«Se ne è accorta un pò tardi la ex sindaca Paoloni di coinvolgere la cittadinanza con una assemblea, dopo che nel giugno del 2020 è stata deliberata dal Consiglio Comunale la cessione del ramo di azienda di distribuzione e vendita dell’energia elettrica. Riteniamo che occorra coraggio, competenza e lungimiranza per prendere decisioni importanti, virtù che lei e chi l’ha preceduta non hanno dimostrato di avere». Inizia così la replica al vetriolo del sindaco di Magliano di Tenna, Pietro Cesetti, all’ex sindaca Federica Paoloni che oggi puntava il dito contro la vendita dell’azienda elettrica.
«Siamo stati elogiati per essere stati i primi in Italia tra le piccole imprese che gestiscono un’azienda elettrica e siamo stati i precursori, considerato che entro fine dicembre 2030 – incalza il primo cittadino – sarà una strada obbligata per legge. Lo sanno bene le altre poche realtà come la nostra presenti nelle Marche e lo sa bene anche il Ministero dello Sviluppo Economico che ci ha appositamente autorizzati.
Negli ultimi 20 anni non sono stati fatti investimenti in merito. Soprattutto durante il suo mandato di sindaca ciò avrebbe permesso un migliore servizio e senza disagi in caso di interruzione di energia elettrica».
Ma non è tutto, per Cesetti: «Ha dimostrato anche mancanza di correttezza e rispetto per gli utenti onesti che hanno sempre pagato regolarmente le bollette-fatture, chiudendo non un occhio ma bensì tutti e due. A un soggetto soltanto questa amministrazione comunale ha interrotto il servizio di erogazione della corrente, in quanto inadempiente. Risponderò come sempre ho fatto e nei modi e termini previsti. L’autorizzazione all’assemblea pubblica non verrà data a ridosso della scadenza dell’asta pubblica, cioè il prossimo 9 settembre, ma bensì nel primo giorno feriale utile successivo.
Dice che “la liberalizzazione del mercato ha alleggerito notevolmente i costi di gestione ed il rischio d’impresa”. In realtà, a prescindere dal numero degli utenti, ad esempio gli oneri per la bollettazione-fatturazione erano già stati già esternalizzati dai precedenti amministratori, con un costo per l’ente di circa 45.000 euro annui, mentre molti anni orsono li svolgeva l’impiegato comunale.
Dimentica invece che ora la musica è cambiata, basti pensare agli adempimenti amministrativi e burocratici con tutti i dati e le statistiche che l’Autorità, l’Arera chiede costantemente. La nostra responsabile dei servizi finanziari, non è stata assunta per gestire l’Azienda elettrica comunale.
E’ da ingenui poter ancora pensare che un piccolo Comune come Magliano di Tenna possa gestire ciò al pari dell’Enel, ora E-Distribuzione e senza addirittura una società esterna partecipata dal Comune, come avrebbero potuto fare nei tempi dovuti. Chi è rimasto mentalmente a venti o trenta anni fa dimostra di essere fuori dal tempo».
E sui costi di gestione dell’illuminazione pubblica e sulle tasse? «Mi viene da sorridere – continua Cesetti – se si pensa che questa amministrazione, non la sua e dei suoi predecessori, ha investito in efficientamento energetico con le risorse ricevute a fondo perduto, sostituendo tutti i corpi illuminanti della rete pubblica, incluso tra poco i fari del campo sportivo comunale, con un notevole risparmio. In ogni caso non è che in precedenza la corrente elettrica degli edifici pubblici comunali e dell’illuminazione sulle strade e luoghi pubblici ce l’ha regalata l’acquirente unico. Per rassicurare lei e chi rema contro, ci sono state già diverse richieste di accesso agli atti presso la Sua – Stazione Unica Appaltante della Provincia di Fermo che gestisce l’avviso di asta pubblica, con il prezzo base stimato da apposita società specializzata a livello nazionale e confermato senza alcuna variazione dalla nostra amministrazione comunale, per l’importo di circa 912.000 euro.
E’ offensivo pensare che il sottoscritto, sia come amministratore pubblico che come professionista, non si intenda di numeri e di contabilità o di non saper valutare la capacità di indebitamento o della funzione delle entrate extra-tributarie comunali.
Il Comune di Magliano ha contratto direttamente soltanto un mutuo di 150.000 euro per la realizzazione del marciapiede in via Tenna, lungo la SS. Faleriense. Opera che da più di mezzo secolo Magliano attendeva e che ora verrà realizzata da questa amministrazione comunale. A breve partiranno i lavori.
Per il resto trattasi di compartecipazioni dove il Comune è stato “costretto” per l’ottenimento di risorse a fondo perduto dalla partecipazione con esito favorevole a numerosi bandi. Per lei cose sconosciute considerato che non è stata mai in grado di partecipare e men che mai di vincere alcun bando.
Se dovessimo avere problemi di bilancio, potremmo vendere e rottamare il ferro (considerato che il prezzo di tale materiale è più che triplicato), della rampa di 55 metri per disabili presso la scuola di infanzia lasciataci in eredità, completamente inutile oltreché dannosa per il paesaggio ed il decoro, come ribadito anche da Italia Nostra e costata 65.000 euro, questi sì a totale carico del bilancio comunale, cioè con le tasse e i tributi dei cittadini maglianesi».
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