di Leonardo Nevischi
Promuovere la cultura della legalità fra gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. È questo l’obiettivo che si è posto l’Ordine degli Avvocati di Fermo che, nel pomeriggio odierno presso la Sala dei Ritratti del Palazzo dei Priori, ha presentato i tre progetti sulla legalità rivolti agli studenti delle scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado.
Sono dieci gli istituti che hanno aderito a tali progettualità e di questi ben 7 sono di Fermo: gli istituti comprensivi “Fracassetti-Capodarco” e “Betti”, il “Da Vinci Ungaretti”, il liceo classico “Annibal Caro”, lo scientifico “Temistocle Calzecchi Onesti”, l’Itet “Galilei-Carducci” e l’istituto tecnico tecnologico “Montani”. A completare il quadro il liceo scientifico “Carlo Urbani” di Porto Sant’Elpidio, l’Isc Nardi di Porto San Giorgio e l’Iis “Fazzini-Mercantini” di Grottammare”. Sono, invece, circa 50 gli avvocati di Fermo che si sono messi gratuitamente a disposizione per entrare nelle scuole e promuovere la cultura della legalità.
«Credo che questa sia una collaborazione molto importante perché il mondo della giustizia è una realtà che ha i suoi stereotipi ma che allo stesso tempo sa affascinare e coinvolgere e credo che questo possa fare molto presa sui ragazzi – ha assicurato il primo cittadino di Fermo, Paolo Calcinaro, che di professione è proprio avvocato -. Faccio parte della categoria forense e mercoledì della scorsa settimana sono tornato a fare un’udienza ad Ancona: è stato come se la scintilla fosse scoccata per la prima volta – ha proseguito il sindaco -. Tramite il mondo della giustizia si può anche far approcciare i ragazzi a meccanismi concreti che hanno riflesso sulla loro vita reale. Sono fiducioso perché da questa sinergia uscirà qualcosa di molto positivo».
Un progetto «non scontato» come lo ha definito il prefetto di Fermo, Vincenza Filippi: «Il fatto che a livello nazionale fosse stato firmato un protocollo di legalità, non significava necessariamente che nei singoli territori tutti lo sottoscrivessero. A livello personale il progetto mi stimola molto. L’idea che i professionisti si mettano a disposizione della scuola è straordinario. Abbiamo visto come la movida e il disagio giovanile sia molto presente nel nostro territorio ed è importante dare degli stimoli culturali ai nostri giovani».
«Sarà uno scambio generazionale – ha invece confessato Daniela Giraudo, consigliere del Consiglio Nazionale Forense, collegata da remoto -. I miei colleghi insegneranno molto ai ragazzi, ma gli studenti faranno altrettanto con loro. L’ordine di Fermo è piccolino ma è un vanto per tutte le Marche perché è stato il primo e l’unico a proporre questi progetti nelle scuole».
A relazionare e presentare il progetto rivolto alla scuola primaria dal titolo “Bebè nel mondo che vorrei” è stata l’avvocato Barbara Toce. «Il progetto – ha illustrato – si rivolge ai bambini della scuola dell’infanzia e delle scuole primarie come proposta didattica volta ad affiancare l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. I bambini tramite una modalità giocosa saranno alle prese con esperienze di vita reale, a volte paradossali. Con la leggerezza delle favole verranno trasmesse competenze e valori quali il rispetto del prossimo e la conoscenza delle regole che disciplinano l’agire umano: i bambini si immedesimeranno nei personaggi e ne assorbiranno le qualità in un percorso di sviluppo delle proprie risorse interiori».
A seguire gli avvocati Luigi Andreozzi e Roberto Brancaccio hanno introdotto il progetto “Studio o partita alla playstation? La vita è un negoziato” rivolto alla scuola secondaria di primo grado. «Qui gli studenti impareranno la cultura del negoziato e della mediazione attraverso il dialogo ed il confronto – hanno spiegato -. Un ruolo fondamentale lo avrà un workshop che implicherà l’interazione in aula con un ruolo attivo da parte degli studenti: ad esempio vi sarà il gioco del pugno alzato, nel quale saranno coinvolti due ragazzi ed in meno di un minuto uno dovrà convincere l’altro ad aprire il pugno. Questo servirà per verificare lo stile della negoziazione».
Infine, l’avvocato Alessia Capretti ha presentato il progetto rivolto alla scuola secondaria di secondo grado, ossia il “Torneo della disputa”. «Sarà una gara nella quale i ragazzi si sfideranno nel dire e contraddire su tracce preparate da loro stessi sull’educazione civica. Si andrà a fare un lavoro tecnico di spiegazione, da Aristotele a Cicerone, passando per il metodo logico e quello deduttivo». Tutti e 10 gli istituti hanno sviluppato delle tracce, ma solo tre saranno oggetto delle gare. Di fatto, al termine della presentazione dell’ultimo progetto il presidente del tribunale di Fermo, Bruno Castagnoli, ha estratto a sorte le tracce sulle quali si sfideranno gli studenti nei quarti di finale del 12 marzo, nella semifinale del 26 marzo e nella finale territoriale del 9 aprile. Il “Fazzini-Mercantini” aveva come tema la parità di genere, i pregiudizi nei confronti delle donne ed il gender pay gap. Il “Tco” aveva lo sviluppo sostenibile inteso come ossimoro, in quanto lo sviluppo è inteso come progresso che però stride con la definizione di sostenibile. L’Annibal Caro aveva come tema l’epistole di Seneca, secondo cui il bene non consiste nel vivere ma nel vivere bene. L’Itt “Montani” il tema dell’umanità in contrapposizione con la tecnologia che caratterizza la nostra vita. Il Polo Urbani una traccia sulla pena di morte estrapolata dal “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria. Alla fine il fato ha voluto che a spuntarla fossero le tracce del “Fazzini-Mercantini” (tema comune a tutti gli istituti per i quarti di finale), del Polo Urbani (semifinale) e dell’Itt Montani (finale territoriale).
Ecco il tabellone degli incontri relativi alla prima traccia che il 12 marzo daranno il via ai quarti di finale del “Torneo della disputa”, il quale si concluderà a maggio con la finalissima nazionale a Roma.
“Annibal Caro” (controargomentazione) vs Itet “Galieli-Carducci” (argomentazione)
“Fazzini-Mercantini” (argomentazione) vs Polo Urbani (controargomentazione)
Itt “Montani” (controargomentazione) vs “Tco” (argomentazione)
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