Ambito Sociale XIX Fermo, ecco il report del 2022

AL PRIMO posto il finanziamento riconosciuto di risorse derivanti dal Pnrr per realizzare e concretizzare progettualità sociali su: Minori e famiglie, Anziani in autonomia, Dimissioni protette, Burn out degli operatori, Disabilità e coabitazione, Housing first, Accesso ai servizi sociali. Calcinaro è anche presidente del comitato dei sindaci: «Un ottimo risultato»
Nel tracciare un bilancio del 2022 appena concluso dell’attività dell’Ambito Territoriale Sociale XIX di Fermo non si può non parlare del finanziamento riconosciuto anche a questo organismo di risorse derivanti dal PNRR per realizzare e concretizzare progettualità sociali.
All’Ambito Sociale XIX di Fermo, in particolare, sono stati destinati circa 2 milioni 500 mila euro, da utilizzare per iniziative che avranno ricadute anche nel territorio dell’Ambito Sociale XX.
Anche l’Area Vasta 4 di Fermo ha partecipato come partner nella realizzazione di alcune proposte progettuali.

Paolo Calcinaro

Il Comitato dei Sindaci dell’Ambito XIX, che ha seguito e approvato le fasi di progettazione, ha poi siglato un protocollo che dà mandato all’ATS di concretizzare le proposte d’investimento.

