Partito il pullman che porterà 40 profughi ucraini nel Fermano «Preoccupati ma motivati» (Video)

E' partito puntuale alle 17 il pullman dell'Associazione culturale Marche Magiche. Direzione Tomaszow Lubelski, cittadina polacca al confine con l'Ucraina, dove ad attenderlo ci sono 40 profughi, per lo più donne e bambini, che stanno scappando dalla guerra e verranno accolti nel Fermano.  Arriveranno venerdì pomeriggio.
La partenza dell'autobus da Porto San Giorgio, direzione Ucraina

 

di Sandro Renzi

E’ partito puntuale alle 17 il pullman dell’Associazione culturale Marche Magiche. Direzione Tomaszow Lubelski, cittadina polacca al confine con l’Ucraina, dove ad attenderlo ci sono 40 profughi, per lo più donne e bambini, che stanno scappando dalla guerra e verranno accolti nel Fermano.  Arriveranno venerdì pomeriggio a Porto San Giorgio e saranno sottoposti per prima cosa ai necessari controlli anticovid da parte delle autorità sanitarie. A guidare la spedizione è Lauro Salvatelli. Sono in quattro e contano di arrivare giovedì. Primo obiettivo sarà la consegna dei generi di prima necessità (vestiti, alimentari, medicinali) al campo profughi che dista circa 25 chilometri dai luoghi degli ultimi bombardamenti russi.

«Il nostro pullman è pieno all’inverosimile di prodotti donati dai cittadini e destinati ai profughi – racconta Salvatelli- non nascondo qualche timore per quello che sta avvenendo anche ai confini con la Polonia ma siamo spinti da uno spirito di solidarietà che ci dà la forza di andare avanti». La partenza è stata anticipata di qualche ora dopo aver appreso delle offensive russe nei territori del nord e del caos che si sta vivendo pure al confine ucraino. «Siamo in contatto con le autorità del posto ed oggi ho avuto modo di parlare anche con il sindaco di Tomaszow Lubelski il quale mi ha confermato che c’è molta tensione e le cose cambiano di ora in ora» prosegue Salvatelli in rappresentanza dell’associazione. Se il progetto è partito è grazie in particolare ai cittadini. Ci tiene a precisarlo Salvatelli. «Hanno risposto alla nostra richiesta di aiuto e ci hanno consentito di partire con tante donazioni. Ed è sempre grazie a loro se siamo riusciti a garantire un alloggio ai 40 profughi che arriveranno venerdì».

E’ dalle istituzioni, Comuni in primis, che l’associazione sta invece aspettando una qualche risposta o aiuto. Già, perché se il secondo step, ovvero caricare in sicurezza i profughi, preoccupa gli organizzatori del viaggio ma non più di tanto, il terzo step del progetto è quello più difficile da portare avanti. Si tratta di garantire vitto e alloggio anche nel medio e lungo periodo e per questo motivo la raccolta fondi proseguirà anche nelle prossime settimane. Sarà questa la sfida, garantire l’accoglienza per i prossimi mesi, fino a quando il conflitto non sarà terminato e non ci saranno le condizioni per un ritorno in Patria degli ucraini fuggiti. L’impegno dei Comuni diventa così fondamentale per portare avanti un progetto di accoglienza che il mondo dell’associazionismo e del volontariato è riuscito a mettere in piedi in pochissimo tempo, mentre in queste ore le istituzioni si confrontano sulle procedure da attivare ed provvedimenti da adottare. «Voglio ringraziare anche la Protezione civile di Porto San Giorgio per l’assistenza logistica e l’Area Vasta 4 che presterà la prima assistenza all’arrivo delle donne e dei bambini».

L’accoglienza avverrà in forma privata, dunque senza costi a carico dell’amministrazione. Questo perché non si tratta di un’iniziativa pubblica ma partita da un’associazione di volontari che si sono fatti carico delle spese di viaggio. I profughi saranno ospitati a titolo gratuito. 

 


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