“Giornata contro la violenza sulle donne”, Laura Latini (Pd): «In Afghanistan è tornata in pieno l’applicazione della sharia»

LA RESPONSABILE Pari Opportunità dei dem: «Non è un 25 novembre qualsiasi, ma questa data deve diventare quella della riappropriazione del corpo delle donne, dell’autodeterminazione»
«Non è un 25 novembre qualsiasi! Non lo è perché in Afghanistan è tornata in pieno l’applicazione della sharia e le leggi sulla moralità delle donne sono più restrittive e severe. Non lo è perché sempre in Afghanistan, le famiglie che non riescono a sfamare i figli – acquistano allo stesso prezzo un filone di pane e le benzodiazepine con cui far addormentare i figli per non far sentire loro i morsi della fame – vendono le bambine come spose già all’età di 6 anni.
E sull’Iran si potrebbero scrivere fiumi: donne incarcerate, picchiate, violentate e uccise perché devono sottostare alla legge imposta dall’uomo, che le vuole ignoranti, assoggettate, senza proprietà né diritti».

Laura Latini

Ad affermarlo e Laura Latini, nel Fermano la responsabile Pari Opportunità del Partito Democratico. Che poi aggiunge: «Ma veniamo a casa nostra, la destra nazionale abbassa del 5% l’IVA sugli assorbenti – quelli non compostabili, perché due cose fatte bene assieme non riusciamo proprio a farle – ma anziché assumere ginecologhe e ginecologi non obiettori e garantire il diritto all’aborto, Gasparri presenta un testo per smantellare la 194 mentre il Governo, allo stesso tempo, considera l’aborto una cosa da povere, una scelta per chi non si può permettere altro.
La regione Marche e la provincia di Fermo, ci dicono i dati, sono proprio le apri fila: qui non si può abortire.

Tutto questo – continua la Latini – è la base per il femminicidio: finché l’uomo penserà di poter legiferare con violenza sul corpo della donna, allora quel corpo sarà suo e di una proprietà se ne può disporre a piacimento. Il presupposto di fondo è lo stesso, altrimenti noto come patriarcato.
Il 25 novembre non può più essere la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, deve diventare la giornata internazionale della riappropriazione del corpo delle donne, dell’autodeterminazione. Siamo stanche di difenderci, delle riserve indiane, delle quote rosa, dei ginecei, dei centri d’ascolto e d’accoglienza – conclude Laura Latini – e di dover sempre ricordare di non imporci violenza. Ma le iraniane lo hanno già sintetizzato meglio: donna, vita, libertà».

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