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Carlo Lucarelli racconta la ‘metà oscura’ al Teatro delle Api: «La paura è fonte di conoscenza»

PORTO SANT'ELPIDIO - Ieri sera Carlo Lucarelli è stato il protagonista del settimo appuntamento della rassegna Parlare Futuro. Tanti i temi affrontati, tra cui la sua passione per la scrittura, l'attrazione per il mistero, le sue opere ed i progetti futuri: «Il mio prossimo romanzo? Non ha ancora una storia ma si chiamerà 'Nell'Universo'»

 

di Alessandro Luzi

È sera, è tardi. Magari la stanchezza inizia a prendere il sopravvento dopo una lunga giornata di lavoro. Ma di andare a letto non se ne parla. Almeno non prima di vedere come si chiude il caso di Leonarda Cianciulli, conosciuta anche come la ‘saponificatrice di Correggio’, o le fitte trame del crack del Banco Ambrosiano connesse all’inchiesta sulla P2. Sono alcune tra le puntate più affascinanti e allo stesso tempo inquietanti del programma televisivo ‘Blu Notte – Misteri italiani’, condotto dallo scrittore Carlo Lucarelli. Questa potrebbe essere una descrizione di una serata ‘tipo’ di un italiano nella prima metà degli anni ’00: incollati davanti allo schermo, trasportati dallo stile narrativo magnetico di Lucarelli. Con lo stesso entusiasmo e curiosità il pubblico di ieri sera del Teatro delle Api di Porto Sant’Elpidio ha seguito l’incontro con lo scrittore emiliano. Era il settimo appuntamento della rassegna Parlare Futuro, giunta ormai alla dodicesima edizone.

Da sx Oriana Salvucci e Emanuela Ferracuti

Ad aprire le danze è stata Emanuela Ferracuti, assessore alla Cultura della città rivierasca:  «La rassegna è nata qui e vogliamo continuare a coltivarla. Tratta temi attuali con tematiche importanti quindi è un valore aggiunto per il nostro paese. Abbiamo fortemente voluto Lucarelli e fortunatamente quest’anno c’è stata l’opportunità di ospitarlo». La parola poi è passata alla presentatrice Oriana Salvucci che ha introdotto l’autore. È stato un viaggio nel suo mondo, costituito dall’attrazione per il mistero, personaggi letterari, investigatori, protagonisti più o meno nobili della storia italiana. Lucarelli ha preso per mano il pubblico e lo ha immerso nel suo vissuto, caratterizzato da libri e tante storie da narrare. «La mia passione per la scrittura nasce a 13 anni durante le ore di epica – ha esordito -. Ho iniziato a viaggiare con la fantasia all’interno di quelle vicende e immaginare le sembianze di quei protagonisti. Desideravo scrivere un racconto immersivo con quei personaggi fantastici. Così uscì fuori una storia di sei pagine. Fu la mia prima esperienza di autore. Ricordo il grande piacere che provai nel narrare vicende».

Poi il suo interesse vira verso la letteratura noir e del mistero: «Mi sono appassionato questo tipo di letteratura grazie a mia madre. Mi metteva sulle mani dei libri da leggere e spesso erano dei gialli. Agatha Christie è sicuramente un mio punto di riferimento. Le storie che più mi interessavano iniziavano con un mistero perché ciò solletica le mie paure. Trovo questo sentimento decisamente positivo in quanto costituisce una forma di conoscenza. Sono attratto dalla suspense, cioè dalla possibilità che si manifesti qualcosa di inquietante». Ecco allora che si trasforma nello scrittore della ‘metà oscura’, in cui sono contenuti gli stati d’animo più minacciosi e spregevoli: «Questo lato dell’essere umano non è solo un’entità astratta ma può manifestarsi nella nostra quotidianità. Ne abbiamo a che fare tutti i giorni e la cronaca nera ne è la prova. Il mio desiderio consiste nel narrare le storie che accadono dall’altra parte della strada, ovvero quelle più prossime a noi.  Cerco di inscenare i meccanismi della ‘metà oscura’. Ovviamente occorre anche la tecnica adeguata a queste vicende». Poi un excursus ha riguardato le sue opere, passando dalle prime raccolte di racconti, a ‘Guernica’, alle avventure degli ispettori Coliandro e De Luca, fino al suo ultimo libro ‘Bell’Abissina’.

Oltre all’attrazione per il mistero nutre anche un forte interesse per la storia: «Voglio raccontare il presente attraverso il passato perché c’è un distacco emotivo maggiore e allontanandosi dal focus si riescono a cogliere più dettagli. Mi diverto a scrivere delle narrazioni ambientate in un preciso contesto storico. Uno tra gli aspetti più difficili quando si scrive un romanzo di questo tipo è immaginare a cosa vedono, pensano e dicono quei personaggi. Quest’ultimi, a differenza nostra, non conoscono come andranno i macro eventi. È un lavoro entusiasmante». Infine Lucarelli si è soffermato sui progetti futuri: «Sono in un momento di vacanza però sto pensando a nuovi lavori, in particolare a dei podcast. Ho già in mente il titolo del nuovo libro. Sarà ‘Nell’Universo’. L’ho pensato mentre ascoltavo il noto brano di Mia Martini. Conosco i sentimenti contenuti in questo romanzo, tuttavia non ho in mente la storia.  Sicuramente sarà intriso di dolore e fastidio poiché a volte le emozioni negative servono. Del resto ci sono delle canzoni che ci fanno piangere ma poi torniamo ad ascoltarle».

 

 


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