La Tirreno Adriatico fa felici le istituzioni. Calcinaro: «Promozione ineguagliabile», Scarfini: «Prossimo step il giro d’Italia Under 23»

FERMO - Il prefetto Filippi, il presidente provinciale Ortenzi, il consigliere regionale Marinangeli, il sindaco Calcinaro e l'assessore allo sport Scarfini hanno commentato il passaggio nel fermano della quinta tappa della "Corsa dei due mari": «Enorme pubblicità per il territorio, bisogna puntare sul ciclismo. Lavoreremo su un brand che identifichi la nostra provincia. Marche ancora poco conosciute: servono infrastrutture»

 

di Leonardo Nevischi

Dal 15 marzo 2021 all’11 marzo 2022. Ad un anno di distanza, a Fermo, sport e turismo si dimostrano ancora una volta un binomio vincente ed il minimo comune multiplo è rappresentato nuovamente dalla Tirreno Adriatico. La quinta tappa della 57esima edizione della “corsa dei due mari” si è rivelata un bellissimo biglietto da visita per l’intera provincia nonché una kermesse sportiva che, tra televisioni e strade interessate dal percorso prossime alle rispettive abitazioni, ha coinvolto appieno tantissimi conterranei.

«La promozione che può portare questa manifestazione è difficilmente eguagliabile – è stato il commento a caldo del sindaco di Fermo -. Per circa un’ora siamo stati collegati in diretta nazionale sui nostri paesaggi, sul nostro mare e sul nostro centro storico. Questa è la strada per promuovere la città. Ho visto il primo passaggio a Calderaro e c’era davvero tanto pubblico, inaspettato se si pensa che fosse un venerdì». Da ciclista qual è, Paolo Calcinaro non si è risparmiato dinanzi ad una disamina tecnica della tappa: «Sono contento che abbia trionfato Barguil perché ci ha provato da lontano andando in fuga e a volte è importante rompere gli schemi per dimostrare che non vince sempre il più forte. Tuttavia, a mio avviso, la Tirreno-Adriatico verrà vinta da Pogačar perché, nonostante l’handicap di aver sbagliato strada, ha dimostrato di essere di un altro pianeta. Sarà bello vederlo alla Milano-Sanremo, sebbene non sia una corsa propriamente per le sue caratteristiche ha comunque dimostrato di avere uno stato di forma incredibile». Anche la scelta del percorso si è rivelata vincente: «Tracciato spettacolare. Dopo il 2017 abbiamo deciso di rimuovere Recutolo ed inserire Calderaro per questioni legate al traffico ed aggiungere il passaggio sulla costa proprio per far capire che Fermo è sì salite, muri, centro storico ma ha anche un bellissimo litorale a 5km che si collega a quello di Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio». Sulla scelta delle immagini mostrate in tv, invece, il primo cittadino fermano ha confessato di «aver studiato tutto ad hoc per la promozione della città, pur tenendo un ottimo rapporto con lo staff della corsa. Nei giorni scorsi ho cenato con i telecronisti, poi ieri mattina ho parlato sia con il regista sia con i commentatori esteri ai quali ho fornito varie  brochure e indicazioni sulla città. La cosa simpatica è stata che la diretta Rai sia iniziata proprio poco prima che entrassero a Fermo».

Paolo Calcinaro e Vincenza Filippi

Compiacimento anche nelle parole dell’assessore allo sport Alberto Maria Scarfini che ha ammesso come «La soddisfazione più grande sia stata vedere lungo i muri nonni con nipoti, madri e padri con i propri figli piccoli, ed intere famiglie che hanno reso la corsa ancora più avvincente. In un momento così complicato legato al Covid e alla guerra, la corsa ci ha fatto recuperare socialità, aggregazione e amore per lo sport. E tutto questo è stato amplificato dalla promozione delle 200 televisioni collegate. È stato un grande successo e Fermo è tornata ad avere il suo palcoscenico nazionale. Il prossimo passo sarà portare qui la partenza del giro d’Italia Under 23 a giungo. Ne stiamo parlando con il presidente federale regionale Lino Secchi e ci sono buone possibilità che questo avvenga. Sarebbe una vetrina perché trattasi di una competizione che, come il Gran Premio di Capodarco, mette in mostra i migliori talenti che saranno i grandi campioni del futuro».

Alberto Scarfini e Michele Ortenzi

Come preventivabile, si è registrato qualche leggero disagio per la circolazione automobilistica, ma anche dal punto di vista della sicurezza è filato tutto liscio. «Durante i comitati facciamo sempre gli avvocati del diavolo, ma alla fine è andato tutto bene – ha spiegato il prefetto Vincenza Filippi -. Spesso scocciamo gli amministratori locali, e lo faremo anche questa estate per i concerti di Jovanotti e Blanco, ma è necessario per una perfetta riuscita degli eventi».

Non è voluto mancare il neo presidente della Provincia di Fermo, Michele Ortenzi, da cui è arrivata l’esortazione ad «essere propositivi e puntare su uno sport nobile come il ciclismo che ha segnato la storia del nostro paese e va assolutamente promosso. Queste giornate sono giornate importanti che riescono a coniugare lo sport e la bellezza e la particolarità del nostro territorio. Ora l’obiettivo è creare un brand che identifichi in maniera unita la nostra provincia. Un tema già affrontato nell’ultimo tavolo per la competitività e per lo sviluppo e su cui lavoreremo».

Marco Marinangeli e Michele Ortenzi

Terminato il processo alla tappa, la Tirreno-Adriatico è stata anche l’occasione perfetta per sviscerare la tematica legata alle infrastrutture nel fermano. «Stiamo cercando di porre rimedio a mancanze ataviche per il nostro territorio – ha proseguito Ortenzi -. Le infrastrutture sono garanzia per il lavoro, per l’imprenditoria, per il turismo e sono fondamentali per lo sviluppo della nostra provincia. Purtroppo, come ricordato anche dal ministro Giorgetti nel Micam dello scorso anno, le Marche sono molto difficili da raggiungere. E quando a dirlo è il ministro dello sviluppo economico ci fa ulteriormente rendere conto dell’arretratezza delle nostre infrastrutture». Successivamente, a fare eco al presidente provinciale è stato il consigliere regionale Marco Marinangeli: «Il Pnrr ci sta aiutando a fare alcuni interventi. I tempi d’attuazione sono lunghi ma l’inversione di rotta è in corso. Disponiamo di un territorio molto variegato e la nostra mission deve essere lavorare su un turismo esperienziale. Le possibilità ci sono, ma paghiamo il fatto che le Marche sono poco conosciute: e questo non solo all’estero, bensì in Piemonte, in Lombardia, in Veneto. È necessario attivare una promozione che porti degli attrattori ad attirare gli investitori affinché siano incentivati ad investire di più. Sotto questo punto di vista il ct Roberto Mancini ha tracciato la rotta da seguire: servono testimonial d’eccezione che spingano le Marche a farsi conoscere».

Il sindaco di Montegranaro Endrio Ubaldi e il consigliere regionale Marco Marinangeli


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