«Altro che lockdown, di giorno è il deserto. Figuriamoci di notte. Tutti hanno paura ad uscire e noi non abbiamo più mezzo cliente». Alcuni commercianti di Lido Tre Archi iniziano a farsi sentire, ad alzare la voce. La causa delle loro rimostranze? La serie di rapine che sta flagellando il quartiere costiero di Fermo. Le ultime due, ieri. Un malvivente, forse a volte accompagnato da una seconda persona, infatti da diversi giorni sta commettendo delle rapine a danno dei passanti. E avrebbe fatto visita anche ad alcuni esercenti. L’uomo, infatti, blocca i passanti, e sotto la minaccia sembra di un cacciavite o un coltello, si fa consegnare il denaro che hanno in tasca. A una delle sue vittime ha rubato un cellulare. Ieri altre due persone sono finite nel mirino del bandito.
«Sappiamo che andrebbe colto in flagranza di reato per poter sperare in una condanna esemplare. Sappiamo anche che le forze dell’ordine stanno lavorando senza sosta per cercare di incastrarlo e che non è mai facile centrare la flagranza. Ma questi fatti hanno generato una comprensibile paura, in strada non gira più nessuno nemmeno di giorno, figuriamoci di notte. E noi così, senza clienti, non possiamo più andare avanti. Abbiamo subito di tutto e di più. La crisi, il Covid, i vari lockdown. Sappiamo anche di stare in un quartiere con dei problemi quando invece le sue potenzialità sarebbero enormi. E non vogliamo andarcene perché vogliamo bene, siamo legati a Lido San Tommaso (non amano chiamarlo, da sempre, Tre Archi soprattutto per l’accezione negativa, per la nomea creatasi attorno a questa dicitura). Ma adesso queste rapine, di giorno e di notte, proprio non ci volevano. Ci appelliamo a tutti, alle forze dell’ordine, alla prefettura, al Comune, per cercare di arrestare quella che sta diventando una piaga, in primis per la sicurezza di Lido San Tommaso e, certamente, anche per i nostri bilanci. E con le casse a zero è dura, durissima, andare avanti».
g.f.
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