Francesca Palma
di Giorgio Fedeli
Prima volta per il Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Fermo. Prima volta per una donna marchigiana. L’avvocato cassazionista Francesca Palma, con l’elezione a membro del Consiglio nazionale Forense, da oggi vanta due primati.
Ma non sono quelli a farla gioire se non che la prestigiosa elezione arriva a coronamento di una lunga carriera da avvocato, nel corso della quale ha rivestito un po’ tutti i ruoli a livello non solo locale. E Palma ha già ben chiare le sue priorità per la categoria a cui appartiene e anche per il territorio che rappresenterà a Roma, le Marche appunto.
Ascolta la notizia:
«Questa elezione mi riempie di gioia e di soddisfazione perché la vedo come il coronamento di una carriera nel Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Fermo, di cui ho rivestito per due volte il ruolo di presidente (e varie volte quello di consigliere) come pure nell’Organismo congressuale forense per il distretto delle Marche». Palma vanta anche la presidenza dell’Unione forense delle Marche, che raggruppa tutti i Consigli degli avvocati della nostra regione. E proprio i Coa marchigiani l’hanno indicata come loro rappresentante al CnF, organo istituzionale che sovrintende gli Ordini locali. «Ebbene sì, sono la prima rappresentante del Coa di Fermo nel CnF, sono anche la prima donna delle Marche nel Consiglio nazionale Forense. Mi riempie di orgoglio il fatto che i consigli della nostra regione mi abbiano scelta».
Francesca Palma e il presidente del Coa Fermo, Stefano Chiodini
Dalla nomina al futuro prossimo della professione avvocatizia: «Non stiamo vivendo un periodo semplice – confessa Palma – con molte riforme anche in relazione al Pnrr. Avanzeremo dei suggerimenti in sede ministeriale. Alcune modifiche non sono condivisibili, altre vanno attuate. In linea generale mi sono sempre occupata dei Consigli giudiziari, la riforma è in fieri. E al riguardo mi piacerebbe una maggiore partecipazione degli avvocati, sia come presenza che nella forma consultiva».
Modifiche all’assetto giudiziario che sollevano dubbi e perplessità anche perché potrebbero incidere in negativo sulle tempistiche della giustizia. Temi su cui proprio il CnF si è fatto sentire che oggi vengono rilanciati dall’avvocato Palma: «È allarmante la recentissima notizia che negli emendamenti alla legge di Bilancio il Governo ha inserito l’anticipazione dell’entrata in vigore del nuovo rito ordinario di cognizione e del rito sommario al 28 febbraio mentre era previsto il 30 giugno. Il CnF – ricorda Palma – ha lanciato un grido di allarme perché gli uffici giudiziari non sono pronti a gestire il nuovo rito e si creeranno maggiori ritardi anziché velocizzare le decisioni. Inoltre in così breve tempo non si riuscirà a far eliminare quella parte di norme che lede il diritto di difesa e che l’avvocatura aveva segnalato, ricevendo assicurazione di attento esame da parte del nuovo Governo» e ancora: «Perché l’entrata in vigore della riforma penale è stata posticipata e quella civile anticipata? Non c’è logica. In entrambi i casi gli Uffici Giudiziari devono avere più tempo per organizzarne l’attuazione altrimenti anziché raggiungere gli obiettivi di abbattimento delle pendenze arretrate si otterrà l’effetto opposto con la perdita dei fondi del Pnrr».
Entrando poi nello specifico delle Marche, Palma ha ben definita la sua lista di priorità: «Beh, se parliamo della nostra regione, cercherò di tutelare la giustizia di prossimità. Serve un’implementazione dell’organico sia sul fronte dei magistrati che del personale. E poi credo si debba dare il giusto risalto alla mediazione forense (di cui la stessa Palma presiede l’Organismo). Credo, infatti, nella bontà di queste risoluzioni alternative dei contenziosi, se gestite da avvocati».
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