Il parco vicino a dove sono stati effettuati i rilievi
di Gianluca Ginella e Giorgio Fedeli (foto di Federico De Marco)
Ucciso con una sola coltellata che lo ha colpito al polmone e al cuore. Un fendente che l’omicida ha inferto stando di fronte alla vittima. È stato ucciso così, in base a quanto trapela dalle indagini, il trentenne tunisino aggredito questa notte intorno alle 22 sul lungomare sud di Civitanova. Il delitto si inquadra molto probabilmente nell’ambito dello spaccio di droga, un regolamento di conti tra tunisini, con una spedizione punitiva partita dal Fermano.
Fin dall’alba di oggi, infatti, si sono notati movimenti e pattugliamenti della Polizia di Stato fermana tra Porto Sant’Elpidio e Lido Tre Archi. Ed è stato lo stesso sindaco civitanovese Fabrizio Ciarapica a confermare la provenienza del presunto aggressore: «Non sono del Civitanovese, provengono dal Fermano (Porto Sant’Elpidio, ndr) e si sono incontrati nella nostra città probabilmente per un regolamento di conti».
Dunque non è affatto escluso che l’assassino, o magari qualche suo complice, possa risiedere proprio nel Fermano. E proprio dalla nostra provincia sarebbe partita la spedizione punitiva conclusasi con l’omicidio del trentenne a Civitanova Marche.
Le forze dell’ordine ieri sera al pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova
Le indagini della Polizia sono andate avanti per tutta la notte. Sono stati sentiti alcuni testimoni, persone che possono aiutare a risalire all’autore dell’omicidio e sono stati svolti accertamenti sui cellulari per risalire agli ultimi contatti della vittima. Chi ha ucciso lo ha fatto tirando un fendente preciso all’emitorace sinistro del tunisino, A. R., clandestino, con la lama che ha raggiunto polmone e cuore. La vittima è morta nel giro di pochi minuti in ospedale a Civitanova. Lì il ferito è arrivato insieme ad un connazionale, che poi si è sentito male in ospedale (ma non sarebbe rimato ferito nell’aggressione), e ad un italiano che è proprietario della vettura.
I poliziotti hanno sentito entrambi (il tunisino si troverebbe ancora in ospedale, piantonato). L’italiano ha dato una versione che è al vaglio degli inquirenti. L’uomo ha riferito di essere stato fermato mentre passava e che il ferito gli è stato caricato in auto. Sulla vettura è salito anche il connazionale di A. R., che lo ha accompagnato in ospedale. Purtroppo per il tunisino ferito non c’è stato nulla da fare, il colpo all’emitorace sinistro gli è stato fatale.
Le indagini della polizia, che sta cercando l’assassino insieme ai carabinieri (che stanno dando supporto nelle ricerche di chi ha ucciso) sono in corso e una pista ci sarebbe. La pista è quella dello spaccio e di bande rivali che, ha detto il sindaco di Civitanova, Fabrizio Ciarapica, questa mattina: «non sono del Civitanovese, provengono dal Fermano (Porto Sant’Elpidio, ndr) e si sono incontrati nella nostra città probabilmente per un regolamento di conti». Intanto questa mattina alle 10 è iniziato l’incontro straordinario in prefettura convocato nella notte in seguito al secondo omicidio avvenuto a Civitanova nel giro di dieci giorni.
I civitanovesi si attendono misure concrete dalla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, visto che erano state annunciate anche subito dopo l’omicidio di Alika Ogorchukwu, ucciso dal 32enne Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo su corso Umberto lo scorso 29 luglio (un delitto di tutt’altra natura, ma di fatto anche in questo caso si parla di un omicidio compiuto in mezzo alla strada). In dieci giorni ci sono state anche altre aggressioni, risse. L’ultima nella notte tra sabato e domenica con un pakistano aggredito da due magrebini.
Omicidio sul lungomare di Civitanova: giovane accoltellato, muore poco dopo
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