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Il polo scolastico “Carlo Urbani” cambia look: dal Pnrr arrivano 22 milioni di euro per demolizione e ricostruzione

PORTO SANT'ELPIDIO - Il nuovo edificio scolastico si svilupperà per una superficie complessiva di circa 9036 mq, quindi, più grande di circa 1500 mq rispetto a quello attuale. La nuova costruzione, oltre che essere caratterizzata da un alto livello di efficientamento energetico, sarà dotata di impianti tecnologici all’avanguardia, in special modo quelli legati alle attività laboratoriali dell'istituto alberghiero. Il vicepreside ed ex sindaco Andrenacci: «È il più grande investimento fatto nella storia della nostra città»

 

di Leonardo Nevischi

Il 31 dicembre 2022 verranno nominati i progettisti, il 30 giugno 2023 verrà elaborata la progettazione esecutiva, il 31 gennaio 2024 l’appalto, il 20 settembre 2024 ci sarà l’aggiudicazione lavori ed entro il 30 giugno 2026 il tutto dovrà essere ultimato. Sembra più facile a dirsi che a farsi, ma quest’oggi nella sala consiliare della Provincia di Fermo è stata posta la prima mattonella che porterà il polo scolastico “Carlo Urbani” di Porto Sant’Elpidio ad essere demolito e successivamente ricostruito così da diventare uno degli istituti più all’avanguardia delle Marche e d’Italia.

La scuola di via Legnano è stata baciata dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanziati dall’Unione Europea attraverso una cifra record pari a 21.686.400 euro. Questo la porterà ad essere in termini assoluti innovativa, sostenibile, sicura ed inclusiva. «Abbiamo vagliato le varie criticità degli istituti secondari che rispondevano ai requisiti del bando ed alla fine ci siamo focalizzati sull’istituto “Urbani” di Porto Sant’Elpidio – ha esordito il presidente della Provincia di Fermo Michele Ortenzi -. C’erano 37 progetti presentati dalle province in materia di edilizia scolastica, ma solo 21 sono stati finanziati. Tra questi è rientrata la nostra provincia. Sono felice perché questa è la prova della nostra capacità di ottenere finanziamenti importanti e di avviare percorsi virtuosi per le scuole che andranno a caratterizzare il nostro territorio per i prossimi anni. Ora la nostra sfida sarà fare tutto nei tempi definiti e demolire e ricostruire facendo restare gli alunni in loco: ci sarà un concorso di idee che verrà gestito direttamente dalla struttura Pnrr, a cui noi dovremo dettare le linee guida».

Il bando del Ministero dell’Istruzione che prevede la demolizione e la ricostruzione del Polo Scolastico di Porto Sant’Elpidio si chiama “Futura” e per la consigliera provinciale con delega all’edilizia scolastica, Pisana Liberati, è stato automatico sfruttare il gioco di parole: «Il “Carlo Urbani” sarà la scuola del futuro. Essa sarà in grado di autoprodurre tutto il necessario a livello energetico ed addirittura sarà capace anche di restituirlo all’esterno. Anche gli spazi dentro saranno progettati con una nuova concezione di scuola: innovativa e futuristica. È un primo esperimento, ma probabilmente diventerà la scuola più all’avanguardia della Regione».

Il dottor Sandro Vallasciani e l’ingegnere Ivano Pignoloni

Il nuovo edificio scolastico si svilupperà per una superficie complessiva di circa 9036 mq, quindi, più grande di circa 1500 mq rispetto a quello precedente. La nuova costruzione, oltre che essere caratterizzata da un alto livello di efficientamento energetico, sarà dotata di impianti tecnologici all’avanguardia, in special modo quelli legati alle attività laboratoriali, soprattutto del dipartimento alberghiero. La nuova struttura scolastica sarà più sicura e moderna, inclusiva e sostenibile, con un fabbisogno energetico particolarmente contenuto e con limitate emissioni inquinanti. La nuova strutturazione edilizia degli ambienti, il particolare grado di comfort che si otterrà da una progettazione ispirata a forme più innovative dell’abitare, produrrà indubbiamente effetti benefici sull’apprendimento degli studenti, anche attraverso nuove forme metodologiche di apprendimento. La scuola sarà più inclusiva perché consentirà forme di condivisione con la comunità locale, aprendo i suoi spazi anche ad attività extrascolastiche. Ad entrare nel dettaglio, però, è stato l’ingegner Ivano Pignoloni che ha spiegato come «sia stato difficile cercare di prendere i punteggi per ogni criterio stabilito dal bando. Alla fine siamo riusciti a fare una proposta progettuale che oltre alla ricostruzione prevede l’aumento di superficie con un aumento di volume e un incremento di studenti. L’unico problema sarà demolire e ricostruire in sito senza arrecare traslochi onerosi degli studenti. Stiamo cercando soluzioni sul lotto di proprietà della provincia in modo da far convogliare la progettazione verso un’opera che, nella contestuale costruzione dei nuovi edifici, preveda solo in ultimo la demolizione». Di fatto non è tutt’oro quello che luccica. «L’unica pecca del Ministero dell’Istruzione è nona aver previsto alcun ristoro per la delocalizzazione» puntualizza Pignoloni.

