Picchia i genitori malati che gli chiedono aiuto: denunciato dai carabinieri, per lui scatta il divieto di avvicinamento

PORTO SANT'ELPIDIO - La Procura della repubblica fermana, condividendo pienamente le indagini condotte dall'Arma e ravvisandone i presupposti, ha richiesto ed ottenuto dal gip l’emissione della misura cautelare del divieto di avvicinamento, che i militari hanno provveduto ad eseguire. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Fermo, per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate

I carabinieri in piazza Garibaldi

di redazione CF

Gli uomini della compagnia di Fermo, guidati dal tenente colonnello Nicola Gismondi, dopo una mirata attività investigativa, nei giorni scorsi hanno eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti di un uomo di circa 40 anni residente a Porto Sant’Elpidio.

Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Fermo, per i reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.
Tutto è partito una mattina di aprile, quando i carabinieri di Porto Sant’Elpidio, guidati dal comandante Corrado Badini, sono intervenuti a casa di una donna di circa 70 anni, accertando che il figlio, in seguito ad una richiesta di assistenza rivoltagli durante la notte dalla madre, gravemente malata, l’aveva aggredita verosimilmente per motivi futili. L’uomo, infatti, l’aveva afferrata per i capelli, strattonata e schiaffeggiata, per poi allontanarsi da casa.

I continui lamenti della donna, protrattisi per ore, avevano indotto i condomini dello stabile a dare l’allarme. Sul posto sono così intervenuti una pattuglia dell’Arma e personale sanitario del 118, che ha pensato al trasferimento della donna al Pronto soccorso di Fermo per le cure, avendo riscontrato un’evidente tumefazione che interessava un occhio e parte del volto. All’esito dei primi accertamenti, gli uomini dell’Arma hanno denunciato il figlio violento alla locale autorità giudiziaria.

Passati pochi giorni, i carabinieri sono stati chiamati ad intervenire nuovamente presso la stessa abitazione: questa volta, il figlio “manesco” aveva schiaffeggiato l’anziano padre, che gli aveva chiesto aiuto nel corso della notte per rialzarsi dopo essere caduto dal letto, essendo impossibilitato a farlo in autonomia per la sua grave malattia, e non potendo avvalersi della moglie, come detto anche lei malata.

Anche in questa circostanza è stato necessario l’intervento dei sanitari, che hanno provveduto a medicare sul posto l’anziano, poiché presentava alcune ecchimosi al volto. Vista la gravità dei fatti e la reiterazione dei comportamenti violenti, peraltro susseguitisi in breve tempo, i carabinieri hanno nuovamente denunciato l’aggressore all’autorità giudiziaria, evidenziandone la pericolosità sociale.

E così la Procura della repubblica fermana, condividendo le indagini condotte dall’Arma e ravvisandone i presupposti, ha richiesto ed ottenuto dal gip l’emissione della misura cautelare del divieto di avvicinamento, che i militari hanno subito provveduto ad eseguire. «L’Arma dei carabinieri, anche nella provincia di Fermo – specificano dalla compagnia di Fermo – sempre in prima linea soprattutto per la difesa dei diritti dei cittadini, primi fra tutti quelli più vulnerabili come gli anziani, come in questo caso, anche gravemente malati».


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