L’ambito sociale è l’assetto territoriale (previsto da una legge nazionale e da una legge regionale) che promuove interventi per garantire la qualità della vita e pari opportunità per tutti, prevenire le condizioni di bisogno o di svantaggio delle persone e delle famiglie, assicurare adeguati servizi sociali in un sistema integrato con gli altri operatori nel territorio.
L’Ambito sociale XIX sta consentendo ai cittadini dei 31 Comuni aderenti, di avere un unico interlocutore con cui confrontarsi, chiedere sostegno, assistenza, informazioni, soprattutto creare una rete di interventi che permettano di raggiungere un reale benessere sociale per la comunità tutta. In questi anni molto è stato fatto, ma ora a seguito dell’attivazione del Piano Nazionale delle Politiche Sociali e del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, la struttura dell’Ambito Sociale è tenuta ad avviare una nuova stagione delle autonomie, del cambiamento del lavoro di cura, del bisogno di aumentare la rete della domiciliarità e del sistema di solidarietà territoriale, del confine tra salute e benessere psico-fisico.
Il modello che è stato implementato ha offerto l’opportunità di collegare funzionalmente l’Ufficio di Coordinamento d’Ambito con le periferie, nel tentativo di qualificare i percorsi di intercettazione delle criticità, di valutazione del bisogno, di elaborazione della progettazione per una presa in carico integrata. Molti sono gli obiettivi prefissati:
  • La stabilizzazione di uno sportello PUNTO UNICO ACCESSO ogni 20 mila abitanti – nello specifico 6 sportelli sociali territoriali, sempre più collegati e capaci di fare da riferimento per tutti i territori periferici.
  • Completare il percorso di strutturazione del Servizio Sociale Professionale attraverso l’assunzione di un altro Assistente Sociale. Nel 2022 sono stati assunti ben 8 assistenti sociali.
  • Ampliare il sistema della gestione associata consolidando i servizi implementati ed inserendo nuovi Comuni all’interno del sistema di rete. Nello specifico: Assistenza Domiciliare, diffusione dell’Educativa scolastica e dell’Educativa Domiciliare, attivazione della rete dei Centri Educativi Territoriali…
  • Continuità del progetto SMART VILLAGE attraverso la diffusione del sistema domiciliare, il lavoro di animazione comunitaria ed il consolidamento dell’attività integrata tra sociale e sanitario.
Un capitolo a parte è da dedicare al Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr) nel quale vengono messe a sistema una serie di azioni che saranno di concreto supporto per i minori e gli anziani, per le persone disabili, per le situazioni di disagio economico e quelle relative all’integrazione. Le azioni riguarderanno:
  • Domiciliarità – Un nuovo principio fondamentale degli interventi socio-sanitari propone che le persone vadano seguite quanto più possibile nel luogo della loro abitazione. Si cerca quindi di evitare la cosiddetta “istituzionalizzazione” della persona.
  • Il valore della comunità – Le azioni che vengono praticate nel territorio devono fare riferimento alle necessità ma anche alle competenze della comunità entro cui si esplicitano.
  • Interattività – E’ importante riconoscere le risorse personali e sviluppare una progettazione individualizzata. La progettazione, tuttavia, deve valersi della formula dell’interattività, che presuppone il dialogo tra l’operatore, la persona stessa e il nucleo familiare in cui è inserita.
  • La coabitazione – Questa metodologia richiede che più persone, ciascuna con proprie fragilità, convivano in appartamenti eventualmente dotati di attrezzature e arredi specifici.
  • Formazione di specialisti – Gli addetti ai lavori vanno formati in modo che sappiano valorizzare le abilità delle persone aiutate, definite oggi “competenze di vita” (life skill).
Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo, è anche presidente del Comitato dei Sindaci dell’Ambito Sociale XIX: «E’ un ottimo risultato quello conseguito con il riconoscimento all’Ambito Sociale XIX di questi fondi del Pnrr. Segno e testimonianza della bontà e dell’importanza dei progetti presentati, per i quali questi fondi vengono attribuiti. Un’ulteriore dimostrazione dell’efficacia delle azioni rivolte al sociale, in particolare dell’Ambito XIX che, con il lavoro del suo Coordinatore Alessandro Ranieri, del Dirigente dei Servizi Sociali del Comune capofila Giovanni Della Casa e di tutto l’ufficio dell’ATS che ringrazio, mette a sistema una serie di attività, dai minori agli anziani, dai disabili alle situazioni di disagio economico fino all’integrazione ed è così in grado di essere di supporto alle tante richieste di sostegno, che promanano proprio dai diversi settori di intervento dei Comuni che ricadono nell’Ambito. Questi fondi sul fronte del sociale sono fonte di soddisfazione perché si tratta di strumenti importanti per concretizzare progetti e azioni per situazioni di fragilità e di difficoltà».
LE TEMATICHE DEI PROGETTI
Minori e famiglie
Linea di attività relativa al sostegno alle capacità genitoriali e alla prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini finalizzata ad estendere il Programma di Intervento e Prevenzione dell’Istituzionalizzazione (P.I.P.P.I.) con l’obiettivo di rafforzare i servizi di assistenza sociale per sostenere la capacità genitoriale e i bambini e le famiglie che vivono in condizione di fragilità e vulnerabilità, al fine di ridurre o evitare il rischio di allontanamento dei bambini e adolescenti dal proprio nucleo familiare.
Anziani in autonomia
Linea di attività a favore dell’autonomia delle persone anziane non autosufficienti; ha l’obiettivo di prevenire l’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti assicurando, in alternativa al ricovero a lungo termine in strutture residenziali pubbliche, un contesto abitativo attrezzato insieme ad un percorso di assistenza sociale e sociosanitaria integrata di tipo domiciliare, che consentano alla persona di conseguire e mantenere la massima autonomia ed indipendenza.
Dimissioni protette
Linea di attività relativa al rafforzamento dei servizi sociali a favore della domiciliarità; ha come obiettivo primario la costituzione di équipe professionali, con iniziative di formazione specifica, per migliorare la diffusione dei servizi sociali su tutto il territorio e favorire la deistituzionalizzazione e il rientro a domicilio dagli ospedali, in virtù della disponibilità di servizi e strutture per l’assistenza domiciliare integrata.
Il burn out degli operatori
Linea di attività a sostegno degli operatori sociali ha l’obiettivo di rafforzare la qualità del servizio sociale professionale e in particolare di prevenire il fenomeno del burn out, forma particolare di stress e stato di malessere connessi all’esercizio di professioni di aiuto e di supporto a portatori di particolari bisogni e a persone in difficoltà
Disabilità e coabitazione
Linea di attività relativa ai percorsi di autonomia per persone con disabilità, la quale risponde all’obiettivo generale di accelerazione del processo di de-istituzionalizzazione fornendo servizi sociali e sanitari di comunità e domiciliari alle persone con disabilità, al fine di migliorarne l’autonomia e offrire loro opportunità di accesso nel mondo del lavoro, anche attraverso la tecnologia informatica
“Housing first”
linea di attività a favore della realizzazione di housing temporaneo con l’obiettivo di creare un sistema di accoglienza per le persone e i nuclei in condizioni di elevata marginalità sociale per le quali si attiva un percorso di autonomia attraverso un progetto personalizzato all’interno delle strutture di accoglienza stesse. Alla soluzione alloggiativa, viene affiancato un progetto personalizzato, volto al superamento dell’emergenza, con l’obiettivo di favorire percorsi di autonomia e rafforzamento delle risorse personali.
L’accesso ai servizi sociali
La linea di attività a favore della realizzazione di centri servizi (stazioni di posta) per il contrasto alla povertà (1.3.2) ha l’obiettivo di creare punti di accesso e fornitura di servizi, diffusi nel territorio, ben riconoscibili a livello territoriale dalle persone in condizioni di bisogno.

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