«Niente sconti e nessuna meraviglia!». Confabitare, dopo il fatto di sangue di venerdì sera a Lido Tre Archi, con un uomo ferito da un colpo di pistola alla gamba e una guerriglia in strada, torna alla carica, partendo con una replica al sindaco Paolo Calcinaro che ha parlato di un «fatto nuovo, grave».
«Finalmente il sindaco si meraviglia del livello di delinquenza che regna nel quartiere di Lido Tre Archi e dice che siamo ripiombati nel passato. Forse dal passato non siamo mai usciti e solo la sua narrazione voleva far credere altrimenti. I residenti lo sostengono da anni che il livello di criminalità è insopportabile e sembra aver raggiunto il punto di non ritorno. Ci sono volute le pistole però per far dire al sindaco Calcinaro, dopo sei anni di appelli, che la situazione è seria e grave, e per far uscire dal torpore il consigliere Cesetti. Confabitare si farà promotrice di un’iniziativa che vuole coinvolgere i tre Comuni della costa, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio e Fermo, per cercare una risposta coordinata ad un problema che è di tutti, perché Lido Tre Archi e i delinquenti che la popolano gestiscono il traffico di droga, di furti, di scippi e rapine oltre a “incendiare” la movida estiva, che è un problema che sta contagiando tutto il territorio. Confabitare ha chiesto e torna a chiedere con forza un presidio delle forze dell’ordine fisso, da subito con un camper, e un protocollo sulla sicurezza che contempla anche un effettivo e reale controllo di vicinato al quale i tre Comuni, alla luce di quanto sta emergendo sulla costa, non possono e non devono tirarsi indietro. Siamo pronti a dare battaglia su un tema così delicato e così importante per le famiglie come quello della sicurezza e della riqualificazione urbana. Ora aspettiamo al varco anche i politici sempre pronti a mettere il cappello sulle battaglie degli altri. Dove sono stati tutti questi anni? Se i residenti saranno traditi ancora una volta siamo pronti a mettere in atto iniziative di protesta clamorose per far intervenire direttamente il Ministero degli Interni. Non siamo quelli che mostrano meraviglia per quanto accaduto. Da anni ci stiamo battendo e mettendo in guardia quanti dovrebbero vigilare e proteggere i cittadini, dalla recrudescenza delle azioni criminali, dell’intensificazione dello spaccio, dalle occupazioni abusive degli immobili, dalle effrazioni sempre più frequenti nella proprietà privati con furti, rapine e danneggiamenti. Siamo stati spesso derisi o tacciati come allarmisti. Ora sono spuntate le pistole, le katane, ma bastava leggere le relazioni degli organi investigativi specializzati per farsi un’idea di cosa bolliva in pentola nel quartiere. Purtroppo il contagio di Lido Tre Archi si è esteso a buona parte della costa, sia per lo spaccio, quanto per l’azione di bande criminali di giovani immigrati tunisini e pakistani.
E’ necessario correre immediatamente ai ripari, unire le forze e costringere le istituzioni a scelte definitive e risolutive. Possiamo farlo insieme nell’interesse di tutti i cittadini, sul modello del memorandum sottoscritto a Fermo nel 2019. Occorre, dicevamo, un presidio fisso delle forze dell’ordine a Tre Archi, da subito con un camper, un vero controllo di vicinato su tutta la costa, l’utilizzo del Daspo urbano per i più violenti, coinvolgimento attivo di tutti i soggetti in primis gli amministratori di condominio. Vogliamo fatti, non parole. Già dalla prossima settima potremmo avviare i primi incontri per definire una piattaforma comune».
IL MEMORANDUM
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