P.S.Elpidio esce da Marca Fermana: il disappunto della Sebastiani e il monito di Marcotulli. Primo Consiglio per Lattanzi (Ascolta la notizia)

PORTO SANT'ELPIDIO - Ufficializzata la surroga del Consigliere Comunale dimissionario Alessandro Felicioni e contestuale prima seduta per Pierpaolo Lattanzi. Deliberata con 13 voti favorevoli (3 contrari, 1 astenuto) la cessazione della partecipazione all'associazione finalizzata alla promozione della cultura e del turismo del territorio. La Presidente Milena Sebastiani: «Doveva esserci un confronto con gli altri comuni e non abbandonare la nave in difficoltà»

 

di Leonardo Nevischi

Il tintinnio della campanella suonata dalla Presidente Milena Sebastiani ha aperto, ieri sera, la sessione straordinaria del Consiglio comunale di Porto Sant’Elpidio. Un consiglio che, come prevedibile, si è protratto fino a tarda notte, superando la soglia delle quattro ore di durata. All’ordine del giorno, infatti, erano stati fissati ben 17 punti.

Il primo di questi ha sancito la surrogazione del consigliere comunale dimissionario Alessandro Felicioni, con Pierpaolo Lattanzi che ne ha raccolto il testimone – in quanto secondo più votato del Laboratorio Civico alle elezioni del 2018 – sia tra i banchi della civica assise sia nella 2ª Commissione Consiliare Permanente per la Programmazione, Bilancio e Sviluppo economico e nella 5ª Commissione Consiliare Permanente V di Controllo e Garanzia.

Dopo i ringraziamenti e i complimenti di rito per quella che si è rivelata una mera formalità, è stata la volta del quinto punto in programma, quello forse più rilevante perché legato non solo alla città rivierasca ma a tutto il Fermano, ovvero la cessazione della partecipazione all’Associazione Marca Fermana. E qui si è iniziato a fare sul serio.

Ascolta la notizia:

Emanuela Ferracuti

Ad aprire il dibattito è stata l’assessore al Turismo, Emanuela Ferracuti, che ha spiegato: «Marca Fermana è un’associazione che si è costituita nel 2008 con lo scopo di promuovere la cultura e il turismo del territorio ed è formata, oltre che dai comuni, da Enti pubblici e privati. Questa associazione svolge la sua attività attraverso le quote associative di coloro che ne fanno parte, ma anche coi contributi pubblici che vengono elargiti proprio per favorire l’impegno che l’associazione si è prefissata di mantenere. La quota associativa varia nei diversi comuni in base al numero di abitanti: noi versiamo 1000 euro. Troppi e mal spesi se si pensa che negli ultimi anni l’attività promozionale e turistica non si è mai svolta. L’unica iniziativa che è stata portata avanti è stata quella di “Marche In Bus”, per la quale i turisti venivano accompagnati in bus nei centri storici dei comuni insistenti nell’area interna della Regione. Ma già nell’ultimo biennio non si è fatto nulla ed anzi, quest’anno, addirittura, la comunicazione stessa che l’attività non si sarebbe svolta è avvenuta in ritardo rispetto alla stagione estiva che era già avviata. Nelle ultime assemblee l’unico tema di cui si è parlato è il dissesto dell’associazione, che già nel 2021 aveva chiuso con un disavanzo di 21 mila euro e che oggi ha raggiunto i 40 mila euro. Costi che derivano dalla gestione amministrativa e legati alla copertura delle retribuzioni dei due dipendenti. Dunque, non perseguendo le finalità per le quali si è costituita, per il nostro comune non sussiste più l’opportunità di rimanervi». Una presa di posizione nei confronti di Marca Fermana che già nei giorni scorsi era trapelata dalle parole dell’assessore al Commercio, Patrizia Canzonetta, ospite negli studi di Radio FM1 insieme ai suoi colleghi di Fermo e Porto San Giorgio, Mauro Torresi e Giampiero Marcattili.

«La volontà dell’amministrazione – ha continuato la Ferracuti – è quella di cessare la partecipazione anche per usufruire dei soldi della quota associativa (che ben presto sarebbe salita a 2500 euro), che potrebbero essere reinvestiti per finalità simili o per ulteriori opportunità di promozione della città. Questo non significa andare contro la gestione dell’associazione o l’operato del consiglio direttivo, bensì rappresenta una presa di posizione verso l’attuale funzione dell’associazione».

