di Leonardo Nevischi (foto di Simone Corazza)
Ci eravamo lasciati un anno fa con il distanziamento sociale a farla da padrone tra i rappresentanti delle 10 contrade e le mascherine a coprirgli il viso. Un anno dopo ci ritroviamo con uno scatto grandangolare, per non escludere nessuno dalla foto, e volti belli sorridenti. «Questo è l’anno della ripartenza – ha esordito questa mattina il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, al parco del Girfalco nella presentazione della 41ª edizione della Cavalcata dell’Assunta -. Al solo pensiero di rivedere un ingresso senza limiti di accesso al percorso, il gallo d’oro, il tiro alla fune, il tiro con l’arco e le bandiere al vento, mi convinco sempre di più che questa edizione per Fermo sarà veramente “esplosiva”. La Cavalcata nella sua interezza, e dunque senza restrizioni pandemiche, è quanto di meglio Fermo può dare per mettersi in mostra e rendersi attraente».
Un Calcinaro fresco di ritorno da Ansbach, dove ha rinnovato il gemellaggio con la cittadina tedesca inaugurando una nuova piazza e dove ha fatto rivivere le tradizioni e la storia di Fermo con un’esibizione coreografica degli sbandieratori e dei tamburini della Cavalcata. «Ad Ansbach chi ha partecipato al piccolo corteo è rimasto sbalordito, eppure rispetto alla grandezza che mostra la Cavalcata qui a Fermo quello non era nulla. Sono felice di recuperare qualcosa che negli ultimi anni avevamo dato troppo per scontato».
Il programma partirà venerdì 29 luglio con la manifestazione di apertura del gruppo alfieri e musici, per culminare a Ferragosto con il palio tra le 10 contrade. Ognuno ha la sua preferenza, quella del vicesindaco Mauro Torresi è Torre di Palme: «Speriamo di poter bissare la vittoria del Palio dei bambini – ha scherzato prima di ritornare serio -. È stato un bellissimo preludio e si è vista una forte partecipazione di giovani, questo è un segnale importante. Mi sta piacendo molto il modo vigoroso che hanno le contrade di operare in questo periodo: convegni di Castello, Giglio di Fiorenza, collaborazioni con le scuole, la collaborazione che ha Campiglione con i centri estivi. Ogni contrada lavora per lo sviluppo della propria realtà ma mettendo al centro di tutto Fermo».
È toccato poi ad Adolfo Leoni, regista della Cavalcata, raccontare le novità e gli intenti che hanno animato il suo lavoro. «Abbiamo deciso di spalmare l’evento su un periodo più ampio rispetto agli altri anni. Abbiamo iniziato a giugno con eventi collaterali che creassero hype e fermento per la conclusione del 15 agosto. Abbiamo puntato su tre “C”: creatività, coordinamento e collaborazione. La creatività non intacca la tradizione, ma funge da stimolo per innovarsi. Il coordinamento è necessario, così come la collaborazione, per gestire sbandieratori e contradaioli. Ci siamo focalizzati su due luoghi chiave: Piazza del Popolo e il Girfalco, entrambi per creare un legame con due teatri naturali di cui la città dispone». Leoni ha poi messo sul piatto alcune idee per il futuro, coinvolgendo anche l’amministrazione comunale: «L’arrivo di Bianca Maria Visconti ci dà l’opportunità di instaurare due gemellaggi: uno con Cremona e uno con Milano. La presenza di Francesco Sforza ce ne dà altri due: con Cotignola e Collegnano. Se saremo bravi riusciremo, dopo Ansbach, ad instaurare pubbliche relazioni all’esterno e promuoverci».
Ed a raccogliere la proposta di Leoni ci ha pensato don Michele Rogante: «Se dovesse servire un appoggio dal punto di vista ecclesiastico possiamo contare sul Vescovo di Cremona e sull’ufficio beni culturali che già si sono mostrati interessati alla nostra iniziativa con Anna Maria Visconti». Don Michele ha poi ricordato «la centralità della solennità dell’Assunta, vero fulcro della nostra fede».
Ad introdurre l’artista incaricata di realizzare il Palio è stato Andrea Monteriù, vice presidente della Cavalcata dell’Assunta: «Dopo tanto tempo abbiamo una rievocazione che ha una forza dirompente e che ci tiene tutti uniti – ha detto nel suo intervento -. questo grazie alla grande operosità delle contrade, che con le proprie competenze e passioni riescono a dare un fascino trasversale all’evento, e grazie al concetto di bellezza che la Cavalcata porta con sé. E la Cavalcata è anche bellezza artistica, come ha dimostrato i due palii Massimiliano Berdini, unico artista nell’edizione moderna ad aver dipinto due drappi». Uno, quello del 2020 che non venne assegnato, venne consegnato alla Vergine Assunta come tributo simbolico affinché scomparisse la pandemia.
E a proposito di artisti, la chiosa è spettata a Ermanna Seccacini, artista del Palio 2022. È originaria di Amandola, vive e opera a Porto San Giorgio, ma lavora a Fermo al liceo artistico “Preziotti Licini”. «Sono venuta qui all’età di 13 anni per frequentare l’Istituto d’Arte, conseguendo nel 1981 il diploma in Arte della ceramica, e da quel momento Fermo mi ha adottata – ha raccontato -. Non ho avuto tentennamenti nell’accettare perché i cavalli come soggetti sono i miei preferiti in assoluto ed ho sempre avuto una vocazione per la Madonna. Ho un rapporto particolare con lei, sin da piccola la sentivo vicina. Oltre a questo ho rappresentato due suggestive bellezze di Fermo come il Girfalco e Piazza del Popolo» ha concluso tenendo il massimo riservo sull’opera.
La professoressa Lucia Postacchini insieme a due suoi alunni del Liceo Artistico di Fermo con i quali ha realizzato due opere usando tecniche di pittura del 1400. Saranno loro i protagonisti della mostra che verrà inaugurata il 28 luglio alle ore 18 al Palazzo dei Priori
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