Si tratterà di una «sfida ardua» anche per Sandro Vallasciani, il quale si è focalizzato sui temi della transizione e l’innovazione ecologica. «La scuola dovrà avere un impatto zero sull’ambiente – ha detto -. Il 70% del materiale che demoliremo dovrà essere in parte recuperato nel sito di costruzione e buona parte indirizzato a centri di recupero. Inoltre l’edificio dovrà essere Zeb (Zero Energy Building), ossia non dovrà consumare ma produrre energia. Infine la struttura dovrà avere una digitalizzazione degli impianti, con dei sensori che tareranno il consumo e amplieranno il comfort interno sia idrometrico sia dell’aria».

Il presidente provinciale Michele Ortenzi e il vicesindaco di Porto Sant’Elpidio Daniele Stacchietti

Alla soddisfazione degli organi provinciali si è poi unita quella delle istituzioni comunali. «Questo risultato storico si è reso possibile solo grazie alla sinergia di Regione, comune e Istituzione scolastica – ha sottolineato il vice sindaco elpidiense Daniele Stacchietti -. Per noi è un orgoglio far sì che la nostra scuola sia attrattiva verso tutto il territorio: con questa ricostruzione si compierà un salto di qualità enorme che ci permetterà di essere al passo con i tempi o addirittura più avanti. Sono convinto che con la voglia, il desiderio e il coraggio riusciremo a gestire le difficoltà legate alla delocalizzazione ed a portare a casa un grande risultato. Per il nostro comune una progettualità che si proietta verso una nuova edilizia scolastica non è una novità – ha chiosato Stacchietti facendo riferimento al progetto in essere della nuova scuola Collodi al quartiere Corva -. Questo è il futuro verso cui siamo chiamati a cimentarci nella sfida del nuovo millennio».

Il vicepreside del “Carlo Urbani” Mario Andrenacci e la dirigente Laura D’Ignazi

I più entusiasti, però, sono coloro che fruiranno concretamente del nuovo polo scolastico. «Siamo lieti di poter offrire ai nostri alunni un edificio davvero innovativo di cui il fulcro non potrà essere l’aula chiusa e omologata bensì spazi di relazione, di integrazione, di confronto e di costruzione della conoscenza a carattere laboratoriale dove essi potranno fare attività di ricerca autonoma e di gruppo – è intervenuta la dirigente dell’Iiss “Urbani” Laura D’Ignazi -. La scuola è piuttosto affollata ed i laboratori dell’istituto alberghiero non sono adeguati all’utenza che sta via via crescendo, pertanto ringrazio la Provincia per aver immediatamente accolto la nostra richiesta di ampliamento della scuola. Siamo orgogliosi di far parte delle 216 scuole altamente innovative in tutta Italia che si sono aggiudicate questo finanziamento (nelle Marche soltanto 9, ndr), soprattuto perché il nostro finanziamento è probabilmente il più alto in assoluto».

Nell’intervento sarà compresa anche la demolizione e ricostruzione della palestra, così come la struttura che ospita il liceo scientifico, l’istituto tecnico economico e le classi dell’alberghiero. L’unico edificio che rimarrà tale e quale sarà quello che attualmente ospita al piano terra i laboratori di cucina di alcune classi dell’alberghiero, in quanto su di esso vi è un vincolo che vieta la demolizione di edifici costruiti dopo il 1995. Insomma, un look completamente rinnovato. «Non ci speravo – ha confessato il vicepreside Mario Andrenacci, che in passato ha vestito anche i panni di sindaco di Porto Sant’Elpidio -. Da cittadino elpidiense posso dire con fermezza che non c’è mai stato un finanziamento così importante né da parte del Comune né da parte della Provincia: ci troviamo davanti al più grande investimento fatto sulla nostra città. Questo è un segnale importante che dobbiamo raccogliere e restituire alla comunità intera. Da docente, invece, posso dire che c’è fermento e voglia di contribuire ognuno con le proprie competenze dando il proprio contributo affinché questo istituto possa rispondere alle tante esigenze. Anche per noi professori è una sfida importante al fine di migliorare la didattica e la nostra capacità di formare i nostri ragazzi. Ci sentiamo stimolati e questo intervento non ci coglie impreparati perché abbiamo un corpo docente all’altezza della situazione: da settembre avremo tutte le aule dotate del massimo della strumentazione tecnologia perché come scuola abbiamo avuto la capacità di intercettare 300 mila euro di finanziamenti per innovare la didattica. Il “Carlo Urbani” può rappresentare un punto di riferimento per la nostra realtà, portando la didattica all’altezza del livello europeo».


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