Toto-presidente Steat, Ortenzi: «Deve avere tempo e conoscenza del territorio. Preferisco la divisione dei ruoli con Trasfer»

L'ASSEMBLEA dei soci della società di trasporti si riunirà il prossimo 29 giugno. Inizia a circolare il nome di qualche ex sindaco del Fermano come candidato. Il presidente della Provincia, che detiene l'84% della partecipata «Su quest'aspetto non ho predilezioni. Deve essere una persona autorevole, con tempo e conoscenza del territorio». Commissionata una ricerca per eventuali incompatibilità

Michele Ortenzi

di Giorgio Fedeli

«Il mio identikit di presidente ideale per la Steat? Beh sicuramente una persona che conosca il territorio e che abbia tempo da dedicare al ruolo che rivestirà. Non mi piacciono i presidenti che rivestono dieci incarichi». Non ha dubbi il presidente della Provincia, Michele Ortenzi. E sulle presidenze Steat e Trasfer, Ortenzi ha le idee chiare: «Sono per la separazione dei ruoli, anche perché rivestono incarichi differenti».

Un passo indietro. Lo scorso 25 maggio, dopo aver presentato il bilancio della società che presiedeva, Fabiano Alessandrini, candidato alla poltrona di sindaco a Sant’Elpidio a Mare, ha rassegnato le dimissioni. E da quel momento sono partiti il count down e il toto-presidente Steat.  Nei corridoi della Provincia, che detiene l’84% della partecipata (il 9% ce l’ha Fermo, il resto è suddiviso tra i 40 Comuni del Fermano oltre a Comunanza e Monte San Martino), da tempo c’è chi vorrebbe come successore di Alessandrini un ex sindaco di un piccolo Comune dell’entroterra fermano. Una nomina che, a prescindere dal nome, vede due fronti contrapposti: quello formato da quanti, legge Madia alla mano, sostengono che un ex amministratore, per assumere la presidenza Steat, come d’altronde qualsiasi altro ruolo amministrativo nell’azienda, debba avere alle spalle almeno due anni di ‘discontinuità’, ossia due anni senza aver ricoperto ruoli istituzionali pubblici in un qualsiasi Comune o ente pubblico, e chi invece sostiene che questa regola non valga per chi ha o ha ricoperto ruoli in Comuni sotto i 3mila abitanti. Dunque una nomina, quella del futuro presidente Steat che passerà giocoforza anche dall’interpretazione delle norme.

«Partiamo col dire che ancora, vuoi per le imminenti elezioni, ancora non ci siamo riuniti. Ma contiamo di farlo la settimana prossima – spiega il presidente Ortenzi – con un confronto sulle nomine che saremo chiamati a fare.  Nel frattempo ho commissionato una ricerca a una società di consulenza che fa riferimento alla Steat per eventuali incompatibilità. Comunque l’assemblea dei soci ce l’abbiamo il 29 giugno. Lì rinnoveremo il cda e gli organi di revisione». Torniamo sulle incompatibilità: soglia 3mila abitanti? Due anni di inattività amministrativa? «La questione della soglia dei 3mila abitanti, francamente, non mi è stata sottoposta. Ma anche questa sarà materia di confronto». E un identikit di Ortenzi per il presidente ideale? Un ex sindaco? C’è, ad esempio, chi vedrebbe di buon occhio la nomina a presidente dell’ex sindaco di Rapagnano, Remigio Ceroni. «Non ho predilezioni di questo tipo – le parole del presidente della Provincia – per me è importante che sia una persona autorevole, che abbia voglia di immergersi a tempo pieno in quest’esperienza, anche perché sappiamo che i trasporti sono una materia di cui si parla ogni giorno. Certo, dovrà essere una persona di fiducia con cui avremo un rapporto costante, e che conosca bene il territorio. Il presidente Steat non è affatto un ruolo di secondo piano»

Sul tavolo anche il presidente unico o la doppia presidenza Steat-Trasfer. Quest’ultima è una società consortile a responsabilità limitata tra la stessa Steat, che ne detiene l’80%, e la Sirio, per la gestione del servizio di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, nel territorio della provincia di Fermo. Dal 2010 il presidente Steat, ossia Fabiano Alessandrini, ha ricoperto entrambi gli incarichi. Ma Ortenzi vede meglio la divisione dei ruoli: «Personalmente sarei per due presidenti anche perché hanno due funzioni diverse. Non ci sono aumenti di costi».

 

 

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