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Elezioni 2023, è botta e risposta tra Felicioni e Putzu: «Nessuno ci può imporre qualcosa che non vogliamo»

PORTO SANT'ELPIDIO - Lo scambio di vedute è avvenuto sui social ed ha visto il consigliere regionale di Fratelli d'Italia indorare la pillola: «Dai che di questo passo, senza mettere veti, saremo tutti insieme al primo turno. Troveremo un candidato sindaco che vada bene a tutti e sono certo che per il bene della città voi lo condividerete senza imporre un vostro nome». Ma il civico è rimasto irremovibile: «Magari quello che andrà bene a tutti sarà il nostro candidato»

Alessandro Felicioni (Laboratorio Civico) e Andrea Putzu (consigliere regionale di Fratelli d’Italia)

 

di Leonardo Nevischi

È ancora lunga la strada che condurrà alle elezioni amministrative 2023 ma, per il quadro che ad oggi si sta delineando, sembra profilarsi una competizione avvincente.

Il primo a scoprire le carte è stato Alessandro Felicioni, il commercialista e giornalista economico che tre giorni fa ha ufficializzato la decisione di scendere nuovamente in campo (leggi il nostro articolo). Il gruppo, che già cinque anni fa aveva radunato diversi professionisti sotto il nome di Laboratorio Civico, sembra intenzionato a mantenere un civismo puro, senza cedere alle lusinghe delle forze politiche, in particolare del centrodestra, che ieri nella figura di Giorgio Marcotulli ha lanciato chiari segnali di disponibilità ad un accordo. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, infatti, ha rotto gli indugi manifestando la volontà di costruire una solida alleanza tra centrodestra e civici, reputata dallo stesso come «la soluzione migliore per vincere le elezioni (leggi il nostro articolo)».

In tal caso, però, sulla figura che dovrebbe guidare la coalizione regna l’incertezza. Felicioni e i suoi hanno ribadito l’intenzione di mantenere la vocazione con cui il progetto è nato, quella del civismo. I meloniani, invece, essendo già il partito che con Francesco Acquaroli guida la Regione Marche e forti dell’esito delle votazioni nazionali che li hanno fatti attestare al primo posto in Italia, vorrebbero una figura che sia l’emblema del centrodestra, così da creare un asse di continuità politica con Civitanova (il sindaco Fabrizio Ciarapica è legato a Forza Italia) e Porto San Giorgio (qui il centrodestra si è affidato ad un civico, il neo eletto Valerio Vesprini).

Al momento – come vi avevamo anticipato lo scorso 15 luglio – tra i due schieramenti c’è dialogo e gli animi sembrano distesi, ma è difficile capire se ci siano le condizioni per elaborare un progetto insieme. Un rebus difficile da sciogliere, a maggior ragione dopo il botta e risposta andato in scena sui social tra Alessandro Felicioni e il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Andrea Putzu.

«Io non ho attaccato nessuno con il mio comunicato né, tanto meno, puntato il dito contro qualcuno – ha scritto il leader del Laboratorio Civico rivolgendosi a Giorgio Marcotulli -. A differenza mia, tu mi hai chiamato in causa direttamente. Io ho solo voluto tranquillizzare chi 5 anni fa ci aveva votato, comunicando che quell’esperienza è ancora viva. Ho aperto al dialogo con tutti, privilegiando, per provenienza, il mondo civico, senza preconcetti verso nessuno. I primi incontri fatti tra noi non mi sono piaciuti un granché ma tu mi insegni che in politica è tutto molto fluido. Vedremo. Una cosa però la voglio precisare: noi non imponiamo nulla a nessuno ma né tu né altri potete costringerci ad accettare situazioni poco chiare, che non ci convincono, con lo spauracchio di spaccare un fronte comune che per essere tale deve basarsi su presupposti concreti, quanto meno di correttezza e serietà». Fin troppo chiara la presa di posizione del civico, così ad intervenire sotto lo stesso post ci ha pensato Putzu: «Sono contento sia della precisazione sia che non volete imporre per forza il candidato sindaco e siete pronti ad anteporre gli interessi personali a quelli della città. Dai che di questo passo, senza mettere veti, saremo tutti insieme al primo turno». Lapidaria la contro-risposta di Felicioni: «Come ti ho scritto in privato, noi non imponiamo nulla ma nessuno ci può imporre qualcosa che non vogliamo». È qui che Putzu ha cercato di edulcorare il tutto, dandogli un’interpretazione ottimistica: «Troveremo un candidato sindaco che vada bene a tutti e sono certo che voi lo condividerete insieme a noi senza imporre il vostro candidato per il bene della città». Ma Felicioni non si è fatto indorare la pillola ed ha mantenuto la sua linea concludendo con un «magari quello che andrà bene a tutti (civici e centrodestra, ndr) sarà il nostro candidato».

Dunque per il momento le posizioni rimangono distanti, sebbene dallo scambio social si evince qualche timido segnale di apertura. Quel che è chiaro, però, è che – affinché si riescano a trovare le condizioni per un’intesa – il candidato sindaco dovrà essere qualcuno che rappresenti i valori e lo spirito di tutti i partiti e le civiche presenti. Altrimenti la fumata sarà nera e si procederà separati come nel 2018. Intanto il centrosinistra pullula di interrogativi su chi prenderà il testimone di Nazareno Franchellucci e resta alla finestra.

 

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