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Casina delle Rose, il punto del gruppo politico “La città che vogliamo”: «Deve rimanere un albergo»

FERMO - Il consigliere Manolo Bagalini esprime la propria posizione: «Utilizzarla per la realizzazione di un ulteriore polo culturale si andrebbe ad aggiungere al già ampio elenco dei siti in carico all’Amministrazione quali ad esempio San Filippo Neri, il Terminal, Palazzo dei Priori, il Teatro dell’Aquila, senza dimenticare i progetti in divenire di nuovi contenitori, come l’ex collegio Fontevecchia, l’ex scuola Betti e il nuovo palazzo Preziotti»

 

All’interno dell’ampio dibattito relativo alla Casina delle Rose, il gruppo di maggioranza ‘La città che vogliamo’ esprime la propria posizione attraverso le parole del consigliere Manolo Bagalini: «L’edificio, nato come albergo sul finire degli anni’40 e rilevato dal Comune di Fermo circa 20 anni fa, è in stato di grave degrado: la spesa necessaria per la sua ristrutturazione, circa 3 milioni di euro, andrebbe necessariamente ad ora a gravare sulle casse comunali».

«Personalmente – dice Bagalini -, anche quando durante il primo mandato Calcinaro ero parte della minoranza, sono stato favorevole all’alienazione al privato con il vincolo del mantenimento della struttura alberghiero-ricettiva: tale parere era condiviso da gran parte dell’opposizione, così come lo è oggi anche alla luce delle esternazioni del capogruppo Pd Vallasciani. Non funzionale ai bisogni della città e francamente anche alla storia stessa della Casina delle Rose neppure l’ipotesi di utilizzarla per la realizzazione di un ulteriore polo culturale, che si andrebbe ad aggiungere al già ampio elenco dei siti in carico all’Amministrazione quali ad esempio, solo per citarne alcuni, San Filippo Neri, il Terminal, Palazzo dei Priori, il Teatro dell’Aquila, senza dimenticare i progetti in divenire di nuovi contenitori, come l’ex collegio Fontevecchia, l’ex scuola Betti e il nuovo palazzo Preziotti».

«A fronte di tale nutrito patrimonio e dell’attestata crescente presenza di turisti in città, con una evidente ‘sofferenza’ dal punto di vista ricettivo, risulta chiaro l’interesse a mantenere la destinazione della Casina delle Rose nella funzione per la quale è nata: essere un albergo. A tal fine non riteniamo pertanto “il male assoluto” l’intervento di riqualificazione da parte di un soggetto privato, seppur attraverso una vendita, e di azioni che, con i proventi, andrebbero contestualmente a sistemare l’intero parco del Girfalco (installazione dell’ascensore, valorizzazione e restauro delle varie parti), rendendolo pienamente fruibile ai cittadini. Certi di questa nostra consapevolezza – conclude -, auspichiamo un confronto sereno con i cittadini e anche con la minoranza, verso cui ci mostriamo fin da subito disponibili all’ascolto a partire dal lavoro in Consiglio Comunale e nelle commissioni».


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