
di redazione CF
Gli uomini della stazione carabinieri di Fermo sono riusciti a dare un volto alla donna che nei giorni scorsi, in diverse postazioni atm del luogo, era riuscita ad eseguire diversi prelievi fraudolenti con una carta bancomat rubata.
L’altra mattina un uomo di circa 60 anni di Monte Urano, recatosi a Fermo, ha parcheggiato la propria
auto e senza chiuderla a chiave si è allontanato di alcuni metri per chiedere un’informazione ad un
negoziante. Dopo essere ripartito, però, si è accorto che durante la breve sosta, ignoti erano penetrati all’interno dell’abitacolo dell’auto’ da cui avevano asportato il borsellino contenente i propri documenti personali, una piccola somma di denaro e la tessera bancomat.
La vittima, pertanto, si è presentata presso gli uffici della stazione carabinieri di Fermo per la denuncia di furto, provvedendo allo stesso tempo a richiedere telefonicamente il blocco della carta di pagamento.
Ciononostante, dopo alcuni minuti ha ricevuto sul proprio cellulare le notifiche di avvenuto prelievo di contanti, per una somma complessiva di 3mila euro circa.
Ricevuta la denuncia, gli uomini dell’Arma di sono messi immediatamente al lavoro recandosi sul luogo del furto, dove sono riusciti ad acquisire importanti informazioni per il prosieguo delle indagini. Anche grazie al contributo informativo offerto dai filmati registrati da alcune telecamere installate in città, ed a quelli acquisiti dalle postazioni atm presso cui erano stati eseguiti i prelievi fraudolenti, in pochi giorni i militari sono riusciti a dare un volto alla persona che aveva effettuato i prelievi, identificandola in una donna di circa 30 anni di etnia rom residente in provincia di Teramo, che è stata denunciata all’autorità giudiziaria per il reato di ricettazione ed indebito utilizzo di carte di pagamento.
I carabinieri colgono ancora una volta l’occasione per raccomandare alla cittadinanza di non lasciare effetti personali
all’interno di auto in sosta, ed in particolare di non conservare codici vari e pin di carte di credito all’interno di portafoglio, oppure insieme alle stesse tessere. Tutto, al fine di inibire ogni possibile azione illecita da parte dei malintenzionati.
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