Presentato il progetto per l’arretramento dell’A14 nelle Marche sud. Valentini: «Un’ipotesi realistica che va incontro alle necessità di tutti»

FERMO - «Il tratto interessato sarebbe quello che va dal casello di Porto Sant'Elpidio a quello di Val Vibrata. Con l'arretramento, l'A14 si sposterebbe a circa 14km dalla costa e andrebbe a interessare i comuni di Fermo, il comune di Monterubbiano, Montefiore dell'Aso, Ripatransone, Acquaviva Picena, Monteprandone e giù via verso Val Vibrata. - spiega l'ingegnere Donato Pescatore -. Un percorso di 38km, quasi la metà in galleria visto la morfologia del territorio, dal costo di 2 miliardi e mezzo di euro»

Da sinistra: Federico Vitali, Massimo Valentini, ing. Donato Pescatore e ing. Paolo Tartaglini

 

di Matteo Malaspina

Da diversi mesi è in corso un dibattito sul tema dell’arretramento autostradale nelle Marche sud. Ma se prima era solo un’idea (per quanto concreta visto che Porto Sant’Elpidio, Porto San Giorgio e Pedaso hanno già deliberato in tal senso favorevolmente), ora c’è anche un progetto su carta presentato questa mattina agli amministratori locali dei territori dell’entroterra presso la Sala dei Ritratti del Comune di Fermo.

«Abbiamo prospettato l’ipotesi progettuale dell’arretramento autostradale, un tema importante su cui il ministro Giovannini ha espresso, la scorsa settimana, la sua apertura. Anche Autostrade Spa e la Regione Marche non ha escluso tale possibilità qualora le comunità locali lo richiedessero – spiega Massimo Valentini, presidente della Fondazione San Giacomo della Marca, un cosiddetto ”corpo intermedio” non legato a nessuna associazione di categoria o politica che ha messo sul tavolo questa proposta – Si è paventata l’ipotesi dell’implementazione dell’A14 nel tratto che va da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto con la costruzione della terza corsia. Un lavoro che durerà 8 anni, a detta del direttore tecnico di Autostrade, che non risolverà i problemi principale della zona sud delle Marche».

Nella parte meridionale delle Marche, a causa della specificità territoriale dettata dalla morfologia del territorio, tutte le arterie passano in un piccolo lembo di terra, con il grave problema del traffico nella zona costiera e lo scollegamento con le vallate interne. «Il tema dell’arretramento dell’autostrada è un tema di cui va tenuto conto perché creerebbe diversi benefici, tra cui liberare la costa dal traffico rendendola vivibili e più appetibile per il turismo, dotare le zone industriali delle vallate di caselli autostradali e avvicinare l’arteria fondamentale dell’autostrada alle aree interne – continua Valentini -. Un’ipotesi realistica che tiene insieme tutto il territorio, una soluzione che va incontro alle necessità di tutti».

Massimo Valentini e l’ingegner Donato Pescatore

Entrando nel concreto del progetto, a spiegarlo ci pensa l’ingegnere Donato Pescatore, esperto di progettazione di infrastrutture strali che ha redatto il progetto insieme all’ingegnere Paolo Tartaglini, ex dirigente della Provincia di Ascoli: «Il tratto interessato sarebbe quello che va dal casello di Porto Sant’Elpidio a quello di Val Vibrata. Con l’arretramento, l’A14 si sposterebbe a circa 14km dalla costa (l’idea iniziale era di 10 km poi corretta in base ai suggerimenti dati dai sindaci) e andrebbe a interessare i comuni di Fermo, con un casello a Campiglione e l’autostrada che percorre la sponda del fiume Tenna, il comune di Monterubbiano, Montefiore dell’Aso, Ripatransone, Acquaviva Picena, Monteprandone e giù via verso Val Vibrata. Un percorso di 38km, quasi la metà in galleria visto la morfologia del territorio con valli a pettine. L’attuale tratto dell’autostrada diventerebbe una tangenziale veloce».

I tempi di realizzazione saranno più lunghi rispetto all’implementazione con la terza corsia e il costo si aggira sui 2 miliardi e mezzo di euro, ma come sottolinea Federico Vitali, uno dei componenti della Fondazione, «se la terza corsia è un costo, questo sarebbe un investimento nel lungo periodo. Se ne parla dagli anni ’80 di questa possibilità e sarebbe un risarcimento al territorio per quello che abbiamo pagato dalla realizzazione dell’A14 a oggi. È il momento di mettersi a ragionare e auspico che tutti gli amministratori locali si impegnino».

Il prossimo passaggio lo spiega il presidente Valentini: «A stretto giro ripresenteremo il tracciato con le indicazioni arrivate dall’incontro di questa mattina con i primi cittadini e chiederemo ai comuni interessati di pronunciarsi in tempi molto brevi, entro la fine di luglio. Se c’è unità di intenti di procederà con i passi successivi, altrimenti questa opportunità non sarà possibile realizzarla. Ma in questo caso, i comuni che si dissociano, legittimamente, dovranno spiegare le loro ragioni in maniera pubblica, con trasparenza».

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