Il Pd si erge a difesa di Pasquali e insorge: «Da Lattanzi parole gravi e ingiuriose, così vuole governare?»

Annalinda Pasquali

Era ampiamente prevedibile che il fatto non passasse in sordina, che il Pd soprassedesse. E infatti non lo ha fatto. Stiamo parlando dell’invettiva del capogruppo di Laboratorio civico, Pierpaolo Lattanzi, nei confronti della capogruppo dem, Annalinda Pasquali, ieri in Consiglio comunale. Lattanzi ha usato una terminologia pesante nei confronti della Pasquali nel corso di un botta e risposta sul Documento unico di Programmazione, all’ordine del giorno dell’assise di ieri. E il Pd non la manda certo giù facendo quadrato attorno al suo capogruppo: «Gravi e ingiuriose le parole utilizzate da Lattanzi. Parole irrispettose e inappropriate nel contesto dove sono state pronunciate, in Consiglio comunale; gravi in ogni caso, anche fuori dal contesto di un dibattito e confronto politico dove si sostengono posizioni divergenti, per le quali, però, non di deve mai arrivare all’offesa personale. Questo è il metodo che intende usare Lattanzi con tutti quelli che non la pensano come lui, quando dichiara di voler governare la città?  Il capogruppo Lattanzi, rivolgendosi alla capogruppo Pasquali – si legge nella nota del circolo cittadino del Pd – ha detto “Ha un problema di analfabetismo funzionale e non capisce quello che viene detto”; “capisce poco”, ha ribadito ancora Lattanzi, aggiungendo “Va avanti per il suo modo di essere”: frasi fortemente offensive nei confronti della persona, del ruolo che riveste in Consiglio, che ha rivestito in passato e per la professione che esercita». 

«Tutto il gruppo consigliare, il sindaco Franchellucci, gli assessori Canzonetta e Stacchietti del Partito democratico dichiarano la loro solidarietà ad Annalinda Pasquali e respingono con forza espressioni e metodi dialettici ingiuriosi e ingiustificati in ogni contesto vengano espressi. Offendere e denigrare non appartengono allo stile dei componenti del Partito democratico, né alla nostra capogruppo Annalinda Pasquali cui va la nostra stima.  Noi crediamo nel rispetto delle persone, dei luoghi istituzionali, degli avversari politici e di tutti coloro che consentono ai Consiglieri di sedere in Consiglio comunale». 

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