Cna e Confartigianato al fianco dell’Ipsia “Ricci”, open day con aziende e imprese per orientare studenti e famiglie

FERMANO - Domenica 16 gennaio dalle ore 17 alle 18.30, nell'Aula Magna dell'istituto professionale per l'industria e l'artigianato è stato fissato un appuntamento rivolto a tutti gli studenti medi chiamati in questi giorni ad effettuare la loro scelta per l'iscrizione al percorso superiore. La dirigente Bernardini: "Spiegheremo quali sono le nuove necessità lavorative"

 

di Leonardo Nevischi

Favorire percorsi di interazione tra istruzione ed impresa, mettendo in campo le attività di orientamento al lavoro che consentiranno da un lato ai giovani studenti di avvicinarsi ai mestieri dell’artigianato e dall’altro consentirà alle imprese di adeguare i propri fabbisogni in relazione alle competenze offerte dal mercato. È questo l’obiettivo comune che si sono posti l’Ipsia “Ricci” di Fermo insieme a Cna e Confartigianato ed a tal proposito, domenica 16 gennaio dalle ore 17 alle 18.30, è stato fissato un appuntamento rivolto a tutti gli studenti medi chiamati in questi giorni ad effettuare la loro scelta per l’iscrizione al percorso superiore.

“Abbiamo deciso di fare questo seminario per spiegare ai ragazzi e alle loro famiglie quali sono le nuove necessità lavorative – esordisce la professoressa Annamaria Bernardini, dirigente scolastica dell’Ipsia “Ricci” -. Gli istituti professionali, infatti, hanno un collegamento diretto con il mondo del lavoro perché svolgono un’ampia fetta di stage aziendali (ptco) già a partire dal secondo anno, ovvero in anticipo rispetto agli altri istituti di secondo grado, dalle due alle cinque settimane sia in orario scolastico sia al di fuori. Alcuni ragazzi trovano lavoro ancor prima di diplomarsi ed alcuni usano un apprendistato duale che consente loro di di lavorare e al contempo di conseguire il diploma. Ora – seguita la Bernardini – stiamo stiamo lavorando a livello di professioni digitali corsi Fp (formazione professionale), corsi Pon (Programma Operativo Nazionale) e didattica normale, proprio per cercare di ovviare al problema del gap generazionale come richiesto dalle aziende, le quali necessitano di un ricambio con maggiore digitalizzazione in quanto le vecchie generazioni hanno un’attitudine minore – seguita la dirigente nel mostrare il quadro dell’esigenza che l’istituto superiore manifesta al territorio -. Il problema a livello nazionale è che a fronte di un sistema produttivo basato sul manifatturiero gli istituti professionali costituiscono soltanto il 12%”.

A risponde presente all’appello della scuola è la Cna Territoriale di Fermo: “Le risorse pubbliche devono essere indirizzate verso le scuole professionali con l’aumento numerico e qualitativo dei laboratori da mettere a disposizione degli studenti – spiega il presidente Emiliano Tomassini -. Occorre investire le risorse pubbliche su campagne social, il quale rappresenta uno strumento importante in questo momento storico perché è un metodo pubblicitario che evidenzierebbe di più l’aspetto positivo di lavorare nelle nostre aziende. Dobbiamo far comprendere che il lavoro e l’occupazione è alla base della nostra società. Le risorse pubbliche si devono concentrare sulla formazione che viene fatta in azienda, in particolare su quella fatta direttamente dall’imprenditore. Spesso e volentieri le risorse vengono date per sussidi, invece dovrebbero essere investite per dare opportunità, perché come le scuole anche le aziende hanno bisogno di un contributo per l’agevolazione di questi percorsi formativi. Infine – aggiunge Tomassini – abbiamo bisogno anche di nuovi imprenditori e non solo di dipendenti, perché molte aziende non hanno figli che portino avanti il loro pedigree professionale”.

In tal senso occorre una collaborazione con la Confartigianato Imprese. “Abbiamo fatto un raffronto tra settembre 2018 e settembre 2021 – puntualizza Paolo Tappatà enunciando due dati forniti dall’Ente Bilaterale Marche che testimoniano l’attuale tenuta numerica delle imprese nel territorio fermano -. C’è uno spostamento dell’asse produttivo da quello che era l’asse trainante della moda a quello della meccanica e dell’alimentare. La moda è passata da 788 aziende a 651 e da 5000 dipendenti a 3900, per cui c’è una perdita di massa sia di aziende sia di dipendenti, mentre la meccanica va da 415 a 428 imprese passando da 1860 dipendenti a 1921. Le aziende dell’autotrasporto passano da 33 a 51 e da 162 dipendenti a 262. Questo significa che uno degli assi trainanti dell’economia del territorio, la calzatura è in seria difficoltà. Attualmente il fatto che si possa usufruire ancora della cassa integrazione nasconde bene questo dato, mentre la meccanica è un settore in crescita che però non ha sufficiente forza lavoro. C’è un’azienda di Monte Urano che si è dovuta rivolgere a dipendenti di Vigevano perché sul mercato del lavoro non riesce a trovare dipendenti in grado di poter fare quella determinata tipologia di servizio di cui necessita”.

“Questa partnership tra associazioni di categoria concorrenti non è scontata. Con questa sinergia puntiamo a tutelare le aziende del territorio – prosegue poi Alessandro Migliore, direttore generale della Cna -. Ribadiamo che la formazione ha un’importanza basilare. Dobbiamo far sì che si ponga un freno alle risorse date a pioggia o a chi non ha intenzione di lavorare. I dati di Infocamere di ottobre 2021 indicavano un tasso di disoccupazione giovanile del 20% e in generale del 63,5% ma le opportunità lavorative ci sono perché stando ai dati del sistema Excelsior di Unioncamere nel mese di ottobre erano previste entrate complessive di 1120 e 2990 nel trimestre di fine anno, pertanto c’è necessita di assumere personale. Dobbiamo insister sulla nostra mission: a scuola si deve apprendere l’importanza del lavoro, poi ogni scuola avrà le sue specificità. Il lavoro è nobilitante e con esso cresce il territorio. Per questo la presenza di imprenditori a scuola e l’alternanza scuola lavoro assumono ancora più importanza”.

Un’importanza per certi versi “tardiva” come sottolinea Gervasio Bracalente dell’ azienda TrisMeccanica, uno degli imprenditori che domenica sarà presente all’Ipsia per dialogare con le famiglie: “Bisogna far conoscere l’importanza del lavoro già dalle scuole medie. Non si può far promozione adesso quando tra un mese i ragazzi devono scegliere. È più opportuno farlo già alle medie o ad inizio anno e non alla fine quando hanno fretta di scegliere e paura e si fiondano sulle materie che ritengono più qualificanti. Scuola e ambiente di lavoro devono essere più in simbiosi”.

Intanto nell’incontro di domenica, al quale si potrà partecipare sia in presenza sia online (prenotandosi e compilando il form al link https://forms.gle/fEFu32YKzFGHYH8j8), le 6 esperienze che porteranno gli artigiani e gli imprenditori di Cna e Confartigianato, verteranno su clima e ambiente di lavoro, condizioni di lavoro, necessità degli imprenditori, stipendi e possibilità di carriera. “Abbiamo scelto sei ambiti diversi che rappresentano questo territorio e gli stessi imprenditori si faranno promotori di rappresentare il loro settore” – chiosa Migliore.

 


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