facebook twitter rss

Variante Prg per Campiglione, Vallasciani al vetriolo: «Così non serve e squilibra la città»

FERMO - Il capogruppo Pd in vista del Consiglio di stasera: «La variante di Campiglione non serve all’Ospedale così come formulata, non serve al quartiere e alla città perché sposta tutto l’asse commerciale futuro nelle aree produttive della frazione, con possibili squilibri nell’intero territorio comunale»

Sandro Vallasciani

«L’amministrazione questa sera, in Consiglio, adotterà in via definitiva la variante al Prg in località Campiglione la cui necessità sarebbe stata motivata dal futuro insediamento del nuovo ospedale. Il percorso attuato, che parte da uno studio socio economico dell’area (Nomisma) e da momenti di confronto con abitanti e soggetti interessati, avrebbe dovuto portare ad una variante innovativa e di qualità di cui non trovo traccia in quanto predisposto». A parlare è il capogruppo Pd, Sandro Vallasciani, in vista del Consiglio di questa sera dove approderà un atto fondamentale per lo sviluppo di Campiglione e, di riflesso, di tutta la città.

«L’occasione di poter riprogettare le funzioni delle ex zone industriali ed artigianali esistenti è stata immancabilmente fallita – l’affondo di Vallasciani – in virtù di un progetto urbanistico finale lacunoso e generico, e in virtù del fatto che molte delle scelte suggerite nel Masterplan Nomisma, non trovano di fatto attuazione».

L’esponente dem entra nello specifico: «Sostanzialmente la variante si concentra sulla trasformazione della vecchia area progetto in una significativa zona commerciale posta ad est dell’area ospedaliera che si estende sino ai confini con l’ex area artigianale di via Malintoppi. Al centro di questa area è stata posta una zona prevalentemente residenziale. Ad aumentare la significativa introduzione di nuove zone commerciali contribuisce la modifica normativa delle zone ex artigianali quali Malintoppi, ex Omsa e quella posta ad ovest del Cinema Super8, ove oltre alle destinazioni vigenti sono consentite tutte le attività previste per cosiddette zona M (commerciali). Nella variante trova anche sintesi buona parte delle istanze di cui alle 36 osservazioni presentate che contribuiscono, anche se marginalmente, a impoverire la proposta urbanistica redatta. Permangono in questa variante l’inserimento di nuove aree progetto e nuovi insediamenti estremamente puntuali e decontestualizzate dall’oggetto della variante, come l’area progetto n.83 attaccata al territorio di Monte Urano, la n.86 ed ulteriori. La realizzazione della viabilità di queste nuove aree è a carico dei privati, quindi occorre una forte azione di vigilanza da parte del Comune affinché ci sia un razionale sviluppo delle opere di urbanizzazione che porti ad una attuazione armonizzata dell’intero comparto. Poiché si potrà partire anche per stralci immaginate quale sia la difficoltà di realizzazione di mere porzioni di strada rispetto alla esigenza di un collegamento completo con la viabilità esistente. La variante non propone alcuna scelta progettuale concreta sul futuro dei poli artigianali ed industriali di Campiglione, limitandosi ad liberalizzare le destinazioni possibili lasciando ampia facoltà al privato. La variante avrebbe necessitato di uno studio più approfondito della viabilità di attraversamento del quartiere per la cui la stessa sconta una previsione ancora suscettibile di modifiche come per la Mare-Monti, quindi la stessa subirà variazioni quando verrà definita nel dettaglio il sistema viabile della zona».

E ancora «l’inserimento di tante superfici commerciali, sia nelle zone di nuova edificazione che in quelle ex artigianali, porta a squilibrare il sistema commerciale e direzionale della città intera creando effetti negativi e deleteri al nucleo urbano cittadino che già sconta un lento decadimento. Inoltre nelle aree artigianali completamente liberalizzate, oltre all’attuale uso artigianale esistente, si potranno realizzare dagli uffici ai residence, dalle attrezzature per lo sport ai negozi o a attività di ristorazione, senza un criterio generale pura discrezione del privato, trasformando il quartiere in un mega bazar».

In sintesi, per Vallasciani la variante di Campiglione è «il frutto di scelte molto spesso diverse dagli spunti progettuali contenuti nel masterplan di Nomisma, che non migliora in alcun modo l’attuale assetto dell’area già ad alta densità edilizia sia residenziale che commerciale, nonché è priva di particolari utilità nei confronti del nuovo ospedale.

Il quartiere di Campiglione è destinato a diventare un centro commerciale diffuso e innaturale dove funzioni commerciali nuove faranno concorrenza a quelle aggiunte nelle aree produttive nonché a quelle esistenti nel capoluogo, in una guerra tra poveri visto che proprio il commercio è ad essere in crisi di questi tempi. Tra i nuovi insediamenti commerciali e quelli delle ex aree artigianali si stima che gli stessi possano essere complessivamente ricompresi tra i 100.000 e i 150.000 mq., a cui vanno aggiunti quelli esistenti.  La variante di Campiglione non serve all’Ospedale così come formulata, non serve al quartiere e alla città perché sposta tutto l’asse commerciale futuro nelle aree produttive della frazione, con possibili squilibri nell’intero territorio comunale. In ogni caso senza finanziamenti per la viabilità di attraversamento di Campiglione o di collegamento tra la città e l’ospedale la variante resterà solo sulla carta e produrrà solo danni al sistema commerciale cittadino».

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti