facebook twitter rss

La strada di Marco Fedeli: da P.S.Giorgio a Marsella de “I Giganti”, storia di musica e amicizia

LA STORIA di Marco Fedeli, di professione ristoratore a Monte Giberto, ma in realtà musicista e cantante fin da bambino, e che con la musica è riuscito, nel tempo, a raggiungere palcoscenici nazionali, che gli sono valsi la conoscenza e l’amicizia duratura di un “mostro sacro” come Checco Marsella de “I Giganti”.

Da dx Marco Fedeli e Checco Marsella

di Riccardo Minnucci

Le Marche sono terra ricca di creatività e di figure che hanno ottenuto, nel corso del tempo, grandi soddisfazioni nei tanti campi in cui questa creatività si è applicata, dall’imprenditoria aziendale fino al mondo dello spettacolo. E proprio da Porto San Giorgio parte la storia di Marco Fedeli, di professione ristoratore presso la Locanda Del Sole di Monte Giberto, ma in realtà musicista e cantante fin da bambino, e che con la musica è riuscito, nel tempo, a raggiungere palcoscenici nazionali, che gli sono valsi la conoscenza e l’amicizia duratura di un “mostro sacro” come Checco Marsella de “I Giganti”.

Una passione nata fin dalla più tenera età e che si è alimentata in adolescenza con le prime band, passando dal Rock & Roll di Elvis al liscio, e i tanti concorsi nazionali come Castrocaro, sempre con ottimi piazzamenti. Da qui l’incontro con Nino Marino e Franco Nicolai, da cui la scrittura dei primi brani e l’incisione, nel 1983, del primo 45 giri, “Donna Vanità”, prodotto da Teddy Reno per la Rca, e portato in giro per l’Italia con Rita Pavone, fino ad approdare come ospite in diversi programmi televisivi, dal “Costanzo Show” a “Domenica In”.
Nel 1992 esce “La mia strada” un 33 giri che vede tra gli autori anche Mario Lambertelli, e nell’anno successivo un altro disco dove Marco canta le canzoni di Fabio Concato, per la produzione di Giancarlo Ragni.
Nell’estate del 1998 poi un’altra collaborazione prestigiosa, quella con “I Giganti”, grazie anche alla grande amicizia con Checco Marsella, partecipando al disco “La Notte”.

Abbiamo incontrato Marco Fedeli e Checco Marsella per Cronache Fermane durante queste festività, per farci raccontare dei loro ultimi progetti, ma soprattutto del loro percorso di vita e di amicizia, legata indissolubilmente dalle sette note.

Marco, la tua è una storia di un ragazzo che parte dalle Marche per arrivare a realizzare grandi sogni. Raccontaci come è cominciato tutto.

«La musica è stata tutta la mia vita, anche se adesso faccio un altro lavoro. Ricordo bene gli inizi, con il festival dei bambini che vinsi a nove anni. E poi il mio percorso musicale, scrivendo ed interpretando i miei brani, e suonando diversi concerti in tutta Italia, dal pianobar a palcoscenici di grande prestigio a livello nazionale».

Quali sono stati nell’arco del tempo e della tua crescita musicale i tuoi ispiratori?

«Sono cresciuto con gli anni ’70-’80, un po’ sorcino, un po’ David Bowie, un po’ Lou Reed, e tutta quella musica di quegli anni. Oltre a queste influenze ci tengo a dire che sono sempre stato un grande amante della musica italiana, tanto che nelle serate piano-bar io facevo esclusivamente repertorio italiano, inserendo anche pezzi meno conosciuti, ed ero uno dei pochi a farlo all’epoca. Un’epoca incredibile, va detto: erano anni, quelli della riviera romagnola in particolare, di cui conservo grandi ricordi, con i musicisti che si ritrovavano nell’ultimo locale dopo la serata facendo l’alba tutti insieme».

Parafrasando il tuo ultimo 33 giri, “La mia strada”, possiamo dire che tu hai trovato la tua?

«È una strada che percorro da moltissimo tempo e che non finisce mai, si è sempre un pò alla ricerca di qualcosa. La musica è qualcosa che ho dentro e che è impossibile da mandare via. Cantare per me rimane una valvola di sfogo importante anche oggi, nonostante la mia attività primaria che è quella di ristoratore, ed ogni volta che ho possibilità non perdo occasione per poter lavorare a progetti stimolanti».

Parlando di progetti e di percorsi artistici, per te l’amicizia con Checco Marsella de “I Giganti” è stata senza dubbio fondamentale. Come vi siete conosciuti? 

Checco Marsella: «Anzitutto devo dire che Marco si spaccia per mio amico, ma per me Marco è in realtà un vero e proprio fratello. Lui è il mio fratellino e io il suo fratellone. Ci siamo conosciuti nel 1990, nel periodo in cui facevamo pianobar: sulle prime, ti dico la verità, ero diffidente perché non mi era simpaticissimo. Poi ci siamo conosciuti meglio ed è nata un’amicizia unica ed indissolubile».
Marco Fedeli: «Non mi trovava simpatico perché gli rubavo tutte le donne! (ride) Ero più bello di lui!»
Checco Marsella: «Non è assolutamente vero, anzi, di quegli anni conservo bellissimi ricordi al riguardo (contraccambia la risata). A parte gli scherzi, va detto che la nostra è un’amicizia più duratura di un matrimonio vero e proprio, visto che sono ormai quasi 33 anni, mentre con mia moglie siamo sposati da 21».

 

Ed è un’amicizia che è sfociata anche e soprattutto in una lunghissima collaborazione musicale, che anche qui dura da decenni.
Checco Marsella: «Eh si. Nel 1998, con Enrico Maria Papes de “I Giganti” decidemmo di ricostituire il gruppo, che poi eravamo in duo, io e lui, in quel momento. Essendo amico di Marco, ho proposto a Papes di coinvolgerlo, dal momento che stavamo cercando un elemento in più che potesse suonare e dare anche supporto vocale. E quindi Marco ha fatto parte de “I Giganti” per un certo periodo, prima di staccarsi per altri impegni».
Marco Fedeli: «Eh, è stata un’esperienza indimenticabile, con i loro giochi di voce è veramente un piacere cantare con loro, ed abbiamo fatto delle serate stupende, con un pubblico caldissimo. E poi, stare con Checco è sempre una crescita artistica continua».

Checco, il 2022 ha visto l’uscita del tuo nuovo lavoro, “Una grande canzone”, che ha raccolto grande interesse e grande successo. 
Checco Marsella: «È nato dopo 14 anni di gestazione. Da quando ci siamo trasferiti in Abruzzo con mia moglie ho accantonato per un pò la musica, fino a poco tempo fa, quando mi è ritornata la voglia di riprendere a suonare. Così, per mia soddisfazione personale, mi sono rimesso a scrivere ed è nato questo brano, “Una grande canzone”, che tramite un amico editore abbiamo deciso di pubblicare all’interno di questo disco, uscito proprio pochi mesi fa. Tra l’altro durante queste sessioni di registrazione ho anche riarrangiato totalmente il “Tema” de “I Giganti” coinvolgendo anche Marco (nella parte che era di Mino Di Martino) ottenendone una nuova incisione che rispettasse il mood della versione originale che era a più voci, cantata da noi quattro della band».
Marco Fedeli: «È stata davvero una bellissima cosa poter interpretare un brano così importante e significativo, e farlo accanto ad un grande amico come Checco».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti