Il direttore Steat, Mario Pollicelli
di Leonardo Nevischi
“Per coloro che usufruiscono del Servizio Trasporto dal 10 gennaio al 10 febbraio 2022 è consentito il pieno accesso ai mezzi di trasporto scolastico sia per gli studenti di scuola primaria che di secondaria di primo grado, anche sopra i 12 anni di età, con il solo obbligo di indossare mascherine di tipo FFP2. Non è consentito quindi l’utilizzo di mascherine chirurgiche o qualsiasi altro tipo diverso da quelle prescritte. La disposizione normativa nazionale invita pertanto, per poter utilizzare il servizio e a tutela della salute di chi ne usufruisce, a rispettare tale obbligo”. È questo ciò che recita l’Ordinanza del Ministero della Salute del 9 gennaio di deroga all’obbligo del Green pass rafforzato per l’utilizzo del trasporto scolastico.
Una sfida non facile per chi a bordo dei mezzi pubblici deve controllare che tali normative vengano rispettate. “In realtà, sono sincero, non ho registrato nessun tipo di problematica in questi giorni – confessa l’avvocato Mario Pollicelli, direttore d’esercizio della Steat -. Le indicazioni sono chiare: a bordo si sale solo con indosso la ffp2 e, tutto sommato, gli utenti stanno rispettando le regole. Ho dato in dotazione ai miei steward alcune mascherine da donare all’evenienza ai ragazzi minorenni che dovessero smarrire o dimenticare la propria, perché può succedere e vogliamo andare incontro a quello che può essere un momento di disorientamento dei ragazzi più giovani. In questi casi effettuiamo una sorta di servizio sociale perché preferiamo fornire una ffp2 piuttosto che lasciare un minorenne a piedi. Tuttavia con i maggiorenni e gli adulti ci mostriamo meno flessibili: chi non ce l’ha scende dall’autobus o non sale affatto”.
Mascherine, ma non solo. Il bilancio del direttore della società di trasporti è positivo anche in materia di controlli sui green pass, di copertura del personale e di investimenti per il rinnovo del parco mezzi. “Ieri è stata una giornata anomala perché a causa della neve molte scuole erano chiuse – spiega Pollicelli -, tuttavia in questo periodo non sto registrando grosse problematiche. Come previsto dalla normativa, stiamo continuando ad effettuare controlli a campione, però devo ammettere che i ragazzi stessi quando salgono sugli autobus e intravedono i nostri steward sono i primi a mostrare il green pass. Le forze dell’ordine hanno sempre collaborato e continuano a farlo ogni qualvolta ci sono dei problemi, ma è molto raro che si verifichi. Stiamo monitorando e ricordando a tutti di indossare la ffp2, ma nella maggior parte dei casi stiamo riscontrando un atteggiamento di buon senso e di rispetto delle regole. Ci mettiamo nei panni degli utenti e capiamo che un po’ possono essere disorientati, tanto quanto i nostri autisti che non fanno né gli agenti di polizia né gli agenti sanitari ma cercano comunque di svolgere al meglio il loro lavoro. Vale lo stesso per noi: sanifichiamo i mezzi, vi mettiamo degli steward a bordo e cerchiamo di rispettare il numero massimo di capienza. Fino ad ora tutto questo è stato possibile e devo ringraziare anche i dipendenti che stanno mostrando un attaccamento all’azienda e al territorio straordinario. Al momento non ho problemi di copertura dei turni perché stanno facendo poche assenze e non ho problemi di contagi all’interno del personale. Mi auguro che la situazione continui così, perché se i positivi dovessero aumentare potrebbero esserci problemi, ma per il momento faccio gli scongiuri – seguita Pollicelli -. Anche a livello di mezzi siamo messi bene: l’azienda non molto tempo fa ha acquistato un paio di autobus e due scuolabus che stanno per arrivare, in modo tale che la flotta inizi ad essere più numerosa. Abbiamo chiesto alla Regione di aumentare il parco mezzi proprio per queste necessità e ci è stato concesso, inoltre abbiamo ripreso gli autobus che avevamo fermi per il noleggio e li stiamo utilizzando come scorte quando raggiungiamo le capienze massime”.
Infine la chiosa del direttore della Steat è sul pericolo dei falsi green pass a bordo dei mezzi pubblici. “Abbiamo riscontrato un caso di un furbetto che aveva mostrato una certificazione che non combaciava con la sua identità, ma se ne è occupata direttamente la polizia. Da parte nostra, invece, non abbiamo verificato falsi green pass”.
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