Dopo l’annuncio della scorsa settimana, oggi è arrivata la conferma. Infatti è stata presentata ufficialmente la candidatura alla presidenza dell’Associazione Marca Fermana del sindaco di Monteleone di Fermo, Marco Fabiani, appoggiato da numerosi colleghi e da associazioni del territorio fermano. Domani 3 marzo si terrà l’assemblea dei soci del sodalizio fermano.
«Ho incontrato – dice Fabiani – il presidente di Atim, Marco Bruschini (scelto dal presidente della regione Acquaroli per guidare proprio l’agenzia della Regione Marche che si occupa di sviluppo del turismo e internazionalizzazione) con il quale ho avuto modo di condividere alcuni riflessioni: la necessità di riorganizzare l’intero settore turistico, di destagionalizzare i flussi e l’importanza di fare rete (è da poco stato lanciato il bando della Fondazione Marche Cultura proprio per l’individuazione di direttori di rete per dare supporto alle aggregazioni di istituti, Comuni e luoghi della cultura delle Marche, anche in chiave di promozione turistica e sostenibilità economica). La Regione Marche sta facendo un ottimo lavoro in ambito turistico, cercando di posizionare il nostro territorio a livello nazionale ed internazionale; occorre però che le Marche, regione da sempre al plurale, dia sempre maggior voce alle aree marginali ed interne che hanno sì bisogno di visibilità da una parte, ma che possono comportarsi come dei veri e propri soggetti aggregatori e portatori di interesse turistico».
«Il solco tracciato dalla regione è quello di creare dei Dmo (Destination Management Organization) – ha continuato Fabiani – Sono un modello organizzativo per la gestione di destinazioni turistiche, atte a rafforzare i servizi e le risorse delle varie identità territoriali e proprio Marca Fermana ha tutte le caratteristiche per assolvere a questo importante ed innovativo ruolo».
Quindi se fino al 23 gennaio non erano emersi dei nomi per sostituire il sindaco di Belmonte, Ivano Bascioni, con la candidatura di Fabiani il quadro cambia: «L’auspicio – chiude Fabiani – è quello di arrivare ad una sintesi condivisa intorno ad un nome che sia rappresentativo sia degli enti locali che del mondo associativo; la mia è e resta una candidatura di servizio, c’è tanto lavoro da fare, ma non mancano voglia ed entusiasmo per affrontare questo nuovo ed avvincente percorso».
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