«Premesso che non sono assolutamente contrario al fatto che si svolgano concerti o concertoni purché lo si faccia nel rispetto delle regole giuridiche e ambientali e non entro nel merito dei gusti canori di ognuno di noi, alcune riflessioni, alla luce del contestato concertone di Lido di Fermo mi sento di farle. Il Jova Beach Party credo sia, forse, l’unico evento musicale contestato in più parti d’Italia. Non mi sembra che altri eventi del genere e anche maggiori (vedi Campo Volo ad esempio) abbiano patito analoghe censure». Ieri è stata la prima serata del Jova Beach Party, tuttavia le critiche non accennano a placarsi. Anzi, in una sua diretta social, Jovanotti aveva definito “econazisti” quanti si sono opposti all’evento. Un intervento che ha inevitabilmente gettato benzina sul fuoco su una situazione già perniciosa. Questa mattina a riguardo si è pronunciato il consigliere di minoranza, Renzo Interlenghi: «Dopo l’ubriacatura, inevitabili, giungono le polemiche. Gli occhi iniettati di sangue dall’ebbrezza del grande giorno, forse fanno perdere di lucidità. Mi sono posto, quindi, solamente alcune domande:
1) È vero che il cantante avrebbe definito gli ambientalisti locali: “econazisti”?
Mi limito a riportare il virgolettato di una nota testata locale e, onestamente, stento a crederci.
2) Chi non la pensa come la maggioranza dal pensiero unico può essere denigrata sino a questo punto?
3) Cosa pensano le istituzioni locali di tali affermazioni?
4) È legittimo associare la libertà di pensiero e di manifestazione all’orrore del nazismo?
5) Il Jova nazionale ha così tanta stima del nostro territorio da affermare che «nelle province piccole, un evento di questo tipo mette in moto un livore e una serie di microvendette politiche…»?
No, non posso crederci.
Il diritto a manifestare il proprio pensiero, le proprie opinioni, e di rivendicare un punto di vista scientifico, ridotto a mero “livore” e scaramucce politiche, dopo che la stessa Cgil è intervenuta sulla vicenda legata ai controlli sul cantiere, mi sembra inaccettabile. Ma la cosa che più mi stupisce è la strumentalizzazione politica che viene fatta di tale concerto, con tanto di foto di onorevoli, sindaco e giunta».
«La Lega ha benedetto l’evento – conclude – con buona pace del sindaco Calcinaro che non disprezza di farsi vassallo dei potenti di turno in cambio della sua elezione a vice presidente della Provincia (governata dalla Lega). Qualcuno ha posto sulla spalla del primo cittadino la spada, simbolo dell’investitura feudale. Cosa ne pensano i consiglieri di minoranza della Lega a Fermo?».
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