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Dall’emergenza alla scuola: il Centro fermano per l’istruzione degli adulti accoglie studenti ucraini

ACCOGLIENZA - Già da qualche settimana, in piena emergenza, il Cpia, con la dirigente Cristina Corradini, ha realizzato un corso per 12 persone nella sede principale, mentre un altro corso da 24 posti è in partenza grazie alla collaborazione con l’Ambito Sociale XIX, che sta raccogliendo le adesioni e ha messo a disposizione un ampio spazio presso la propria sede


Il Centro provinciale per l’Istruzione degli Adulti di Fermo si è attivato per offrire corsi di italiano ai rifugiati provenienti dall’Ucraina: già da qualche settimana, in piena emergenza, ha realizzato un corso per 12 persone nella sede principale, mentre un altro corso da 24 posti è in partenza grazie alla collaborazione con l’Ambito Sociale XIX, che sta raccogliendo le adesioni e ha messo a disposizione un ampio spazio presso la propria sede.


Una risposta immediata alla domanda di formazione linguistica espressa dai numerosi ucraini che hanno trovato ospitalità a Fermo e nella provincia, presso familiari o associazioni. E una dimostrazione di rapidità ed efficienza organizzativa del Cpia e dell’Ambito Sociale XIX, frutto di una collaborazione consolidata che ha avuto formale riconoscimento nella recente sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa.

«La popolazione ucraina rifugiata nel Fermano – spiega la dirigente del Cpia, la professoressa Cristina Corradini – è composta in gran parte da donne con un livello di istruzione medio-alto nel Paese di origine e che hanno la necessità di apprendere la lingua italiana di contatto per un primo inserimento. La guerra ha devastato anche il percorso formativo di questi ragazzi, che cerchiamo di sostenere dal punto di vista della conoscenza della lingua del paese di accoglienza. Sono giovani preparati, che attendono di ritornare presto nel Paese di origine».

Il Cpia è la scuola che fornisce formazione agli stranieri, attraverso non soltanto i corsi di prima alfabetizzazione, ma anche corsi di livello avanzato, con contenuti di conoscenza civica, fino ai corsi per il diploma di scuola secondaria di primo grado, con contenuti curricolari ministeriali predisposti per un percorso di integrazione linguistica, sociale, culturale.
«Il Cpia è di fatto un presidio formativo di grande importanza – prosegue la dirigente – poiché offre servizio educativo in collaborazione con la Prefettura e con l’Ambito sociale XIX, con cui abbiamo di recente stipulato una convenzione, al fine di rendere più capillare il servizio istruzione verso utenti di varie nazionalità, inserite nel tessuto sociale e produttivo del territorio: la scuola fornisce gli strumenti, linguistici e culturali, necessari ad una migliore e proficua inclusione sociale. La guerra ha creato un flusso in ingresso imprevedibile, a cui cerchiamo di far fronte sia con attività di accoglienza che di mediazione linguistica, sperando di lenire per quanto possibile, la situazione drammatica che si sta vivendo».


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