Pasqua, luci ed ombre per gli albergatori. Ristoranti e B&B tornano a sorridere

FESTIVITA' - Alberghi pieni al 50%, complici ancora virus e conseguenze del conflitto in Ucraina. Meglio B&B e case vacanze. Si conferma una Pasqua in chiaro scuro per gli operatori turistici. Torna a sorridere il settore della ristorazione che registra il sold out in particolare lungo la costa fermana.

di Sandro Renzi

E’ ancora una Pasqua in chiaro scuro per gli alberghi del Fermano. Dopo due anni di restrizioni, le strutture sono in parte vuote. Qualcuno ha deciso addirittura di restare chiuso e puntare solo sulla stagione estiva. I numeri pre-pandemia  che vengono annunciati in altri territori italiani a vocazione turistica dove la ripartenza si sta consolidando, sono ancora lontani dal riaffacciarsi nella nostra provincia. La conferma arriva dal presidente dell’Ataf, Gianluca Vecchi. «Non possiamo dire di avere gli alberghi vuoti come negli ultimi due anni, ma non possiamo neanche dire di averli pieni. Si va da un minimo del 30 ad un massimo del 50% di camere vendute per Pasqua».

Non sono arrivate molte prenotazioni, quindi, e all’appello mancano i gruppi, quelli che fanno numero consentendo ad un albergo di coprire almeno i costi. A pesare in minima parte ancora i timori legati al Covid. «Ed ora anche quelli legati alle conseguenze della guerra e dell’inflazione -chiarisce Vecchi- se in passato si organizzavano anche due o tre viaggi nell’arco di un anno, ora le cose sono radicalmente cambiate. Si viaggia di meno e si accorciano i tempi di permanenza». A farne le spese gli alberghi in primis, soprattutto quelli che lavorano su grandi numeri. «Se le camere non si vendono restare aperti costa tantissimo e non si coprono le spese. Un paio di numeri: i costi energetici per noi sono cresciuti del 300% e quelli per le materie prime tra il 20 ed il 50%. A fronte di questa situazione abbiamo ritoccato appena un pò i prezzi della camere, cercando noi operatori di assorbire questi aumenti». Pare di capire, insomma, che la questione sia piuttosto complessa e che, alla fine, ci si trovi di fronte al cane che si morde la coda. Se da più parti si reclama da anni un incremento dei posti letto lungo la costa ed in particolare a Porto San Giorgio, dall’altra quelli esistenti non vengono occupati al pieno. Vanno meglio le cose per i B&B e per la case vacanze che, in particolare nell’entroterra Fermano, sono nati negli ultimi anni come funghi, complice pure la pandemia, riuscendo a barcamenarsi nel comparto turistico e a garantire un’offerta variegata e spesso anche di qualità. Così intercettando, peraltro, una richiesta che in altri Paesi è molto presente, soprattutto dal nord Europa.

E’ una Pasqua che sorride anche per il comparto della ristorazione. C’è voglia di uscire e ritrovarsi con la famiglia al ristorante per queste festività. E così, fanno sapere gli operatori della categoria, i ristoranti sono tornati a riempirsi, complice il tempo mite. «Menù selezionati per l’occasione e ricchi di piatti della nostra tradizione enogastronomica». «Weekend al completo – dice Rodolfo Ragaglia del ristorante Vela di Porto San Giorgio – bene anche il giorno di Pasquetta, abbiamo tante prenotazioni, alcuni clienti arrivano pure da fuori Regione. C’è movimento insomma e fa ben sperare per il proseguo della stagione».


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