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Cna: «Autotrasporti penalizzati da caro energia e impennata dei prezzi dei carburanti», il punto di Tomassini

FERMANO - L’amara considerazione del Presidente Cna Fermo: «Dal 2016 un autotrasportatore marchigiano su dieci ha abbandonato il suo tir, mentre altri hanno stretto la cinghia e ridotto i margini di guadagno per non perdere commesse»

A dicembre 2016 l’autotrasporto fermano contava 336 imprese; al 30 aprile scorso, invece, erano 298. Sono 38 le aziende del settore ad aver chiuso i battenti, pari all’11,31% del totale regionale. Un calo, purtroppo, in linea con il quadro marchigiano relativo al comparto, che vede 455 imprese di trasporto e magazzinaggio perse dal 2016 ad oggi pari all’11,40%, 73 solo negli ultimi 4 mesi, per una perdita totale di 1500 posti di lavoro.

«Dal 2016 un autotrasportatore marchigiano su dieci ha abbandonato il suo tir, mentre altri hanno stretto la cinghia e ridotto i margini di guadagno per non perdere commesse», l’amara considerazione del Presidente Cna Fermo Emiliano Tomassini, alla guida anche della Cna Fita territoriale. «L’autotrasporto – evidenzia – è il settore che ha pagato più pesantemente il caro energia e l’impennata dei prezzi dei carburanti, problemi acuiti negli ultimi mesi a causa della guerra, ma che stavano colpendo il settore già da qualche anno».

Questa la situazione attuale, nella quale la concessione del credito d’imposta del 28% all’autotrasporto e la proroga all’8 luglio del taglio delle accise sul gasolio, sembrerebbero una boccata d’ossigeno piuttosto relativa: «I 500 milioni di euro per gli autotrasportatori previsti dal Decreto Legge 50 per compensare i maggiori costi del carburante, sono uno stanziamento straordinario, su cui peraltro al momento sono in corso interlocuzioni tra Governo e Commissione Europea per definire una linea condivisa. Si tratterebbe di un fondo che potrebbe forse essere non sufficiente», fa notare Emiliano Tomassini.

Il focus del problema, per Cna Fermo, è ottenere la certezza del diritto, come spiega il Presidente: «Le conquiste di carattere straordinario e occasionale non risolvono le criticità del lungo periodo, e forse, nemmeno quelle immediate. È necessario rendere automatici alcuni meccanismi e lavorare con regole certe e contratti chiari: solo così il settore potrà competere sui servizi e non sui prezzi».

Occorre lavorare sul tavolo delle regole: sono state introdotte norme che rendono cogenti i valori indicativi di riferimento sui contratti non verbali, una misura importante da estendere anche ai contratti scritti. Precisa Tomassini: «Per la categoria dopo la soppressione delle tariffe a forcella e l’abrogazione dei costi minimi di sicurezza è un primo passo. Ora serve chi controlla, ma serve subito: non può ancora una volta finire il tutto dentro la burocrazia».

Ricordiamo che a beneficiare del credito di imposta sono i veicoli destinati al trasporto merci in conto terzi, classe ambientale Euro 5 e 6 con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate. L’importo riconosciuto a ciascuna impresa sarà commisurato al quantitativo di litri consumati nel 1° trimestre 2022. «Nell’ultima settimana, nonostante i provvedimenti presi – chiosa Emiliano Tomassini – il costo del carburante è tornato a superare i 2 euro al litro, con una tendenza al rialzo: il problema sta peggiorando, se vogliamo sopravvivere occorrono misure diverse e incisive».


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