facebook twitter rss

L’Euf compie 30 anni: «Convergenza e sinergia tra territorio e università»

FERMO - Ieri pomeriggio celebrato l'ente universitario del Fermano. La grande forza dell’Univpm, di cui fa parte il polo universitario di Fermo, è quella di sapersi attualizzare sul territorio di riferimento, continuando ad investire sui docenti e sui corsi di laurea per poter essere sempre più competitiva non solo a livello locale o nazionale ma, addirittura, a livello internazionale

di Antonietta Vitali

Trent’anni di attività. Un compleanno importante quello dell’Euf (l’ente universitario del Fermano), festeggiato negli splendidi ambienti del Teatro dell’Aquila ieri pomeriggio e al quale hanno partecipato molte figure appartenenti al mondo accademico, civile, militare, politico, scolastico. Trent’anni importanti, iniziati nel 1992 con solo il corso di ingegneria gestionale, al quale poi si sono aggiunti quello di infermieristica e di logopedia, e durante i quali l’università di Fermo ha lasciato, e continua a lasciare, un segno importante non soltanto sulla città, ma su tutto il territorio di riferimento.

E proprio il territorio è stato il tema della disamina del rettore dell’Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, volta a cercare di capire se può esserci un sistema di convergenza tra i due elementi chiave dell’evento, territorio e università, appunto, e se possano esserci delle sinergie. Partendo dall’analisi dei nostri territori, ciascuno diverso dall’altro e profondamente inficiati dalla globalizzazione, l’intervento del rettore ha poi analizzato l’impatto dell’università sull’intera provincia di Fermo, continuando con il contributo apportato a tutto il territorio con questa sede universitaria, e terminando con alcune considerazioni di convergenza e sinergia. Ripartire dal territorio studiando strategie che possano arginare lo spopolamento giovanile e creare flussi di residenti, studenti, turisti, investitori, imprese, manager, etc, è, secondo il magnifico rettore, il primo passo da affrontare. Non ha riferito Gregori, dati confortanti in merito alla popolazione: entro il 2070 la regione Marche avrà un decremento di abitanti del 25%, alcuni paesi entro 10 anni rischiano la chiusura totale, la costa è sovraffollata, i paesi dell’interno disabitati, la popolazione invecchia e sono sempre di più le persone sole in età anziana tanto da aver reso necessario lo sviluppo del progetto Smart Village per l’assistenza socio-sanitaria a casa.

È fatto di piccole e medie imprese il nostro tessuto imprenditoriale, il 98/99% di queste ha massimo cinquanta dipendenti. Parliamo di un dato importante per capire come l’università debba formare i propri studenti che andranno ad essere occupati in realtà economiche completamente diverse da quella dove operano aziende molto più grandi e strutturate. Questa la grande forza dell’Univpm, di cui fa parte il polo universitario di Fermo, quella, cioè, di sapersi attualizzare sul territorio di riferimento, continuando ad investire sui docenti e sui corsi di laurea per poter essere sempre più competitiva non solo a livello locale o nazionale ma, addirittura, a livello internazionale.

Molto soddisfacenti i numeri degli iscritti sia nelle Marche in generale sia a Fermo e Alma Laurea posiziona la Politecnica come secondo ateneo occupazionale post laurea.

«L’università non era entrata nel panorama cromosomico della città – ha dichiarato il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro – fino al 1992 quando un gruppo di persone lungimiranti ha intuito il grande potenziale e i benefici che ne sarebbero arrivati in termini culturali ed economici. Oggi è una grande forza della città». Si è rivolto agli studenti l’arcivescovo Rocco Pennacchio riferendosi all’etimologia della parola università che «vuol dire verso la comunità, cioè sentirsi parte di un’unità, di un tutto, studiando con la giusta curiosità e la giusta passione per poter avere uno sguardo totale e comprensivo che non annichilisce di fronte alle particolarità, ma le esalta». I saluti del prefetto Michele Rocchegiani sono arrivati dal viceprefetto vicario Alessandra de Notaristefani di Vastogirardi. E non è mancato il ricordo affettuoso del compianto Amedeo Grilli, presidente della Carifermo Spa, un uomo che si adoperò proprio per l’istituzione dell’università. Nel corso dell’evento è arrivata anche la conferma dell’arcivescovo Pennacchio che le campane della viola del Duomo continueranno a suonare ogni volta che ci sarà una nuova laurea. L’importanza dell’università è anche nella citazione di Umberto Eco fatta da Tiziano Zengarini, moderatore della serata: “negli ultimi novecento anni, esse sono state crogiuolo di un’identità internazionale, e artefici dei capitoli più creativi nella storia della cultura occidentale”. Un momento musicale ha chiuso l’evento segnando anche il debutto dell’orchestra da camera del Conservatorio Pergolesi presentata al pubblico dal direttore del Conservatorio Nicola Verzina e diretta dal maestro Luca Marziali. 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




Gli articoli più letti