Si discuterà giovedì sera in Consiglio comunale, la decadenza del consigliere ex Lega Giorgio Famiglini. Un tema che si preannuncia frizzante e che vede i dirigenti del Carroccio in prima linea, per chiedere l’applicazione delle regole ed un comportamento responsabile da parte della maggioranza. A intervenire sul tema, stamattina, sono stati la coordinatrice comunale Gioia Giandomenico, la prima a sollevare il caso, col coordinatore provinciale Alan Petrini, il consigliere regionale Marco Marinangeli e, in collegamento telefonico da Roma, l’on. Mauro Lucentini. L’oggetto del contendere sono le assenze di Famiglini in Consiglio comunale nei mesi scorsi. Tre di seguito, l’ultima ad ottobre, senza previa giustificazione come previsto dal regolamento cittadino. Condizione di decadenza dal ruolo, a meno che arrivi una giustificazione fondata, da parte del diretto interessato, nei 10 giorni successivi.
Petrini parte dall’impegno della Lega a Porto Sant’Elpidio. «Abbiamo qui uno dei coordinamenti più attivi, con 80 iscritti, molti militanti, numerose iniziative. La coordinatrice Gioia Giandomenico svolge un’attività intensa e mette uno straordinario impegno, per il partito, ma anche per il suo quartiere e per i commercianti. E’ un vulcano di idee e riesce sempre a centrare gli obiettivi. Quanto0 al prossimo Consiglio comunale, chiediamo semplicemente che si applichi il regolamento. Non è una richiesta ad personam, deve valere lo stesso per tutti. Si analizzino oggettivamente le giustificazioni alle ripetute assenze del consigliere. Non è superfluo ricordare che Famiglini siede in aula perché è stato il più votato della lista, ma certo non sarebbero bastati i suoi voti, senza il 10% che la Lega prese alle scorse amministrative».
«Io non ho bisogno di entrare in Consiglio comunale per fare politica, continuo anche fuori dall’aula come ho sempre fatto – sottolinea Giandomenico, che subentrerebbe a Famiglini in caso di sua decadenza – Ricordo solo che Famiglini lasciò la Lega dicendo che non riusciva a dedicare più tempo al partito, ma per il suo attaccamento alla città avrebbe continuato a dedicarsi alla sua attività di consigliere. In cosa si sia concretizzato il suo amore per Porto Sant’Elpidio negli ultimi 2 anni a me è sfuggito, a parte votare sempre insieme alla maggioranza, salvo qualche astensione. Non è una questione personale, ma di regole. I consiglieri sono tenuti a partecipare alle sedute e dopo 3 assenze consecutive ingiustificate si decade. Il Comune non ha fatto nulla da ottobre, si è mosso solo dopo che io ho sollecitato la questione. Due anni di pandemia hanno imposto regole e responsabilità a tutti. Nella mia attività devo richiedere a tutti il green pass o vengo multata. Le regole valgono solo per i comuni cittadini o anche a palazzo? Salvare un consigliere dalla decadenza senza neanche chiedergli le motivazioni delle sue assenze non va bene. La politica qui non c’entra, è una questione etica e di rispetto della collettività».
Il consigliere regionale Marinangeli aggiunge che «non c’è nulla di personale contro Famiglini, ma candidarsi significa mettersi a disposizione e quando si riceve fiducia dai cittadini ne deve seguire un impegno. La Lega è ben presente a Porto Sant’Elpidio ed anche grazie alle sollecitazioni dalla base, la città ha ottenuto 2,5 milioni di euro per la bretella dal casello autostradale alla Lungotenna ed ulteriori 2,9 milioni per le scogliere che si aggiungono ai 4,8 della precedente amministrazione, per effettuare il primo stralcio dalla foce del Tenna a via Curtatone». Chiude il deputato Lucentini: «La Lega negli ultimi due anni a Porto Sant’Elpidio è aumentata in modo esponenziale, ha ottenuto il maggior numero di sottoscrizioni di tutte le Marche alle raccolte firme, è arrivata a 80 tesserati quando ne aveva meno di 20, ha organizzato la festa regionale del partito. Nessuna caccia alle streghe contro Famiglini, ma quel seggio è della Lega, non suo. Si fosse candidato in una civica, non sarebbe mai entrato. Peraltro, non abbiamo avuto modo di apprezzare un suo impegno concreto in alcun tema per la città. Chiediamo serietà al Consiglio comunale. Se le assenze alle sedute sono giustificate e motivate, bene, altrimenti si applichino le regole».
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