‘Elisabet’ premiata alla Luiss come migliore azienda fermana per performance e affidabilità da Industria Felix e Cerved

AZIENDE - Durante l’evento di presentazione Angelo Mellone e Maria Soave di Rai hanno premiato Lara Vallasciani e Gianni Zaccagnetti, rispettivamente Ceo e Cfo di Elisabet Srl, con la seguente motivazione: “migliore media impresa per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved con sede legale nella provincia di Fermo”

Elisabet e Industria Felix

Elisabet Srl, premiata alla Luiss come migliore azienda fermana per performance e affidabilità da Industria Felix e Cerved. Si è svolta ieri all’Università di Roma la 41esima edizione del Premio indetto da Industria Felix, supplemento de Il Sole 24 Ore, e Cerved. Presenti oltre 90 imprese di Marche, Abruzzo, Lazio, Umbria e Toscana.

Durante l’evento di presentazione Angelo Mellone e Maria Soave di Rai hanno premiato Lara Vallasciani e Gianni Zaccagnetti, rispettivamente Ceo e Cfo di Elisabet Srl, con la seguente motivazione: “migliore media impresa per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved con sede legale nella provincia di Fermo”.

«Le regioni dell’Italia centrale  – l’analisi socio-economica della Elisabet – hanno un problema di crescita: le imprese tendono a rimanere piccole e l’impatto della lunga crisi e della pandemia ha colpito di più rispetto al resto del Paese. Il conflitto russo-ucraino frena la ripresa, con il fatturato delle imprese del Lazio, Toscana e Marche che nel 2023 sarà ancora a livelli inferiori rispetto a quelli pre-Covid. Investire in digitalizzazione, ampliare la propria presenza all’estero e affrontare consapevolmente la sfida della transizione ambientale sono le condizioni per superare questa fase. Sono questi i principali risultati di un’analisi di Cerved Marketing Intelligence su un’ampia serie di indicatori relativi ad Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria e Toscana, dove operano circa 250mila società di capitale che danno lavoro a 2,4 milioni di addetti. Sono regioni con specializzazioni produttive molto diverse, con il Lazio caratterizzato da un’elevata presenza di imprese nel terziario, la Toscana nella produzione di beni retail, l’Abruzzo nelle utility e nell’energia, le Marche nell’industria, l’Umbria nel food & beverage. In tutte queste regioni le imprese però tendono a rimanere piccole: ogni 100 mila abitanti, in Italia ci sono 593 società medio-grandi. Questo rapporto è più basso in tutte le regioni esaminate, con un indice più alto nelle Marche (549) e nel Lazio (544) e decisamente più basso in Umbria (501) e soprattutto in Abruzzo (solo 397). Toscana e Marche sono caratterizzate da forti livelli di digitalizzazione, superiori alla media nazionale, e da un’alta quota di imprese che operano con l’estero; viceversa, Umbria e Abruzzo hanno bassi livelli di digitalizzazione e di internazionalizzazione. Il Lazio vanta invece un buon livello di trasformazione digitale, ma un basso numero di imprese che esportano, a causa della forte specializzazione nei servizi. Prima la lunga fase di recessione e poi la pandemia hanno generato forti impatti sulle imprese del Centro: in tutte le regioni esaminate i dati di consuntivo indicano una perdita del fatturato maggiore rispetto alla media nazionale (-4%), con una caduta molto consistente nel Lazio (-12,3%). Secondo le previsioni di Cerved, nel 2023, i fatturati rimarranno al di sotto dei livelli del 2019 nelle Marche (-0,3%), in Toscana (-1,4%) e nel Lazio (-2,6%); in recupero invece Umbria (+2,8%) e Abruzzo (+1,6%)».

Lara Vallasciani

 


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