di Alessandro Luzi
«Salire a bordo dell’Amerigo Vespucci per la prima volta è stata un’esperienza straordinaria e molto emozionante». Si è aperto così il racconto di Mauro Leoni, questa mattina in visita al prestigioso veliero della Marina Militare. «Colgo l’occasione per ringraziare il sottotenente Federico Messini, addetto alla comunicazione della nave – continua – e tutto l’equipaggio per avermi gentilmente accolto. Faccio la radio da oltre 40 anni perché non so nuotare, altrimenti avrei fatto il marinaio» ha concluso Leoni parafrasando uno spettacolo di Massimo Ranieri, suo artista preferito.
Sulla nave è riuscito ad incontrare il comandante, Luigi Romagnoli, insediatosi da un mese esatto alla guida del veliero: «Questa struttura possiamo chiamarla ambasciata galleggiante. Non utilizzerei il termine museo in quanto simboleggia qualcosa di statico, invece il Vespucci è una unità con un equipaggio formato da 260 membri, quindi è un’entità viva e naviga in giro per il mondo trasportando i simboli della Marina Militare, della marittimità e del bello italiano. Ha una lunghezza di 101 metri, conta 26 vele e la superficie raggiunge i 2700 m². Le vele sono tutte costituite da tela olona, perciò con fibra completamente vegetale. Per quanto concerne le riparazioni, nel periodo invernale le eseguiamo a terra, invece durante la navigazione sono effettuate a bordo in quanto abbiamo tutti gli strumenti necessari per farlo». Ma qual è il percorso per raggiungere il grado di comandante del veliero? «Ci sono diverse possibilità. Innanzitutto è fondamentale partecipare al concorso per entrare all’accademia di Livorno. Dopodiché occorre proseguire l’iter della carriera. Ciò può portare a comandare l’unità Americo Vespucci o assumere il ruolo di comandante di vascello».
L’imbarcazione ha fatto tappa a Trieste, Venezia, Riccione ed ha accarezzato la costa sangiorgese per porgere il saluto al nostro territorio. Oggi, dopo tre anni di assenza, è approdata al porto di Ancona. Sosterà fino alle 18 di domani, mentre le visite saranno aperte fino alle 23 di questa sera. «Dobbiamo aprirci alla popolazione – ha proseguito il comandante – qui c’è il comando scuole della Marina Militare. La nostra è una nave-scuola che forma donne e uomini di mare pertanto è una tappa molto sentita. Poi andremo a Durazzo, in Albania, a Scalea, in Calabria, infine a Livorno e a Genova, per poi tornare a La Spezia».
Infine il gradito saluto alla redazione di Cronache Fermane: «Buon vento o gran lasco a tutti i lettori».
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