I carabinieri non dimenticano: omaggio alla memoria dell’appuntato Beni a 45 anni dalla sua morte

PORTO SAN GIORGIO - Nel pomeriggio di oggi, a Porto San Giorgio, a 45 anni di distanza dai tragici fatti di sangue ove perse la vita l’appuntato Alfredo Beni, in servizio presso la Compagnia di Fermo, i Carabinieri del Comando provinciale hanno reso omaggio alla memoria del militare con la deposizione di una corona d’alloro al cippo nella piazza a lui intitolata, benedetta da don Mario Lusek e don Pietro Quinzi, parroci di Porto San Giorgio

Nel pomeriggio di oggi, a Porto San Giorgio, a 45 anni di distanza dai tragici fatti di sangue ove perse la vita l’appuntato Alfredo Beni, in servizio presso la Compagnia di Fermo, i Carabinieri del Comando provinciale hanno reso omaggio alla memoria del militare con la deposizione di una corona d’alloro al cippo nella piazza a lui intitolata, benedetta da don Mario Lusek e don Pietro Quinzi, parroci di Porto San Giorgio. 

Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il prefetto della provincia di Fermo, Vincenza Filippi, il generale medaglia d’oro al Valor Militare, ora in congedo, Rosario Aiosa, e all’epoca dei fatti capitano comandante della Compagnia di Fermo che rimase gravemente ferito nel corso del conflitto a fuoco, il comandante provinciale Carabinieri di Fermo, il tenente colonnello Gino Domenico Troiani, il sindaco di Porto San Giorgio, Nicola Loira, il questore della Provincia di Fermo, Rosa Romano, il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Fermo, il colonnello Antonio Regina, l’ispettore regionale Marche, il generale di brigata Tito Baldo Honorati, con una rappresentanza dell’Arma in congedo, e anche il figlio di Alfredo Beni, Filippo, e il nipote Giovanni

«Nella notte del 18 maggio 1977, prima a Porto San Giorgio e, poco dopo, a Civitanova Marche, sei criminali, alcuni dei quali pluriomicidi ed evasi, appartenenti al cosiddetto “clan dei catanesi”, intercettati da militari delle Compagnie Carabinieri di Fermo e di Civitanova Marche, non hanno esitato – ricordano dall’Arma di Fermo – a fare uso delle armi, per cercare di sottrarsi al controllo. Nel corso dei successivi e violentissimi conflitti a fuoco che ne derivarono, due carabinieri, l’appuntato Alfredo Beni e il maresciallo capo Sergio Piermanni, dopo aver efficacemente reagito con il fuoco delle proprie armi, persero la vita mentre altri due graduati furono gravemente feriti. Dei sei malviventi, quattro restarono uccisi e due vennero arrestati. Ai militari dell’Arma vennero conferite, nel complesso, tre medaglie d’oro al Valor Militare, due delle quali “alla memoria” dell’appuntato Beni e del maresciallo capo Piermanni, quest’ultimo in servizio alla Compagnia di Civitanova Marche, e una all’allora capitano Aiosa, come pure due medaglie d’argento, sempre al Valore Militare, oltre a numerosi altri riconoscimenti».

 


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