«Non era stata la pista ciclabile “la goccia che aveva fatto traboccare il vaso” e convinto definitivamente il candidato sindaco del centrodestra, Valerio Vesprini, a uscire dalla giunta e dalla maggioranza? Allora perché, sabato scorso, durante il confronto elettorale organizzato dal Comitato pista ciclabile, Vesprini si è contraddetto, esprimendosi a favore della pista ciclabile, già apprezzatissima dai sangiorgesi e non solo?».
Il candidato sindaco Francesco Gramegna e le quattro liste che compongono la coalizione di centrosinistra (Partito Democratico, Noi Porto San Giorgio, I Riformisti – San Giorgio Viva e Porto San Giorgio Bene Comune – La Sinistra con Gramegna) portano a galla quelle che definiscono «le contraddizioni emerse durante la campagna elettorale, nella quale alcuni componenti dell’ex maggioranza, oggi nella colazione di centrodestra, hanno detto e continuano a dire tutto e il contrario di tutto. A partire dal candidato sindaco che, nel confronto di sabato scorso, parlando dell’opportunità di utilizzare i fondi del Pnrr per migliorare il lungomare e la viabilità cittadina, ha omesso di ricordare che ex appartenenti alla maggioranza e quattro esponenti della minoranza, oggi al suo fianco, hanno votato contro i quattro milioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza per realizzare il primo stralcio del nuovo lungomare».
«Delle due, l’una: o Vesprini e la sua coalizioni si sono ricreduti sulla bontà dei progetti della pista ciclabile e del nuovo lungomare, oppure si tratta del solito cerchiobottismo di una politica mascherata da civismo, che cambia idea in base alla convenienza del momento – dicono Gramegna e la sua coalizione – Se Porto San Giorgio avrà un lungomare turistico, sicuro per pedoni, ciclisti e automobilisti, e non una strada a percorrenza veloce, come qualche candidato della coalizione di centrodestra avrebbe voluto, è solo grazie alla lungimiranza di quella parte di maggioranza che è rimasta fedele ai suoi ideali. E alla coerenza e alla correttezza dimostrate in questi dieci anni. Qualità nelle quali il candidato sindaco del centrodestra ha dimostrato di non abbondare, vista la decisione poco responsabile di lasciare giunta e maggioranza in piena pandemia.
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