Raid nella sede di FdI. Calcinaro: «Sembra un gesto contro il Partito». Balestrieri: «Nessuna pista esclusa»
FERMO - Il primo cittadino sul blitz nella sede fermana di FdI: «Va tutta la solidarietà ad un partito che tra l’altro proprio nella nostra realtà si è sempre pacatamente ed in modo responsabile misurato con le altre forze politiche». Il suo vice Torresi: «Da vicesindaco e da esponente di una maggioranza trasversale non posso che censurare quanto accaduto e sperare che i responsabili vengano assicurati alla giustizia». Il contatto di Balestrieri con la Questura che sta conducendo le indagini
«Purtroppo può sembrare non solo un pur deprecabile atto predatorio ma proprio un atto indirizzato contro un partito politico dall’accanimento sui manifesti nella sede stessa. Questo atto, che è quanto di più lontano dalle tradizioni di tolleranza e reciproco rispetto tra le parti, rispetto tipico della città di Fermo e della sua cultura politica, è assolutamente da condannare, c’è la speranza che i responsabili vengano individuati velocemente e per questo ne rispondano». Sono le parole del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro con cui il primo cittadino del comune capoluogo di provincia condanna il raid subito, lunedì notte, dalla sede FdI di Fermo e su cui in queste ore sono arrivate le dichiarazioni bipartisan del mondo della politica non solo locale. Sull’increscioso fatto di cronaca è, infatti, intervenuta anche la leader FdI, Giorgia Meloni.
«Va tutta la solidarietà ad un partito che tra l’altro proprio nella nostra realtà si è sempre pacatamente ed in modo responsabile misurato con le altre forze politiche, sempre con tono di rispetto reciproco, mai sopra le parti, questo essere è patrimonio del nostro territorio provinciale e tale deve rimanere».
Parole di condanna per l’accadimento e di vicinanza anche dal vicesindaco e assessore Mauro Torresi: «Da vicesindaco della città e da esponente di una maggioranza trasversale che dal 2015 mira a superare rigidi antagonismi e a creare un clima di fattiva collaborazione tra le diverse componenti cittadine (politiche, sociali, economiche), non posso che censurare quanto accaduto e sperare che i responsabili vengano assicurati alla giustizia».
Intanto è il coordinatore provinciale del Partito della Meloni, Andrea Balestrieri, quello che ieri ha fatto l’amara scoperta, ad aggiornare sulle indagini: «Ho sentito la Questura di Fermo che si sta occupando del caso e posso solo aggiungere, rispetto a ieri, che la Questura e il reparto Digos hanno acquisito dei filmati che stanno visionando. Al momento vengono confermate tutte le piste».