di Sandro Renzi
La corsa verso le elezioni è appena cominciata. Si vota il 25 settembre per rinnovare i due rami del Parlamento dopo le dimissioni del premier Draghi e lo scioglimento delle Camere disposto dal Presidente Mattarella. Per la prima volta nella storia repubblicana la campagna elettorale si farà d’estate. Tempi stretti, dunque, per i partiti che dovranno da una parte consolidare le alleanze e dall’altra trovare i candidati tenendo conto del nuovo sistema elettorale che solo nelle Marche, ad esempio, ha prodotto un taglio di 9 rappresentanti rispetto alla legislatura che sta per chiudersi.
La nostra regione avrà dei maxi-collegi che potranno esprimere 15 parlamentari complessivamente. Come noto, infatti, in Italia si passerà da 945 a 600 tra deputati e senatori, una sforbiciata di cui finiranno per avvantaggiarsi indirettamente i territori e le regioni più grandi e popolose. Per quanto riguarda la Camera, le Marche sono incluse in una unica circoscrizione elettorale che comprende le cinque province per un totale di 10 seggi. Quattro in altrettanti collegi uninominali e sei con metodo proporzionale in un unico collegio plurinominale. Per il Senato i seggi a disposizione sono 5. Due arriveranno da altrettanti collegi uninominali e tre da un collegio plurinominale che coincide con il territorio regionale. Mai come questa volta, un voto in più può fare la differenza tra una sconfitta bruciante o la partenza per Roma. In fibrillazione non solo i partiti, ovviamente, ma anche i papabili candidati che aspettano la chiamata o magari puntano alla riconferma. Chi sgombra il campo da dubbi e mette subito a tacere le indiscrezioni è l’assessore regionale Francesco Baldelli che in un post ha ribadito di “continuare a lavorare qui, nelle Marche e per le Marche, con l’obiettivo di dotare la regione di infrastrutture all’altezza delle sfide attuali. Nessun gossip sulle candidature alle prossime elezioni politiche mi riguarda”. Baldelli quindi non sarà della partita. Il toto candidati è però già partito e proprio la giunta Acquaroli potrebbe subire un minirimpasto qualora fossero confermate le voci riguardo alla candidatura per la Lega di Giorgia Latini e Mirco Carloni, rispettivamente assessori all’istruzione ed al commercio. E non è un segreto che anche l’ex sindaco di Ascoli ed attuale assessore regionale al bilancio, Guido Castelli, guardi alla capitale in quota FdI. Impossibile non menzionare, poi, tra i candidabili, o meglio tra i ricandidabili in questo caso, la deputata uscente Lucia Albano. Non si esclude una possibile candidatura dell’assessore alla sanità, Filippo Saltamartini (Lega), ma questo comporterebbe qualcosa in più di un semplice rimpasto nell’esecutivo regionale. Peraltro Saltamartini è impegnato in questi mesi nella trasformazione della sanità marchigiana, un percorso avviato e che troverà conclusione nel 2023. Il partito della Meloni potrebbe riconfermare il deputato Francesco Lollobrigida mentre Forza Italia punterebbe ancora su Simone Baldelli e su Francesco Battistoni, commissario regionale del partito di Berlusconi. Tornando al carroccio, in pole anche i deputati Mauro Lucentini e Tullio Patassini. In casa Pd la strada per una riconferma di Francesco Verducci vede altri due esponenti dem quanto meno fare un pensierino per un seggio a Roma. E’ il caso del sindaco di Pesaro, Matteo Ricci e della prima cittadina di Ancona, Valeria Mancinelli. Scelta non facile per i vertici del Partito democratico che dovrebbero mettere sulla bilancia due Comuni importanti della regione a guida centrosinistra e uno scranno al Parlamento. Che fine farà inoltre la deputata Pd Alessia Morani o Mirella Emiliozzi del M5Stelle? Di nuovo in gioco entrambe? La partita è iniziata.
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