Conservatorio, il punto della Provincia su utenze e lavori. Ortenzi: «Per ora paghiamo ma serve un nuovo percorso» Spunta l’ipotesi Fondazione (Ascolta la notizia)

FERMO - Il presidente della Provincia fa il punto sul carico delle utenze e sui lavori al Pergolesi: «La ripartenza del prossimo anno accademico, vedrà risolta la questione logistica e di fruibilità della sede del Conservatorio, sia dal punto di vista degli accessi che degli spazi, fino ad ora interclusi per lavori. Appurato che la Provincia non potrà più farsi carico della totalità delle spese, bisognerà al più presto definire con la direzione del Conservatorio, e con gli altri enti interessati, un nuovo percorso»

Michele Ortenzi

di Giorgio Fedeli

Il Conservatorio Pergolesi alla canna del gas. Il tempio della musica fermana, infatti, da mesi si trova tra l’incudine e il martello, nel bel mezzo di due problematiche che non fanno dormire sonni tranquilli alla direzione e agli allievi. Da una parte il dilemma “bollette”: chi sosterrà le utenze dal momento che le spese non sono più a carico della Provincia non risultando più il Conservatorio, come istituzione, nella lista degli istituti di istruzione secondaria superiore bensì in quelli universitari? Dall’altra il fardello dei ritardi sui lavori di manutenzione che limitano sensibilmente lo svolgimento delle attività didattiche di una delle più prestigiose istituzioni del Fermano. E dopo gli appelli del direttore Nicola Verzina, a cui hanno fatto eco quelli della Consulta degli Studenti, sono intervenuti, per quanto di loro competenza, il sindaco Paolo Calcinaro, promettendo lo spazio del Buc, e l’Arcidiocesi per un impegno, nei limitati margini di manovra concessi dalla burocrazia, a riaprire la chiesa del Carmine dove c’è un organo su cui studiano gli allievi. Ed oggi è il turno della Provincia, forse la voce più importante nella querelle.

Ascolta la notizia:

A fare il punto è direttamente il presidente Michele Ortenzi che parte proprio dalla questione utenze e manutenzione: «Il Conservatorio Pergolesi di Fermo, come recentemente accertato, è un’istituzione universitaria e pertanto non risulta più, come da comunicazione della Regione Marche, iscritta all’anagrafe scolastica regionale, tra gli istituti di istruzione secondaria superiore che notoriamente sono in carico alle province. Tale situazione – specifica il presidente della Provincia – ha di fatto messo in difficoltà l’istituto che in quanto Afam (Istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale), dovrà far fronte in maniera autonoma alla gestione corrente, come le altre istituzioni universitarie. Ad ulteriore conferma è lo stesso Ministero dell’Università e della Ricerca che, con decreto 338 del primo aprile 2022, assegna risorse specifiche sia ordinarie che straordinarie alle cosiddette Afam  per l’ammodernamento e la gestione delle proprie strutture. Nella fase di transizione all’autonomia gestionale, la Provincia ha continuato e sta continuando a svolgere le azioni di supporto. In particolare le utenze continuano ad essere pagate e gestite dall’ente oltre ai lavori vari di manutenzione. Appurato quindi che la Provincia non potrà più farsi carico della totalità delle spese in oggetto, bisognerà al più presto definire con la direzione del Conservatorio, e con gli altri enti interessati, un nuovo percorso che dovrà avere come sbocco l’assunzione delle spese derivanti dalla gestione degli edifici per quel che riguarda le utenze e la manutenzione ordinaria e straordinaria da parte del Conservatorio stesso. Una delle ipotesi su cui si potrebbe lavorare potrebbe essere quella della costituzione di una Fondazione».

Dalle utenze ai lavori: «Dal secondo semestre 2021 – ricorda Ortenzi – l’edificio del Conservatorio è oggetto di interventi di manutenzione straordinaria, ammontanti a circa 500.000 euro, che hanno comportato il rifacimento del solaio del secondo piano del corpo laterale, ed è in via di ultimazione il rifacimento della struttura di copertura dello stesso. Tale appalto ha un ritardo di oltre 4 mesi rispetto alle previsioni, connesso a difficoltà dell’impresa, caro materiali, difficoltà di approvvigionamento. Si confida che l’intervento meramente strutturale di copertura possa terminare, condizioni meteo permettendo, entro il prossimo mese di aprile. Dal mese di maggio si potrà restituire il piano primo del corpo laterale (si tratta di quattro ambienti) e dopo, un ulteriore intervento di finitura interna, già appaltato, si potrà restituire entro luglio, il piano secondo, detto “zona fiati”. La ripartenza del prossimo anno accademico, vedrà risolta la questione logistica e di fruibilità della sede del Conservatorio, sia dal punto di vista degli accessi che degli spazi, fino ad ora interclusi per lavori».

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