di Matteo Malaspina
«Abbiamo prospettato l’ipotesi progettuale dell’arretramento autostradale, un tema importante su cui il ministro Giovannini ha espresso, la scorsa settimana, la sua apertura. Anche Autostrade Spa e la Regione Marche non ha escluso tale possibilità qualora le comunità locali lo richiedessero – spiega Massimo Valentini, presidente della Fondazione San Giacomo della Marca, un cosiddetto ”corpo intermedio” non legato a nessuna associazione di categoria o politica che ha messo sul tavolo questa proposta – Si è paventata l’ipotesi dell’implementazione dell’A14 nel tratto che va da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto con la costruzione della terza corsia. Un lavoro che durerà 8 anni, a detta del direttore tecnico di Autostrade, che non risolverà i problemi principale della zona sud delle Marche».
Nella parte meridionale delle Marche, a causa della specificità territoriale dettata dalla morfologia del territorio, tutte le arterie passano in un piccolo lembo di terra, con il grave problema del traffico nella zona costiera e lo scollegamento con le vallate interne. «Il tema dell’arretramento dell’autostrada è un tema di cui va tenuto conto perché creerebbe diversi benefici, tra cui liberare la costa dal traffico rendendola vivibili e più appetibile per il turismo, dotare le zone industriali delle vallate di caselli autostradali e avvicinare l’arteria fondamentale dell’autostrada alle aree interne – continua Valentini -. Un’ipotesi realistica che tiene insieme tutto il territorio, una soluzione che va incontro alle necessità di tutti».
Entrando nel concreto del progetto, a spiegarlo ci pensa l’ingegnere Donato Pescatore, esperto di progettazione di infrastrutture strali che ha redatto il progetto insieme all’ingegnere Paolo Tartaglini, ex dirigente della Provincia di Ascoli: «Il tratto interessato sarebbe quello che va dal casello di Porto Sant’Elpidio a quello di Val Vibrata. Con l’arretramento, l’A14 si sposterebbe a circa 14km dalla costa (l’idea iniziale era di 10 km poi corretta in base ai suggerimenti dati dai sindaci) e andrebbe a interessare i comuni di Fermo, con un casello a Campiglione e l’autostrada che percorre la sponda del fiume Tenna, il comune di Monterubbiano, Montefiore dell’Aso, Ripatransone, Acquaviva Picena, Monteprandone e giù via verso Val Vibrata. Un percorso di 38km, quasi la metà in galleria visto la morfologia del territorio con valli a pettine. L’attuale tratto dell’autostrada diventerebbe una tangenziale veloce».
I tempi di realizzazione saranno più lunghi rispetto all’implementazione con la terza corsia e il costo si aggira sui 2 miliardi e mezzo di euro, ma come sottolinea Federico Vitali, uno dei componenti della Fondazione, «se la terza corsia è un costo, questo sarebbe un investimento nel lungo periodo. Se ne parla dagli anni ’80 di questa possibilità e sarebbe un risarcimento al territorio per quello che abbiamo pagato dalla realizzazione dell’A14 a oggi. È il momento di mettersi a ragionare e auspico che tutti gli amministratori locali si impegnino».
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