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Pro loco, si rinnova il Consiglio. L’opposizione incalza la giunta Vesprini: «La politica ne resti fuori»

PORTO SAN GIORGIO - Il rinnovo del consiglio direttivo della Pro loco finisce nel mirino dell'opposizione consigliare. All'unisono, i rappresentanti del centrosinistra invitano l'Amministrazione comunale a restare "neutrale" rispetto alle nuove nomine.

Domani mattina la Pro loco andrà alla conta. Si rinnovano infatti i vertici del sodalizio ed ai nastri di partenza ci sarebbero due “cordate”. Quella che fa capo a Massimo Agostini, presidente uscente, alla guida di un gruppo che racchiude volti storici della Pro loco sangiorgese e quella dei giovani, con Giorgia Squarcia in testa, che hanno fatto capolino nell’associazione la scorsa estate. Insomma, quasi uno scontro generazionale, quello che si prospetta, in bilico tra il cambiamento e la continuità. E così  anche quello che dovrebbe essere un  tranquillo momento di passaggio delle consegne, in seno al consiglio direttivo, per una associazione che opera nel campo degli eventi e dà una mano anche alle Amministrazioni comunali, inevitabilmente finisce per essere al centro di alcuni timori espressi dall’opposizione consigliare.

«Da quello che si apprende c’è molto interesse da parte dell’Amministrazione comunale che avrebbe invitato un consistente gruppo di persone, perlopiù giovani, ad iscriversi all’associazione. Comprensibile l’interesse del Sindaco e dei suoi a che in città operi un’associazione efficiente che sappia anche collaborare in maniera adeguata con il Comune, singolare tuttavia, il modo con cui gli amministratori si stanno muovendo, in stile “assalto alla diligenza”» scrivono i consiglieri di minoranza. «Riteniamo che anche in questa vicenda si debba mantenere lo stile consono all’istituzione, innanzitutto rispettando quei sangiorgesi che, bene o male, hanno portato avanti la Pro Loco in questi anni, assumendosi responsabilità. Auspichiamo anche noi un rinnovamento della compagine sociale, un’iniezione di entusiasmo ed intraprendenza in un’associazione che comunque deve restare altro dalla politica. La Pro Loco deve esistere, lavorare per la città indipendentemente dall’Amministrazione comunale pro tempore con cui deve collaborare ma a cui non deve essere asservita. Non vorremo infine che diventasse un ufficio di collocamento per gli sconfitti o i delusi della politica».


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