 81 anni, scomparso questa mattina poco dopo le 6 in seguito a una lunga malattia. Si trovava nella sua abitazione dove era tornato nei giorni scorsi, dopo un ricovero in ospedale.
In studio di registrazione con Phil Woods
Paolo Piangiarelli suonava il sassofono da autodidatta ma soprattutto si era appassionato alla musica jazz fin da giovane, in particolare negli anni Sessanta, ascoltando i dischi che arrivavano dall’America, aveva avuto la folgorazione. Nel 1970 ha organizzato il 1° Festival Internazionale del Jazz all’Arena Sferisterio di Macerata. E’ stato anche il cofondatore di Ancona Jazz, nel 1974 nell’allora Jazz Club organizzò il piano solo di Martial Solal. E da quel momento una serie lunghissima di eventi, diventando anche punto di riferimento in tutta Italia. E’ stato anche un talent scout e con la sua etichetta, la Philology, ha prodotto centinaia di capolavori discografici.
Con Daniele Massimi
Lo ricorda Daniele Massimi, presidente di Musicamdo Jazz: «Noi siamo partiti a organizzare concerti grazie a lui dal 2002. Ci siamo affiancati a lui nell’organizzazione delle cose che già faceva da tanti anni e con lui abbiamo lavorato finche ha potuto. Aveva una forza, una passione e un amore per il jazz unici, nessun altro era così appassionato a questo genere musicale a cui ha dedicato tutta la vita, sia nei concerti che con la sua etichetta discografica con cui ha prodotto, in oltre 500 dischi tutti i nomi, più importanti del jazz. Ha segnato la storia del jazz internazionale. Col premio Massimo Urbani ha scoperto artisti come Paolo Fresu, Bollani, Francesco Cafiso e Alessandro Lanzoni. Sto ricevendo messaggi di cordoglio da ogni parte d’Italia».
Con Filippo Davoli
Tra i suoi amici lo scrittore maceratese Filippo Davoli: «E’ salito a sentire Billie Holiday cantare dal vivo il carissimo amico Paolo Piangiarelli. Non stava bene da un po’ di tempo, ora però chissà che meraviglioso concerto l’accoglierà in cielo. Quaggiù – con la sua etichetta “Philology” e il suo entusiasmo colto e infinito – ci ha insegnato come si ama il jazz. A lui si deve l’ideazione del Tenco Project (Ghiglioni, Petrin, Boltro, etc.), a lui il Chet Baker più potente e segreto, a lui la scoperta e il lancio di Francesco Cafiso e tante altre combinazioni inedite e felici. Ma è stato anche un bravo attore di teatro e – lo ribadisco – un grande amico. Gli ho voluto molto bene. Mi mancherà».
Lascia la moglie Giovanna e le figlie Cristiana, Virginia e Teresa. Il funerale si svolgerà domani (domenica 2 gennaio) alle 16 nella chiesa dell’Immacolata a Macerata.
Con Stefano Bollani
Con Renato Sellani
Con Lee Konitz
Con Enrico Rava
Con il fratello Sandro e la band di Francesco Cafiso
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