«La scuola sia centro di solidarietà e innovazione» il messaggio del prefetto Filippi a studenti e insegnanti

LA VISITA del prefetto Vincenza Filippi a diverse scuole del Fermano. Il rientro a scuola è «segno di rinnovato impegno e di speranza per tutti, con il rientro in aula in condizioni di normalità dopo gli anni duri della pandemia»

Il nuovo anno scolastico 2022/2023 è ufficialmente ripartito, ieri, anche nel Fermano. Molti gli edifici scolastici o le singole aule che per l’occasione sono state adeguate, mediante interventi strutturali e organizzativi, in modo tale da garantire una migliore e più sicura fruizione degli spazi interni da parte degli studenti. Risorse impiegate per investimenti doverosi, per una scuola più moderna, più sicura e funzionale, al passo con il ruolo centrale che l’istruzione da sempre riveste nella società odierna.
In vista della ripartenza scolastica, lo scorso sabato 10 settembre 2022 il Prefetto Vincenza Filippi si è recata a Fermo per la riapertura della scuola presente all’interno di Villa Vitali, che era inattiva dal 2010, e successivamente a Moresco, per l’inaugurazione della nuova scuola che ospiterà il Polo per l’infanzia dell’Istituto Comprensivo Pagani di Monterubbiano.


Nella mattinata di ieri, invece, il Prefetto ha assistito all’ingresso degli studenti per il primo giorno di scuola a Campofilone, alla presenza dei Sindaci di Campofilone, Altidona e Pedaso.
Il Prefetto, rivolgendosi ai ragazzi, ha sottolineato «l’importanza della giornata, segno di rinnovato impegno e di speranza per tutti, con il rientro in aula in condizioni di normalità dopo gli anni duri della pandemia. La scuola, motore della trasformazione sociale – le parole del prefetto – deve essere indirizzata alla solidarietà e all’innovazione, e trasmettere cultura in modo tale da accrescere il bagaglio di conoscenza dei ragazzi come garanzia della loro stessa libertà».
Un disegno affisso al muro e dedicato alla pace ha dato spunto al Prefetto per una riflessione sul valore della pace, «così importante specie in questo momento storico. Un valore difficile da preservare ma che si può e si deve vigilare con l’impegno costante di tutti. Un valore ancora più prezioso per quanti, provenienti da paesi e culture diverse, come nel caso degli studenti che arrivano dall’Ucraina, trovano da noi accoglienza. Un bene a cui la comunità non può e non deve rinunciare».


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