«Sei nigeriana/o? Non puoi aprire un conto corrente postale». E’ la denuncia-segnalazione che arriva da Alessandro Fulimeni, coordinatore gruppo Persone migranti di Dipende da Noi. Ma Poste italiane ha pronta la replica e spiega: «In riferimento al comunicato stampa “Sei nigeriana/o? Non puoi aprire un conto corrente postale”, si precisa che Poste Italiane rispetta i requisiti previsti dalla normativa per l’apertura dei conti correnti. Come noto queste procedure non hanno alcuna finalità discriminatoria. I casi segnalati nell’articolo sono isolati. L’azienda, ribadendo il proprio impegno nel sostegno dei valori dell’inclusione sociale a tutti i livelli, resta pertanto a disposizione per qualsiasi approfondimento».
«(…) La burocrazia italiana è infarcita di norme – si legge in una parte del comunicato di Dipende da Noi firmato da Fulimeni, Mancini e Petrucci – che rendono difficile la vita degli immigrati e sono ampiamente collaudate tecniche di esclusione e inclusione differenziale volte a sottolineare una precisa gerarchia sociale. E poi ci sono pratiche sottili, illegittime, che passano nel silenzio generale e di cui quasi non si percepisce la portata in realtà abnorme, lesiva della dignità delle persone. Una di queste, evidentemente priva di basi legali, ci viene segnalata nel territorio della provincia di Fermo, dove da tempo vengono reiterate situazioni di rifiuto da parte di Poste Italiane ad aprire conti correnti o Postepay a cittadine e cittadini di nazionalità nigeriana regolarmente soggiornanti. Sei nigeriano? Allora non puoi aprire un conto corrente, rivolgiti ad una banca. Questa la incredibile risposta che viene data loro. Tali prassi vergognosa, non motivata per iscritto ma solo in forma verbale, è stata rilevata e denunciata anche in altre regioni, come ad esempio ha fatto l’Asgi (Associazione Studi Giuridici Immigrazione) rispetto a casi registrati nel Lazio, in Lombardia, in Toscana ecc., ricevendo ufficiosamente per risposta la motivazione del rispetto della direttiva antiriciclaggio. Non serve citare le plurime violazioni di legge in cui incorre questa condotta ostativa: ciò che è del tutto inaccettabile è che gli istituti di credito possano pensare, come parrebbe, di poter rifiutare l’apertura di un conto ai cittadini nigeriani sulla base della loro cittadinanza. Siamo in presenza di un comportamento, da parte di varie filiali di Poste Italiane, che costituisce a nostro avviso illegittima disparità di trattamento e quindi prassi discriminatoria. Per questi motivi chiediamo a Poste Italiane di ripristinare immediatamente il diritto di aprire un conto corrente a tutti i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti e in possesso dei requisiti di legge, senza distinzioni di origine nazionale o etnica. E quindi anche ai cittadini nigeriani, che appartengono al pianeta Terra e non vivono su Marte». «L’azienda – si legge nella puntualizzazione diffusa da Poste Italiane tramite il suo ufficio di Media Relations – ribadendo il proprio impegno nel sostegno dei valori dell’inclusione sociale a tutti i livelli, resta a disposizione per qualsiasi approfondimento».
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