Dopo due anni di stop forzato a causa dei limiti imposti dalla pandemia, oggi domenica Primo Maggio ad Ancona, per iniziativa della locale Prefettura, all’auditorium della Mole Vanvitelliana c’è la cerimonia di consegna delle onorificenze delle “Stelle al Merito del Lavoro”, che quest’anno sono state conferite dal Presidente della Repubblica a 37 nuovi Maestri del Lavoro delle Marche, di cui quattro della provincia di Fermo: Michele Bonacchi, Claudia Lottatori, Luigi Rossi, Floriana Torretti.
Michele Bonacchi di Fermo sarà presente alla premiazione presso il Quirinale, in rappresentanza dei nuovi Maestri delle Marche, in quanto estratto a sorte tra tutti gli insigniti della regione, così come hanno fatto tutte le altre regioni che hanno indicato un solo rappresentante per la cerimonia presso la Presidenza della Repubblica.
Il riconoscimento viene assegnato ogni anni in occasione della Festa del Lavoro a quei lavoratori del settore privato che, durante tutta la loro carriera lavorativa, si sono particolarmente distinti per moralità, perizia, laboriosità e comportamento disciplinare nell’ambito aziendale.
«Un ringraziamento particolare a chi riceve oggi la Stella del lavoro per aver fornito la propria compartecipazione alla crescita costante della società e della comunità civica, per aver saputo interpretare nel migliore dei modi quanto previsto dalla nostra Costituzione”. Così il Presidente del Consiglio regionale, Dino Latini, alla Mole Vanvitelliana di Ancona.
Dino Latini
Portando il saluto dell’Assemblea legislativa e del Presidente della Giunta, Francesco Acquaroli, ha evidenziato che «in ogni intervento posto in essere l’impegno della Regione è teso a fornire sicurezza sul versate del lavoro. Comprendiamo che c’è molto da fare, che ogni azione è soltanto un piccolo passo verso un progetto sicuramente più grande per fornire risposte concrete ai nostri cittadini, nella consapevolezza che nessuna conquista, come ci dimostrano i tempi attuali, puo’ essere considerata definitiva. La pandemia, le ripercussioni della guerra in Ucraina hanno rimesso in discussione tante nostre certezze, creando problemi sul fronte occupazionale fino a qualche anno fa inimmaginabili. Ecco perché è indispensabile l’unità d’intenti di tutte le istituzioni».
Nella conclusione del suo intervento il Presidente ha ribadito che «l’impegno per il lavoro non è solo, e non può sicuramente esserlo, di tipo normativo, ma deve essere supportato da un principio civile e morale. Il lavoro è una conquista, un valore assoluto per tutti, con pari dignità per qualsiasi tipo di attività. E su queste basi dobbiamo continuare ad intervenire con determinazione».
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