Il comandante provinciale dell’Arma, ten.col. Gino Domenico Troiani
di Giorgio Fedeli (foto e video Simone Corazza)
“Vogliamo continuare, voglio continuare sul tracciato segnato dal colonnello Marinucci. Dunque ci sarà piena continuità. Quelli immediati? Agire nel rispetto delle prescrizioni emanate dal Prefetto, sul rispetto della normativa anti Covid sia sui mezzi pubblici che nei locali pubblici per evitare che il fenomeno pandemico si espanda ulteriormente. E, non secondario, intervenire per cercare di evitare che, nell’ambito delle iniziative prossime o future nel campo delle opere pubbliche e dei cantieri edili, ci siano infiltrazioni dirette o indirette da parte di organizzazioni criminali mafiose”. Con queste linee guida si è presentato, questa mattina, ai taccuini, il nuovo comandante provinciale dell’Arma, il tenente colonnello Gino Domenico Troiani, che ha raccolto il testimone del suo predecessore, il colonnello Antonio Marinucci.
Con lui, in conferenza stampa, il tenente colonnello Gianluigi Di Pilato, comandante del Reparto operativo.
“Sono a Fermo da un pò e ho avuto modo di conoscere il territorio – esordisce Troiani – un territorio che mi ha mostrato da subito capacità di accoglienza e un corretto vivere civile, nonostante le piaghe del terremoto prima e del Covid poi, con tutti i problemi che ne conseguono per cittadini e commercianti”.
Il comandante Troiani è originario di Roma dove ha lavorato, tra i vari incarichi, anche al Ministero della Difesa, all’Ufficio per i Rapporti con il Parlamento dove si occupava di monitorare i provvedimenti parlamentari di interesse per la Difesa. Lunga la lista dei ruoli di comando per Troiani, dal Norm di Carini, in provincia di Palermo nel periodo delle stragi, alle compagnie di Sassuolo, L’Aquila e Venezia. E’ stato anche aiutante di campo del vicecomandante generale dell’Arma.
Il comandante Troiani con il ten.col. Di Pilato
“Il Fermano è una realtà florida nonostante gli eventi negativi che l’hanno colpito – dichiara – noi ci concentreremo sicuramente sulle zone più antropizzate della costa, scenario in passato di eventi delinquenziali che siamo riusciti ad arginare. Attenzione anche su Lido Tre Archi continuando con servizi ad hoc che hanno portato a brillanti risultati“.
Il comandante Troiani cita più volte il prefetto Vincenza Filippi come perno di coordinamento delle attività delle forze dell’ordine. Dunque, tra le righe, si percepisce la forte volontà del nuovo comandante di spingere sulla sinergia tra divise, nel seguire la linea dettata dal prefetto Filippi. “Abbiamo ottimi rapporti, molto collaborativi, con la Prefettura e con le altre forze dell’ordine. Obiettivi dei carabinieri? Continuare sul tracciato segnato dal colonnello Marinucci. Nell’immediato agire, nel rispetto delle prescrizioni emanate dal Prefetto, sul rispetto della normativa anti Covid sia sui mezzi pubblici che nei locali pubblici per evitare che il fenomeno pandemico si espanda ulteriormente. E certamente interverremo attentamente per cercare di evitare che, nell’ambito delle iniziative prossime o future nel campo delle opere pubbliche e dei cantieri edili, anche in virtù dei fondi legati al Pnrr, ci siano infiltrazioni dirette o indirette da parte di organizzazioni criminali mafiose. Avremo molti cantieri legati alla ripresa. E il nostro operato sarà teso a prevenire infortuni sul lavoro, al rispetto delle norme e della regolarità ma anche ad evitare infiltrazioni criminali e mafiose”.
Ecco, appunto, infiltrazioni malavitose nel Fermano? Quale è lo stato di salute della nostra provincia. E qui subentra anche il tenente colonnello Di Pilato: “Al momento – spiegano Troiani e Di Pilato – non ci risultano insediamenti della criminalità organizzata nel nostro territorio. Ma certamente lavoriamo proprio per prevenirli. Non abbiamo elementi per parlare di nuclei o celle in loco. Certo, riscontriamo una criminalità itinerante, come ad esempio quella legata ai furti di auto con batterie che provengono, per lo più, dal Foggiano. Il rischio dell’infiltrazione malavitosa lo monitoriamo costantemente. Anche lo spaccio c’è, inutile negarlo. Il Fermano per il sottobosco criminoso è visto come un punto di ‘domicilio’ o di occultamento (della droga, ndr). C’è una criminalità più o meno diffusa. Ma noi siamo in prima linea per contrastarla”.
Sul fronte della lotta ai reati predatori, che spesso sono quelli che generano maggiore inquietudine tra la gente, dai furti alle rapine, i carabinieri rimarcano il loro ‘esserci, presenti’, certo nei limiti delle forze a disposizione: “Abbiamo un’ottima collaborazione con i cittadini – conclude il comandante Troiani – e qui siamo in un territorio fortunato, per molti versi virtuoso da questo punto di vista“.
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