In alto da sinistra: Pierpaolo Lattanzi e Monica Genovese. In basso da sinistra: Andrea Balestrieri e Giorgio Marcotulli

Ogni socio di Marca Fermana, ai sensi dell’articolo 5 dello Statuto, è libero di uscire in qualsiasi momento dall’associazione presentando delle dimissioni volontarie al consiglio direttivo. Esse varranno dall’anno solare successivo, ma vanno presentate almeno 30 giorni prima della scadenza di quello corrente. Ovvero, nel caso di Porto Sant’Elpidio, il Consiglio comunale di ieri rappresentava il termine ultimo per presentarle. Ed a tal proposito a fare breccia è l’intervento del Capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Marcotulli: «La scelta è condivisibile perché si era creduto ad un’opportunità di crescita e sviluppo con una pianificazione di promozione turistica del territorio, ma evidentemente qualcosa è andato storto e le amministrazioni socie non sono riuscite a fare la giusta leva sul consiglio direttivo per dare quell’input affinché l’associazione potesse realmente essere utile ed essere un impegno economico giustificato. Tuttavia la questione era opportuno affrontarla in maniera preventiva e non il giorno prima del termine ultimo. Se stasera, come capitato in altre occasioni, fosse venuto a mancare il numero di consiglieri in sala per poter rendere valida la votazione ci saremmo trovati in una situazione scomoda. Il nostro voto è favorevole perché non è un momento in cui si possono trascurare spese eccessive, specie se non progettualmente utili, però iniziamo a chiederci cosa faremo in alternativa. Dobbiamo trovare una strategia nostra e circoscriverla in qualcosa di più ampio del solo territorio comunale: è importante fare squadra con i vari territori». Importanza del «turismo di rete» ribadita anche dal consigliere Andrea Balestrieri che ha evidenziato come questa sia «l’occasione giusta per partire già da ora con un progetto serio per la prossima stagione estiva».

Annalinda Pasquali

A spezzare una lancia in favore di Marca Fermana ci ha pensato Annalinda Pasquali: «Ivano Bascioni (sindaco di Belmonte Piceno e presidente dell’associazione) ha avuto condizioni sfavorevoli per la promozione del turismo perché la sua gestione è coincisa con gli anni della pandemia. Pertanto vorrei che non venisse screditato: nel 2008 l’idea di Marca Fermana era ottima, dovremmo interrogarci anche noi sul perché non abbia funzionato. I piccoli comuni ad esempio hanno beneficiato delle iniziative che sono state promosse. Dunque, mi piace pensare che l’idea possa essere riproposta con un apporto propositivo anche da parte del nostro comune. Un’idea potrebbe essere quella di creare una rete archeologica che ci colleghi con Fermo e Monte Rinaldo».

A fare la “voce fuori dal coro”, come lei stessa si è definita, è stata la presidente Milena Sebastiani, che dal 2008 al 2018 nei panni di assessore allo Sport e al Turismo ha visto nascere e crescere Marca Fermana. «Non mi sento di applaudire questa scelta – ha sentenziato -. Siamo l’unico comune ad uscire dall’associazione e non capisco come mai non ci sia stato un confronto con gli altri che vi partecipano, specialmente con quelli grandi come Fermo e Porto San Giorgio. Si doveva decidere insieme il da farsi, invece stiamo abbandonando la nave nel momento in cui si trova in difficoltà. D’altronde avevamo l’opportunità di indicare dei nomi diversi per la presidenza rispetto ad un sindaco di un piccolo comune, ma non lo abbiamo fatto. Far parte di un’associazione vuol dire anche fare delle proposte e cercare di decidere all’unanimità». E al momento delle votazioni per il punto 5 all’ordine del giorno, nonostante l’approvazione, è proprio l’unanimità a mancare: 13 favorevoli, la Sebastiani astenuta ed i consiglieri Vallati, Genovese e Lattanzi contrari.

Un Lattanzi fin lì non ancora nel vivo della seduta, ma che pian piano ha lasciato da parte il fair play e, punto dopo punto, ha dato un peso specifico rilevante al suo ingresso in Consiglio comunale.

Dopo qualche leggera frizione tra Giorgio Marcotulli e Patrizia Canzonetta e qualche polemica tra Andrea Balestrieri e Marco Biagetti in relazione al punto 15, si è arrivati all’ultimo punto all’ordine del giorno che riguardava la mozione dei due consiglieri di Fratelli d’Italia di cui vi avevamo parlato nei giorni scorsi (leggi qui), ossia eliminare la sosta a pagamento negli ultimi 30 minuti di tutti i giorni feriali nella fascia oraria dalle 12 alle 12.30. Mozione respinta con 8 voti contrari, 1 astenuto e solo i 5 della minoranza favorevoli (escluso Famiglini che già aveva abbandonato la seduta, ndr).

 


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