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Dopo l’incendio è emergenza logistica. Senzacqua: «Lavoriamo per limitare i disagi»

PORTO SAN GIORGIO - Il punto dell'assessore all'ambiente tra danni economici subiti e interventi tampone per ricollocare personale e mezzi della San Giorgio Distribuzione e del Comune

Fabio Senzacqua ieri all’autoparco

di Sandro Renzi

L’odore acre, il tetto stamattina ancora fumante, il via vai degli operai che stanno cercando di spostare altrove l’attrezzatura. A quasi 24 ore dall’incendio che ieri mattina ha devastato l’autoparco comunale a Porto San Giorgio, l’obiettivo dell’amministrazione Vesprini e della Sgds Multiservizi è prima di tutto garantire i servizi base.

Molto del lavoro è stato fatto nella giornata di ieri, dopo che i Vigili del fuoco di Fermo e Civitanova Marche hanno messo in sicurezza l’area circostante ed il deposito. Un mezzo dei pompieri ha stazionato tutta la notte nei parcheggi dell’autoparco per monitorare la situazione ed impedire che qualche focolaio ripartisse. Oggi, superata la fase emergenziale, Comune e municipalizzata affrontano il secondo step, per certi versi emergenziale anch’esso. Come osserva anche l’assessore all’ambiente, Fabio Senzacqua: «Adesso dobbiamo fare i conti con la quotidianità». Il che vuol dire garantire il trasporto scolastico, a dire il vero ripristinato già questa mattina, e la raccolta dei rifiuti.

«Questo servizio non ha subìto interruzioni – prosegue l’assessore – i mezzi sono passati regolarmente a raccogliere i sacchetti della spazzatura. Nel frattempo gli operai stanno svuotando l’autoparco e trasferendo in altri posti l’attrezzattura». Per ora, ma si tratta di una soluzione tampone, i mezzi sono stati dislocati all’interno del cortile Bazzani e nel piazzale del vecchio mercato ittico. Logisticamente non è una situazione sostenibile neanche nel breve periodo. Non foss’altro perché occorre dare una sistemazione decorosa anche al personale. Qualche servizio, gioco forza, subirà invece piccoli disagi. «Le fiamme hanno distrutto una delle due spazzolatrici che avevamo in servizio – prosegue Senzacqua – dovremo dunque prevedere una turnazione doppia per l’unica rimasta. Chiediamo pazienza ai cittadini, stiamo facendo il possibile. Stesso discorso per la spiaggia. Il trattore appena acquistato non c’è più ed un nuovo può costare anche 70mila euro».

Altra novità che dovrebbe essere confermata ad ore è la possibilità di utilizzare per qualche settimana sacchetti per la spazzatura diversi da quelli consegnati dalla Sgds. «Anche su questo fronte ci dobbiamo riorganizzare – spiega l’assessore all’ambiente – resta quindi l’obbligo di effettuare la raccolta differenziata, ma sarà concesso utilizzare sacchetti, acquistabili ad esempio in un supermercato, purché abbiano un colore simile a quelli distribuiti in Comune».

La conta dei danni non è ancora iniziata. Come previsto dal primo cittadino Valerio Vesprini ci si muove nell’ordine di centinaia di migliaia di euro. E non sarà semplice individuare un’area alternativa, anche se per alcuni mesi. «Una volta che saranno completate le indagini e il deposito (attualmente sotto sequestro, ndr) ci verrà restituito dovremo capire quanto spendere per ripararlo e renderlo nuovamente fruibile, al netto di quelli che sono gli aspetti assicurativi” aggiunge l’assessore “ma nel frattempo dobbiamo trovare uno spazio sufficiente ai nostri operai e a quelli della Sgds che resta una società a capitale pubblico con un socio unico, ovvero il Comune». Tra le ipotesi sul tavolo anche l’eventuale affitto di capannoni privati. Il tutto mentre la maggioranza si stava interrogando proprio sulla necessità di dislocare altrove ecocentro e autoparco grazie anche ad alcuni finanziamenti regionali. «Il progetto stava andando avanti –chiosa Senzacqua- ora dobbiamo capire se ci sono le condizioni per accelerare l’iter o se dobbiamo momentaneamente stopparci per una soluzione tampone che richiederà lo stanziamento di altre risorse pubbliche». L’incendio, infatti, ed i danni che ne conseguono finiranno per vare ripercussioni sulle casse comunali e su un bilancio al quale gli uffici stavano già lavorando. Chissà quindi che non si debba rimettere mano ad alcuni capitoli di spesa e la stessa San Giorgio Distribuzione non debba rivedere il suo piano aziendale.


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