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Valentini rilancia l’arretramento A14 «Sviluppo e sostenibilità ambientale senza rischi»

IL PRESIDENTE della fondazione San Giacomo della Marca: «Pensare di realizzare la terza corsia nel sito esistente, con l'aggiunta che sempre nella stessa sede si pensa di realizzare l'arretramento ferroviario e che il nuovo contesto climatico implica i conseguenti fenomeni di intense e veloci precipitazioni piovose, non sembra ragionevole visti gli accertati rischi presenti»

«La vicenda di Ischia ripone al centro la tematica ambientale che sì è aggravata per gli effetti prodotti dai cambiamenti climatici. Occorre sempre più una visione integrata dello sviluppo territoriale che tenga presenti tutti i fattori in gioco. Il necessario sviluppo infrastrutturale delle Marche deve necessariamente coniugarsi con le esigenze di sostenibilità in cui recita un ruolo importante anche quella ambientale. L’auspicato arretramento ferroviario sulla dorsale marchigiana dovrà confrontarsi con tale tematica, tanto più se si andrà, come alcuni paventano, alla realizzazione dell’arretramento in una sede attigua all’attuale A14». E’ quanto sostiene il presidente della fondazione San Giacomo della Marca, Massimo Valentini.

Per il presidente Valentini, infatti «si impone in forma pressante la tematica geomorfologica delle Marche sud che nel tratto costiero dalla fine di Porto Sant’Elpidio sino a San Benedetto del Tronto vede una collina molto prospiciente la costa e che costrinse a suo tempo a realizzare il percorso dell’A14 praticamente dentro i centri abitati, in particolar modo di Porto San Giorgio e Pedaso. Nel dibattito in corso sulla implementazione del tratto autostradale a sud di Porto Sant’Elpidio è già pacifica la scelta di fare un arretramento da Pedaso verso sud per la conformazione di quel tratto, ma qualcuno ancora esclude dall’arretramento Porto San Giorgio che invece presenta gravi problemi geologici in un contesto fortemente antropizzato e dove l’attuale passaggio autostradale è nel centro abitato. Ricordo per i giovani che – puntualizza Valentini – alla fine degli anni ’60, al momento della realizzazione dell’A14, si riscontarono a Porto San Giorgio gravi problemi di smottamenti e mini frane che portarono Società Autostrade a realizzare importanti opere di contenimento e a pagare forti indennizzi a proprietari confinanti che riscontrarono problemi nelle loro abitazioni. Appare evidente che andare a pensare di realizzare la terza corsia nel sito esistente, con l’aggiunta che sempre nella stessa sede si pensa di realizzare l’arretramento ferroviario e che il nuovo contesto climatico implica i conseguenti fenomeni di intense e veloci precipitazioni piovose, non sembra ragionevole visti gli accertati rischi presenti. La proposta dell’arretramento autostradale da Porto Sant’Elpidio al contrario afferma il principio dello sviluppo territoriale coniugato alla sostenibilità considerata nei suoi vari aspetti. L’ipotesi di tracciato che abbiamo presentato lo scorso mese di luglio di un arretramento dal casello di Porto Sant’Elpidio sino al casello della Val Vibrata va in questa direzione».

Massimo Valentini
Presidente Fondazione San Giacomo della Marca


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