«Ogni giorno c’è una novità, ogni giorno uno stupore in più. Davvero in Comune pensano di poter portare avanti in un tavolo progetti di rinaturalizzazione di una delle ultime aree costiere naturali delle Marche, in accordo con le associazioni ambientaliste, e in un altro tavolo proseguire ignari con le opere di urbanizzazione e di antropizzazione di quella stessa area? Ma non c’è nessuno in Comune che abbia un po’ di coscienza ecologica per pensare che non si mette una fila di lampioni davanti all’area naturalistica?». E’ l’affondo che arriva dalla delegazione fermana della Lipu. Nel mirino i lampioni lungo la pista ciclabile di Marina Palmense.
«L’inquinamento luminoso è considerato un serio problema da linee guida italiane ed internazionali, che mostrano come si fa a ridurre gli effetti verso l’avifauna nidificante e le tartarughe marine come la Caretta caretta trovata in questi giorni a Civitanova Marche, a pochi chilometri da qui, forse ingannata anche dalle luci del lungomare. Sappiamo tutti come il Comune si premurò di decidere e far sapere che la pista ciclabile in quel segmento davanti all’area naturalistica sarebbe stata tutta eco-friendly, caratterizzata da colori tenui, superficie drenante, cordoli in vegetazione autoctona etc etc…e poi ci mettono dei lampioni? Come un viale cittadino?
La fretta è sempre una cattiva consigliera. Se si fosse confrontato con le associazioni ambientaliste, come fino a qualche tempo fa faceva, forse il sindaco avrebbe potuto raccogliere delle indicazioni utili, per rendere accogliente quell’ambiente naturale senza tagliarlo con una fila di lampioni, come una tela di Fontana.
Il corto circuito tra la fretta e le mancate consultazioni ha coinvolto anche le povere piantine, che non si mettono a dimora nel mese di giugno, e avranno per questo una bassa probabilità di sopravvivenza.
Il Comune purtroppo, un mattone alla volta, sta piano piano buttando a mare tutti gli accordi, tutte le parole, tutti i piccoli passi fatti insieme alle associazioni negli ultimi mesi e anni sul fronte della salvaguardia ambientale di quei pezzi di territorio su cui vale la pena investire coscienza e know how ecologici e si sta rimangiando tutto. (Per non dire che sono mesi e mesi che non viene convocata la Consulta per l’Ambiente, o forse è proprio per questo). La regione Marche è molto arretrata sul fronte della salvaguardia ambientale, e della percentuale di territorio protetto, e di aree costiere, secondo quanto previsto anche sulla base degli accordi internazionali, se non fosse per la sensibilità ecologica condivisa. E per questo motivo ha chiesto ai Comuni che hanno sbocchi sul mare di aumentare le aree in qualche modo salvaguardate. Ed è per questo che è in piedi la proposta di instaurare due aree Natura2000, o meglio ancora una area Sic doppia tra Marina Palmense e Casabianca. E dinanzi a questo il Comune che fa? A Casabianca ci fa un mega concerto che porta 70 mila persone nell’area da tutelare, e a Marina Palmense, urbanizza e antropizza sempre di più.
La storia va indietro, a Fermo».
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